CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 36 antimeridiana e pomeridiana del 9 novembre 2004


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda, dell'on. Claudia Lombardo e dell'on. Giacomo Spissu.

In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :


Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

E' ripreso l'esame dell'art. 2 e degli emendamenti.

Il primo oratore della mattinata è stato l'on. Mauro Pili (FI) che intervenendo sull'emendamento n°8 ha ancora riproposto con forza l'esigenza che il Consiglio abbia un forte potere di indirizzo nella urbanistica.

L'on. Giorgio La Spisa (FI) ha chiesto la verifica del numero legale.

Accertata la mancanza del numero legale, il presidente ha sospeso la seduta per mezz'ora.

Alla ripresa dei lavori l'on. Mauro Pili (FI) ha nuovamente richiesto la verifica del numero legale. Poiché non è stato, per la seconda volta, riscontrato il numero legale, la seduta è stata nuovamente sospesa per altri 30 minuti. Dopo la seconda interruzione è stato posto in votazione l'emendamento n°8 che è stato respinto per alzata di mano.

E' stato poi posto in votazione l'emendamento 48 sul quale è intervenuto per dichiarazione di voto l'on. Pili (FI), che annunciando il proprio voto a favore ha spiegato che l'emendamento tende a rendere più efficace l'azione amministrativa ribadendo che il ruolo della Regione deve essere di coordinamento.

Dopo l'intervento dell'on. Pili sono intervenuti per dichiarazione di voto favorevole all'emendamento 48 i seguenti consiglieri:

L'on. Nicola Rassu (FI) per il quale i giorni di affissione all'albo pretorio degli elaborati urbanistici non sono sufficienti; l'on. Roberto Capelli (UDC), "l'emendamento da la opportunità concreta ai cittadini di esaminare atti così importanti ampliando da 15 a 30 giorni i tempi di pubblicazione degli atti all'albo pretorio dei comuni"; l'on. Antonello Liori (AN), che ha detto che continua il dialogo tra sordi; l'on. Salvatore Amadu (UDC), che ha sottolineato che il termine di 15 giorni previsto dal disegno di legge non è congruo e deve essere cambiato; per l'on. Nello Cappai (UDC) questo emendamento non è stato proposto per spirito ostruzionistico ma è stato presentato perché bisogna tenere presente e esigenze degli enti locali. L'on. Cappai ha fatto un appello ai colleghi consiglieri - sindaci per approvare questo emendamento; l'on. Eugenio Murgioni (Fortza Paris) ha detto che il disegno di legge va soprattutto contro gli interessi delle famiglie sarde che non saranno mai in grado di rispettare i tempi previsti; l'on. Moro (AN) ha detto che questo emendamento è a favore dei cittadini; per l'on. Onorio Petrini (FI) questo emendamento è utile ai cittadini; l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha sottolineato che il prolungamento dei tempi per l'affissione nell'albo pretorio richiesto nell'emendamento 48 è una garanzia per i cittadini; l'on. Fedele Sanciu (FI) ha affermato che la maggioranza vuole andare avanti ad oltranza, la minoranza vuole, invece, confrontarsi. L'esponente di Forza Italia ha ribadito di essere pronto a lavorare a "ciclo continuo". "A noi non spaventa stare qui, ha aggiunto, per lavorare seriamente". Per l'on. Sanciu questo emendamento, proprio perché non stravolge l'impianto della legge, dovrebbe essere votato anche dalla maggioranza; l'on. Mariano Contu (FI) ha sottolineato la mancanza in Aula della maggioranza all'apertura dei lavori del Consiglio; l'on. Ignazio Artizzu (AN) ha detto che l'adeguamento dei termini temporali previsto nell'emendamento, è necessario perché non tutti i cittadini sardi hanno dimestichezza con le procedure urbanistiche. Il consigliere di Alleanza Nazionale ha auspicato una partecipazione maggiore da parte del centrosinistra; l'on. Matteo Sanna (AN) ha definito l'emendamento 48 "utile" e "indispensabile" per consentire la partecipazione di tutti. Il disegno di legge è iniquo e mira a colpire le amministrazioni "non allineate". Con l'approvazione o meno di questo emendamento si scoprirà se si vuole la democrazia e la partecipazione.

L'on. Giuseppe Pirisi (DS), ha letto il comma 5° del art. 11 della legge 45. Il presidente della commissione Urbanistica ha chiesto alla minoranza di leggere e valutare meglio le norme anziché usare toni enfatici.

Per l'on. Sergio  Milia (FI) l'esiguo termine dei 15 giorni deve essere ampliato ad almeno 30 giorni. Milia ha preannunciato il voto favorevole all'emendamento n°48. L'on. Sergio Pisano (I Riformatori) ha annunciato il voto favorevole all'emendamento,  così come l'on. Attilio Dedoni (I Riformatori) il quale ha, inoltre, espresso preoccupazione per la situazione di scontro tra maggioranza e opposizione. L'on. Andrea Biancareddu (UDC), dopo avere rimarcato la necessità di seguire il regolamento per parte che riguarda la programmazione dei lavori dell'Assemblea, ha preannunciato la propria astensione poiché, a suo parere, i consigli comunali saranno disciolti in quanto non avranno preparato gli strumenti urbanistici nei tempi previsti dalla legge. Nel dichiarare il proprio voto favorevole, l'on. Giorgio La Spisa (FI) ha affermato che l'estensione del termine dei 15 giorni è secondario rispetto ad una modifica delle procedure per la realizzazione del Piano Paesaggistico.

Concluse le dichiarazioni di voto l'emendamento n° 48 è stato respinto con 45 voti contrari e 22 favorevoli.

Sull'emendamento n°47, l'on. Nicola Rassu (FI) ha richiesto alcuni chiarimenti in quanto, a suo parere, il testo non è molto chiaro in merito ai ruoli del Consiglio e della Commissione rispetto a quello della Giunta.

Anche per l'on. Roberto Capelli (UDC), l'emendamento evidenzia alcune contraddizioni tra i ruoli delle istituzioni. Il voto favorevole è stato espresso dall'on. Carlo Sanjust (FI), il quale ha sottolineato l'incongruenza, a suo parere, dell'intero articolo 2 che appare confusionario. Gli onorevoli Sergio Pisano e Attilio Dedoni (I Riformatori) si sono dichiarati favorevoli all'emendamento n°47.

I lavori sono stati interrotti, su richiesta del capogruppo dei DS l'on. Siro Marrocu, per permettere lo svolgersi di una riunione dei Democratici di Sinistra.

I lavori del Consiglio sono ripresi nel pomeriggio alle ore 16.00.

Il Consiglio regionale ha proseguito i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e dell'on. Claudia Lombardo

L'on. Pili è intervenuto sull'ordine dei lavori chiedendo se dopo la riunione della maggioranza siano emersi fatti nuovi.

E' intervenuto l'on. Siro Marrocu (DS), che, riconfermando le posizioni già espresse nella conferenza dei capigruppo di ieri sera, ha ribadito la disponibilità a discutere in Aula tutti gli elementi che possano servire a trovare un dialogo e a migliorare la legge, sottolineando che non c'è alcuna disponibilità a ritirare il provvedimento o di un ritorno in commissione.
Marrocu ha invitato l'opposizione a ritirare tutti gli emendamenti ostruzionistici e pretestuosi, per un confronto reale sui punti importanti.

L'on. Mauro Pili (FI) ha chiesto nuovamente la parola, chiedendo una sospensione per consentire al centrodestra di valutare "le importanti aperture della maggioranza".

Alla ripresa dei lavori l'on. Mauro Pili (FI) è intervenuto per dichiarazione di voto sull'emendamento n°47 all'articolo 2. "Questa è l'ultima opportunità per restituire un ruolo al centrosinistra in questa materia". Pili ha sottolineato come sia importante un lavoro approfondito da parte del Consiglio. "E' un arbitrio qualificare il documento come testo unificato". Pili ha deplorato la mancanza di disponibilità della maggioranza ed ha riconfermato una dura battaglia.

Il presidente ha, quindi, posto in votazione l'emendamento 47. L'emendamento è stato respinto con 35 no e 20 si.

E' stato posto, quindi, in votazione l'emendamento 49.

Per dichiarazione di voto ha preso la parola l'on. Pili (FI) che, preannunciando il voto favorevole, ha ribadito l'opportunità di utilizzare piani urbanistici provinciali per la redazione della proposta di piano regionale.

Voto favorevole hanno preannunciato anche l'on. Giorgio La Spisa (FI) per il quale l'emendamento è importante per dare un ruolo alle amministrazioni locali, e l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), per il quale l'emendamento "rappresenta una rivoluzione copernicana nella legge stessa".

Voto contrario ha, invece, preannunciato l'on. Giuseppe Pirisi (DS), che ha ricordato che nel progetto di legge del centrodestra figura la stesa proposta dell'art. 2 di questa legge in discussione.

E', quindi, proseguita la serie degli interventi a favore dell'emendamento 47. Sono intervenuti:

l'on. Giorgio Oppi (UDC), il quale ha ribadito l'esigenza di una maggiore serietà nella discussione, rivelando di avere avuto colloqui telefonici con il capogruppo della Margherita, circa la possibilità di un intesa fra maggioranza e opposizione, mentre adesso si sono modificate le posizioni; l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha rigettato le accuse di volere perdere tempo ed ha chiesto precisi chiarimenti, aggiungendo che la maggioranza è l'unica responsabile della situazione in atto; l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris): "Vogliamo che gli strumenti urbanistici provinciali vengano utilizzati a tutti gli effetti".

Voto contrario ha, invece, annunciato l'on. Luciano Uras (PRC): "Perché gli Enti Locali non sono competenti nella programmazione paesistica in ambito regionale".

Il proprio voto favorevole è stato, invece, annunciato dall'on. Antonello Liori (AN): "Si vuole ghigliottinare la libertà di espressione dell'opposizione, ma spesso accade che la rivoluzione divora i propri figli".

L'on. Nello Cappai (UDC) ha, quindi, chiesto la verifica del numero legale. Poiché il numero legale non è stato raggiunto, la seduta è stata sospesa per mezz'ora.

Alla ripresa dei lavori, l'on. Matteo Sanna (AN) ha preannunciato il voto a favore dell'emendamento n° 49, in quanto si assegna un ruolo preciso alle amministrazioni provinciali in materia urbanistica. Anche l'on. Sergio Pisano (I Riformatori) ha espresso voto favorevole, poiché si vuole esaltare il ruolo delle Autonomie locali.

L'on. Nicola Rassu (FI) ha sostenuto che la lingua italiana è talmente ricca che spesso si possono pronunciare frasi o parole ambigue, che lasciando grande libertà d'interpretazione. Nel caso in esame è preferibile sancire l'obbligatorietà dell'utilizzazione dei piani elaborati dalle Province; pertanto Rassu ha preannunciato il voto favorevole.

Stessa intenzione è stata espressa dall'on. Carlo Sanjust (FI), che ha, inoltre, rimarcato il ruolo dell'opposizione.

"Voterò a favore", ha affermato l'on. Ignazio Artizzu (AN) perché l'emendamento assegna un ruolo importante alle Autonomie locali. Per Artizzu si potrebbe anche trovare un'intesa con la maggioranza, all'insegna del decentramento dei poteri.

L'on. Salvatore Amadu (UDC), nel preannunciare il voto favorevole, ha esposto alcune considerazioni sul decentramento e sulla fiducia da accordare alle Autonomie locali.

Per l'on. Nello Cappai (UDC) l'emendamento in discussione merita una attenzione "filologica" e, pertanto, ricorrendo alle definizioni riportate dal Vocabolario Zanichelli in merito alle parole "possono" e "devono", si è soffermato sugli spazi degli Enti locali in materia di urbanistica. Se si vuole esaltare il ruolo partecipativo delle autonomie alla predisposizione del Piano Regionale, ha concluso Cappai, allora occorre votare in favore dell'emendamento.

Il voto a favore è stato annunciato dall'on. Mariano Contu (FI), che ha rimarcato il ruolo delle amministrazioni locali nell'urbanistica, non solo con l'elaborazione dei piani ma anche con il loro continuo aggiornamento ed adeguamento.

Richiamandosi alla relazione introduttiva di un provvedimento, da lui presentato nel 2002, l'on. Andrea Biancareddu (UDC), ha ribadito il ruolo delle amministrazioni locali, il cui lavoro deve essere utilizzato per la redazione dei piani regionali. Pertanto Biancareddu ha anticipato il proprio voto a favore dell'emendamento.

L'on. Mario Diana (AN) ha annunciato il proprio voto favorevole, perché l'emendamento è "di grandissima rilevanza" ed ha precisato che i piani provinciali sono piani territoriali di coordinamento, piani che richiedono un grande consenso. Questo lavoro non può essere ignorato, ha detto Diana, in quanto si devono recepire le reali esigenze dei diversi territori.

Per l'on. Alberto Randazzo (UDC), l'emendamento merita il voto affermativo. Si spera, comunque, che si possa arrivare ad un accordo tra maggioranza ed opposizione, indispensabile per avviare un processo di riforma. Perché si è voluto moltiplicare il numero delle Province, ha concluso Randazzo, per poi non tener conto del loro lavoro?

Anche l'on. Attilio Dedoni (I Riformatori) ha anticipato il proprio voto a favore. Occorre modificare la legge, ha proseguito, per poi richiamare l'attenzione su come all'esterno del Palazzo venga seguita la situazione verificatasi in Aula, dove prosegue "questa sterile contrapposizione".

Voto contrario è stato espresso dall'on. Antonello Licheri (PRC), il quale, respingendo le interpretazioni filologiche, ha sostenuto che l'unico scopo degli emendamenti è quello dell'ostruzionismo. Per Licheri non vi è nessuno spazio di mediazione perché questa c'è già stata in sede di commissione, per arrivare ad una nuova e diversa pianificazione del territorio. 

L'emendamento 49, posto in votazione a scrutinio elettronico palese dietro richiesta dell'on. Pili, è stato respinto con 40 contrari, 19 favorevoli e 2 astenuti.

L'Assemblea è passata all'emendamento 52, sul quale è intervenuto l'on. Mauro Pili (FI) per affermare che l'abolizione dei Comitati di controllo è avvenuta con l'intenzione di dare un diverso ruolo ai comuni, innalzandone il livello. Per Pili, la Giunta regionale "non è uno strumento di vessazione o di controllo" nei confronti dei comuni. La Giunta deve però spogliarsi di un compito che è quello del Comitato Regionale Urbanistico.

Voto favorevole ha espresso l'on. Giorgio La Spisa (FI), che ha spiegato l'esigenza di delegare la verifica di coerenza dei piani al Comitato Tecnico Regionale Urbanistico. Ha ribadito che, alla sua parte politica, non interessa alcuna trattativa, tanto meno su questioni di piccola importanza. La Spisa ha sottolineato la differenza delle due impostazioni politiche.

Per l'on. Carlo Sanjust (FI) l'emendamento deve essere approvato perché il CTRU è l'organo deputato alla verifica di coerenza.

Per l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha preannunciato il voto favorevole, le carenze insite nell'articolo 2 sono numerose.

Voto favorevole è stato annunciato anche dall'on. Nicola Rassu (FI), che ha insistito sull'esigenza della verifica tecnica da parte del Comitato Tecnico Regionale Urbanistico ed ha auspicato una mediazione positiva tra le parti.

Anche l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha annunciato il voto a favore dell'emendamento. Ha spiegato che il ruolo della Giunta, nell'ambito di questa materia, è già forte nei vari stadi di applicazione, per cui la fase di verifica deve avvenire sulla base del principio di terzietà e, quindi, da parte di un organo tecnico.

"All'emendamento 52 la maggioranza dice no, così facendo trascura molti aspetti importanti" ha detto l'on. Nello Cappai (UDC) preannunciando il voto a favore. "Che senso ha lasciare ad una Giunta tecnica la verifica di atti di programmazione e non si vuole, invece, coinvolgere il CTRU?"

Il voto contrario è stato dichiarato dall'on. Renato Cugini (DS), che ha auspicato che la correzione, poc'anzi proposta dall'on. Rassu, possa essere recepita dei proponenti l'emendamento. Cugini ha chiesto ai consiglieri se intendono accogliere la proposta Rassu.

L'on. Matteo Sanna (AN) ha dichiarato che la minoranza è disponibile ad un eventuale sospensione ed ha espresso il voto favorevole all'emendamento 52; rivolgendosi all'on. Cugini, l'esponente di AN ha sottolineato di essere pronto ad un confronto.

L'on. Ignazio Artizzu (AN) in attesa di "possibili sviluppi" ha espresso voto favorevole all'emendamento 52. Il grave deficit del disegno di legge, ha detto, è la mancata concertazione. La legge non va bene, va rivista, è frettolosa.

Anche l'on. Mariano Contu (FI) sull'emendamento 52, ha espresso parere favorevole. Il Consiglio regionale, per il consigliere azzurro, non può avere un ruolo secondario in materia di pianificazione.

L'on. Fedele Sanciu (FI) ha detto che il voto favorevole all'emendamento è dato dal fatto che è necessario riequilibrare le competenze in materia urbanistica. Tutto il testo ruota, infatti, intorno all'esecutivo. E' un "pastrocchio" normativo.

Per l'on. Antonello Liori (AN) la minoranza non è in ostaggio. La logica dell'emendamento 52 vuole che il Consiglio regionale partecipi, alla fase decisionale.

L'on. Sergio Milia (FI) ha annunciato il voto favorevole all'emendamento 52. Noi non siamo ostaggio del collega Pili,  siamo ostaggio della volontà di cambiare questa legge. Se da parte della maggioranza ci fosse stato un si deciso su questo emendamento non ci sarebbe stata questa articolata discussione.

L'obiettivo dell'emendamento 52 è restituire una competenza tecnica a un organo tecnico. L'on. Sergio Pisano (I Riformatori) non ha dubbi: questo emendamento deve essere accolto. Sono sorpreso dall'apertura fatta dall'on. Cugini ha aggiunto che dimostra la sua vicinanza alle esigenze dei territori.

E' poi intervenuto l'on. Attilio Dedoni (I Riformati), che ha annunciato il voto favorevole all'emendamento.

L'on. Mario Diana (AN) ha detto che nella legge 45 il CTRU ha un ruolo fondamentale, quindi, una delega a questo organismo è necessaria.

L'on. Eugenio Murgioni (Fortza Paris) non si sente ostaggio di nessuno. Annunciando il suo voto favorevole all'emendamento 52, ha detto che. si tenta di fare in modo che la Giunta deleghi il CTRU.

Voto favorevole anche dell'on. Salvatore Amadu (UDC), che ritiene questo emendamento "giusto" ed indispensabile".

L'on. Alberto Randazzo (UDC) ha detto che non è ostaggio di nessuno. Noi stiamo discutendo del futuro della Sardegna. "Il mio voto sull'emendamento 52 è favorevole perché stiamo chiedendo il coinvolgimento del CTRU".

L'on. Andrea Biancareddu (UDC) ha annunciato il voto favorevole all'emendamento 52. Ogni giorno assistiamo alla volontà della Giunta e della maggioranza di appropriarsi di nuove competenze.

L'on. Mauro Pili ha chiesto il voto elettronico. L'emendamento 52 è stato bocciato dall'Aula, con questo risultato: presenti 71; votanti 67; astenuti 4; favorevoli 22; contrari 45.

Il presidente Spissu ha sospeso i lavori per un'ora.

Alla ripresa dei lavori l'on. Paolo Fadda posto in votazione gli emendamenti 53, 57 e 1 che sono stati bocciati dall'Aula.

Il presidente Fadda ha ricordato all'Aula che, sull'emendamento 42 (che prevede la diminuzione da sei a tre mesi del tempo necessario entro il quale il Presidente della Regione espone al Consiglio regionale le linee guida del Piano Paesaggistico Regionale),  la Giunta ha espresso parere favorevole.

E' intervenuto l'on. Mauro Pili (FI), che ha detto che quello che era successo in Aula era un fatto gravissimo. "Sono entrato in Aula alle 22.01, ha sottolineato, ed erano già stati bocciati tre emendamenti".

L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha detto che il suo voto sull'emendamento 42 è favorevole. Il capogruppo dei Riformatori ha invitato i colleghi della maggioranza, che hanno più volte aperto uno spiraglio, a continuare il confronto e ad evitare il muro contro muro.

L'on. Antonello Liori (AN) ha dichiarato che l'emendamento 42 diminuisce il tempo necessario da tre e sei mesi entro i quali il presidente della Regione espone al Consiglio regionale le linee guida del Piano Paesaggistico Regionale è un emendamento da condividere.

L'on. Attilio Dedoni (I Riformatori) esprime parere favorevole all'emendamento. Il consigliere dei Riformatori ha detto che non si deve fare i furbi.

L'on. Giorgio La Spisa ha comunicato di votare a favore dell'emendamento 42, l'unico emendamento che ha avuto parere favorevole dalla Giunta. Anche nel 6° comma dell'articolo 2, a cui si riferisce l'emendamento in discussione, traspare la volontà della Giunta di appropriarsi della materia.

Per l'on. Nicola Rassu (FI) la Giunta, dando parere favorevole all'emendamento 42, ha dato ragione alla minoranza. Anche nel comma 6 dell'articolo 2 il Consiglio viene estromesso perché si ha paura di portare il Piano Paesaggistico Regionale in Aula.

L'on. Nello Cappai (UDC) ha detto "se io fossi stato qui il blitz non si sarebbe fatto" perché non c'era il numero legale. L'esponente dell'UDC ha affermato che sull'emendamento numero 42 si sarebbe astenuto. "Siete incoerenti, ha detto l'on. Cappai, bloccando l'emendamento n°1 avete chiuso anche quei pochi spiragli che avete aperto".

L'on. Eugenio Murgioni (Fortza Paris) ha detto che il parere favorevole della Giunta era scontato, perché è una cortesia che si sta facendo al presidente Soru.

L'on. Sergio Pisano (I Riformatori) ha annunciato voto a favore sull'emendamento 42. "Chiedo scusa perché sono arrivato con 90 secondi di ritardo". In quel minuto e mezzo sono stati bocciati tre emendamenti. L'avere bypassato l'emendamento 1,  la cui approvazione avrebbe aperto un vero spiraglio, sta causando la costruzione di un muro sempre più alto. Determinati atteggiamenti non giovano a nessuno. Non è pensabile che possano accadere queste cose che non qualificano certamente il Consiglio.

L'on. Roberto Capelli (UDC) ha premesso che questo intervento è fatto più con il cuore che con la ragione. L'emendamento è stato bocciato legittimamente, ma io riscontro l'inaffidabilità totale politica dell'assessore all'Urbanistica. Non bisogna mai dimenticare di essere uomini e persone. L'emendamento 1 poteva aprire un varco.
Io voterò contro l'emendamento 42, ha concluso l'esponente dell'UDC; perché quest'Aula non merita niente.

La prima apertura della maggioranza ("una fessura", commenta l'on. Milia di FI) si manifesta con l'intervento del presidente della  Quarta Commissione, on. Giuseppe Pirisi, il quale esprime voto favorevole sull'emendamento che dimezza i termini (da sei a tre mesi) fra l'entrata in vigore della legge e l'esposizione da parte del presidente delle linee guida al Consiglio ed aggiunge, con emendamento orale, che il Consiglio le approva.

Ma il "blitz" denunciato dal centrodestra alla ripresa dei lavori notturni (i tre emendamenti approvati in 90 secondi per l'assenza dei consiglieri dell'opposizione."Nessun blitz - replica il presidente Fadda - perché due consiglieri di minoranza in aula non hanno chiesto alcun rinvio") ritorna di attualità con l'intervento dell'on. Mario Diana (AN), per il quale l'episodio "non dà benefici alla maggioranza e compatta invece l'opposizione; sempre più "opposizione" - sottolinea - e sempre meno "minoranza'".

Ma c'è chi coglie l'apertura dell'on. Pirisi. "Poca cosa - dice l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris) - ma è un primo segnale dopo giorni di incomunicabilità". Ladu chiede di trovare un'intesa perché si possa no liberare, con l'assestamento di bilancio, "risorse preziose per una Sardegna in crisi".

Il capogruppo Ds, Siro Marrocu, sottolineando l'intenzione dell'emendamento orale di venire incontro alle richieste della minoranza, auspica che si possa lavorare in un clima diverso; mentre l'on. Mariano Contu (FI) rileva che "la maggioranza comincia a valutare lo sforzo migliorativo dell'opposizione".

Ma le ostilità restano. L'on. Giorgio Oppi (UDC) ribadisce che, di questo passo, non bastano 45 giorni per licenziare il disegno di legge. Parlare di dialogo è difficile per l'atteggiamento di una maggioranza che non ha saputo dare valore ai suggerimenti dell'opposizione in Commissione Bilancio e Sanità. "La prendiamo come un'offesa personale nei confronti dell'UDC", aggiunge.

Per l'on. Sergio Milia (FI), mentre il mondo celebra l'anniversario della caduta del muro di Berlino, "qui si celebra e si edifica un altro muro, anacronistico per un presidente che aveva sempre detto di voler ascoltare pria di decidere". E se la fase di stallo dei lavori ricade su entrambi gli schieramenti, l'opinione pubblica assegna la responsabilità maggiore a chi ha il dovere di governare.

C'è scetticismo sulla volontà di dialogo, afferma l'on. Matteo Sanna (AN), perché "le colombe vengono subito impallinate dalla maggioranza" e conferma l'on. Ignazio Artizzu (AN) per il quale "le aperture sono un escamotage", ma servono a poco. Del resto - annota l'on. Carlo Sanjust (FI) - altri emendamenti di analogo tenore sono stati bocciati.

E intanto il tempo trascorre e l'on. Andrea Biancareddu (UDC) teme che vinca "il governo del sonno". Le sedute notturne - dice - non sono foriere di delibere lungimiranti.

Anche Amadu "sospetta" che l'emendamento orale serva a ben poco: l'on. Marrocu ci deve spiegare - dice che cosa accade se il Consiglio respinge le linee guida e se c'è un limite temporale perché il pronunciamento abbia luogo.

Di questo passo, comunque, prima di arrivare al varo della legge ci vorrà molto tempo: "Brinderemo in Aula a Capodanno" dice l'on. Onorio Petrini (FI).

Si arriva al voto dell'emendamento 42 che passa all'unanimità (con due astenuti). A questo punto, essendo gli altri emendamenti "aggiuntivi", il presidente Spissu chiama al voto l'articolo 2, ma si riparte con le dichiarazioni di voto.

L'on. Mario Diana (AN) ha dato un giudizio negativo dell'articolo 2 che stabilisce le procedure e annuncia voto contrario. "E' irrispettoso - ha detto - del Consiglio regionale e della volontà degli enti locali". Inoltre, tutte le perplessità sollevate dall'opposizione e tutte le domande poste alla maggioranza non hanno avuto risposta.

Contrario anche l'on. Nicola Rassu (FI), il quale ritiene che sia stato stravolto l'indirizzo dell'articolo 11 della legge 45 (in particolare non è stato mai citato il Comitato tecnico regionale per l'urbanistica attorno al quale, nella 45, ruotava la fase istruttoria del piano).

L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) parla di "apertura con pentimento" da parte della maggioranza, ma sottolinea un "sentire comune" dell'Aula e il maturare della convinzione che il Consiglio non debba essere "un convitato di pietra" nella pianificazione territoriale. Ora occorre fare un ulteriore passo per allargare la sfera delle interesse.

L'on. Mauro Pili (FI), prima di intervenire, chiede il numero legale, che non viene raggiunto. La seduta è sospesa per 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori, l'on. Mauro Pili (FI) è intervenuto per "spiegare" le ragioni del suo no all'articolo 2 del progetto di legge sull'urbanistica. Un provvedimento che riduce a semplice passacarte il ruolo del Consiglio, un grande passo indietro nel processo di elaborazione di una buona legge, che deve essere elaborata con il contributo di tutti. Invece il lavoro degli enti locali, ad esempio, sarà vanificato: i piani urbanistici  predisposti dalle province saranno accantonati e diventerà marginale il ruolo degli enti locali nel più ampio processo di valorizzazione e razionale utilizzo delle risorse naturali isolane.

Anche per l'on. Giorgio La Spisa (FI) i motivi del giudizio negativo dell'opposizione sull'articolo 2 sono noti, ma vanno ripetuti, "a costo d'essere noiosi". L'articolo "è disseminato di passaggi nei quali la Giunta è protagonista; emerge il centralismo della Regione sugli enti locali e dell'esecutivo rispetto al Consiglio".

La concessione della maggioranza (approvazione dell'emendamento 42) "è troppo poco" anche per l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris), che giudica il clima dell'Aula "poco salubre". "Ci attendiamo - aggiunge - segnali più importanti".

L'on. Mariano Contu (FI) definisce questo disegno di legge "un piano di cartoline illustrate", inadeguato per garantire uno sviluppo corretto del turismo e la tutela ambientale; mentre l'on. Renato Cugini (DS)  ribadisce che finalmente si va verso una norma importante, "di riferimento per tutti", colmando una lacune ereditata dalla precedente amministrazione. La maggioranza riconferma la propria disponibilità al dialogo "in presenza di indicazioni concrete"; ma l'atteggiamento dell'on. Pili non favorisce il confronto, perché "anziché di convergenza, parla di separazione".

L'on. Roberto Capelli ha chiesto all'on. Cugini "per quale parte della maggioranza ha parlato" e ribadisce che molti emendamenti del centrodestra non presi neppure in considerazione tentavano di dare legittimazione e dignità all'assemblea; mentre l'on. Antonello Liori (AN) indica le riserve che portano al voto contrario: dal ruolo non definito dei piani provinciali, alle lungaggine della legge, al termine, perentorio e irreale, ai Comuni di provvedere entro 12 mesi a dotarsi del Puc.

Un "gesto nobile" ha chiesto al presidente Soru l'on. Ignazio Artizzu (AN). Cercare l'intesa è utile per tutti. Utile, soprattutto, per chi ritiene che questa sia una legge valida ed ha fretta di approvarla. Ma se l'intesa non si trova, "noi resistiamo e stiamo al nostro posto".

Il coinvolgimento degli enti locali, nella elaborazione del piano regionale urbanistico, è stato chiesto anche dall'on. Matteo Sanna (AN). L'individuazione delle aree sensibili, la concertazione con le forze sociali è un altro punto sul quale si deve puntare, ha aggiunto Matteo Sanna. Questo necessario confronto, questa "concertazione" in commissione non c'è stata, ma dagli interventi in Aula appare chiaro che esiste "un margine per un confronto costruttivo". Sull'importanza di questo provvedimento, "una legge strategica, senza alcun dubbio", ha concluso l'oratore, tutti sono d'accordo, è necessario, quindi, tener conto delle indicazioni e delle proposte di miglioramento fatte dalle opposizioni.

La necessità di una maggiore e più approfondita concertazione, anche con gli enti locali, è stata sollecitata dall'on. Salvatore Amadu (UDC), che ha annunciato il suo voto contrario all'articolo 2. Bisogna evitare, comunque, che "la Giunta si sovrapponga alle altre istituzioni", ha aggiunto Amadu, impedendo la mortificazione del Consiglio e degli altri enti locali, come avverrà se questo provvedimento non sarà modificato con le proposte dell'opposizione, e la "marginalizzazione" dello stesso Comitato tecnico regionale per l'urbanistica.

Contrario si è dichiarato anche l'on. Fedele Sanciu (FI), il quale ha auspicato che al Consiglio venga restituito il suo ruolo, la prerogativa di esprimersi sui provvedimenti legislativi. In Aula, comunque, si sta facendo un lavorio utile, che non è stato possibile fare in Commissione. In questa fase, sono state tagliate fuori le autonomie locali, ha concluso Sanciu, auspicando una reale e seria apertura, che porti ad un confronto costruttivo.

Intervenendo sull'ordine dei lavori, l'on. Andrea Biancareddu (UDC), in base all'articolo 82 del regolamento interno, ha proposto "una questione sospensiva", a tutela delle minoranze, ed un nuovo esame del provvedimento urbanistico da parte della Commissione competente. Il presidente Spissu non ha accolto la "richiesta" dell'on. Biancareddu perché, essendo in Consiglio in fase di votazione, la questione sospensiva non "è proponibile", in quanto può essere sollevata solamente in fase di discussione.

L'on. Andrea Biancareddu (UDC) è, quindi, intervenuto per dichiarazione di voto, annunciando il suo voto contrario perché questo provvedimento è in palese contrasto con "il principio di legalità".

Negativo il giudizio anche dell'on. Carlo Sanjust (FI), perché tutti i contributi migliorativi avanzati anche dalla sua parte sono stati "sonoramente cassati".

Un maggiore sforzo per "restare nel tema" affrontando gli argomenti in discussione, ma anche la ricerca di una "sempre possibile collaborazione", sono stati sollecitati dall'on. Sergio Milia (FI), il quale ha ribadito che il testo in esame detta delle procedure che escludono forze sociali ed enti locali dal processo di pianificazione urbanistica. Queste norme, ha aggiunto Milia negano "la partecipazione al governo del territorio, degli enti locali", si è perso il treno della concertazione, quindi, e del "coinvolgimento di tutti i sardi".

"Un insieme di occasioni mancate", per l'on. Sergio Pisano (I Riformatori), perché non si è favorita una maggiore partecipazione delle autonomie locali, non si è cercata una maggiore trasparenza nei momenti decisionali, non c'è una reale tutela dei diritti delle popolazioni e delle collettività locali. Su alcuni punti, ha detto anche Sergio Pisano, si sarebbe potuta raggiungere anche una buona intesa, ma su alcuni temi non si può transigere: è necessario difendere il ruolo del Consiglio regionale; si deve raggiungere un patto occupazionale, si devono ridurre i vincoli che appaiono eccessivi. Motivi che portano ad un voto negativo sull'articolo 2.

Contrario, assolutamente contrario l'on. Giorgio Oppi (UDC), anche per l'assoluta mancanza di "elasticità" da parte della maggioranza. Contestando il ruolo marginale che il provvedimento assegna agli organi tecnici, Giorgio Oppi ha confermato che si vuole, in tutti i casi, aspettare il giudizio del Tar del 24 novembre prossimo, "un atteggiamento che non si comprende,  perché con questa eccessiva rigidità facciamo del male a noi stessi".
Sarebbe stato molto più produttivo, ha concluso Oppi, accogliere la proposta di inversione dell'ordine del giorno, fatta dalle opposizioni, esaminare l'assestamento di bilancio e riprendere ad occuparsi della questione urbanistica dopo la decisione del Tribunale amministrativo, "avremmo lavorato meglio ed approvato, in tempi ragionevoli, due provvedimenti importantissimi", invece.
A favore dell'articolo, e del provvedimento nel suo complesso, si è espresso, invece, il presidente della Giunta regionale. L'on. Renato Soru, annunciato il proprio voto favorevole, ha dichiarato che questa "è una buona legge, che può essere migliorata", ma in un modo diverso. Si è ragionato molto, ha aggiunto Soru, prima di proporla e si è discusso in modo approfondito. Certamente, questo è un provvedimento che fa parte del programma di governo della coalizione che ha vinto le elezioni ed è una promessa che si intende mantenere.
"D'altro canto i programmi sono fatti per essere realizzati". Non ci sono, tra l'altro, aspetti di questo provvedimento molto diversi da quelli proposti ed approvati in passato, solamente si sono proposte norme e regole chiare, molto chiare, perché questo provvedimento deve ripristinare ordine e legalità in un settore, ad esempio quello dei centri storici, dove in questi ultimi trent'anni si sono compiuti scempi e misfatti di ogni genere.
I centri storici dei paesi, delle città della Sardegna, sono stati irrimediabilmente compromessi, distrutti, devastati dalla speculazione, dalla cementificazione selvaggia. Una ricchezza enorme, un patrimonio culturale del quale non possiamo più disporre, e Soru ha citato i centri di Desulo, Orgosolo, Fonni, profondamente differenti rispetto ad un recente passato, sconvolti dalla speculazione, come avvenuto in quasi tutti gli altri comuni isolani.
Uno scempio che, se avvenisse anche nei prossimi anni e lungo le coste, arrecherebbe danni incalcolabili all'ambiente naturale della nostra isola. Un rischio che non si può correre. Con questo provvedimento, invece, si blocca tutto e si guarda al futuro. Questa legge tutelerà l'ambiente sardo per i prossimi cinquecento anni, ha aggiunto Soru, perché siamo proiettati nel futuro, come minimo per i prossimi due secoli. "Stiamo lavorando per il futuro della Sardegna", stiamo parlando di come sarà la Sardegna del futuro.
Concludendo la sua breve dichiarazione di voto, il presidente Soru ha respinto l'accusa di voler ignorare o ridurre i poteri dell'Assemblea regionale. "Il Consiglio lo state totalmente negando voi, lo state affossando" ha detto rivolto alle opposizioni, ed ha confermato il suo voto favorevole ad una legge "ad una buona legge, che non può essere assolutamente modificata".

Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente Spissu ha messo in votazione l'articolo2, che è stato approvato con 48 voti a favore (favorevolmente si sono espressi anche alcuni esponenti delle opposizioni), e 14 contro; alla votazione hanno partecipato 62 consiglieri.


I lavori del Consiglio proseguiranno
alle ore 10.30 di questa mattina.