CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 33
antimeridiana del 5
novembre 2004
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.
Prosecuzione esame Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n. 24 - n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
e la tutela del territorio)Segnano ancora il passo i lavori del Consiglio, alle prese con la valanga di emendamenti alla legge "salvacoste" presentati dal centrodestra. L'emendamento 34 è stato il pretesto anche per una serie di considerazioni di carattere generale e qualche proposta di collaborazione, alla ricerca di un'intesa su vasta scala che consenta la rapida e felice approvazione di uno strumento urbanistico non limitato solo alle coste.
L'on. Giorgio La Spisa (FI) ha sostenuto che in modo "roboante" il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) viene indicato come il "principale strumento di pianificazione territoriale" con funzioni di "coordinamento" per "lo sviluppo sostenibile dell'intero territorio". Ed è proprio la parola 'intero' che l'emendamento si propone di sopprimere, anche in considerazione del fatto che, al comma 3, si prevede, sia pure in via provvisoria, l'approvazione del Piano per ambiti territoriali omogenei, con rischio di una discrezionalità che potrebbe privilegiare alcuni territori a discapito di altri.
Osservazione tecnica, quella dell'on. Nicola Rassu (FI), il quale ha ritenuto inaccettabile che il principale strumento di pianificazione sia un piano paesaggistico anziché un piano urbanistico. L'urbanistica - ha sostenuto - è una scienza dalla quale discendono altre "conseguenze" per il territorio. Fra cui, appunto, il paesaggio, ma qui "se ne parla come se si parlasse di cartoline illustrate e non di ambiente".
Una Sardegna "senza distinguo"? E' un'idea pericolosa, ha sostenuto l'on. Roberto Capelli (UDC). Generalizzare rispetto alle peculiarità dell'isola, allo sviluppo diverso, alle diversità geografiche e culturali significa appiattire la prima risorsa della Sardegna.
Annunciato il voto a sostegno dell'emendamento, l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) si è detto disponibile a cedere i tempi dei propri interventi ai colleghi del centrosinistra "se decidono di intervenire sulle questioni di merito". Su due temi, in particolare, l'on. Vargiu ha chiesto il confronto: sul rapporto fra esecutivo e Consiglio e sull'articolo 5 del disegno di legge, che assegna al presidente della Giunta la facoltà di porre vincoli, al di fuori delle regole sancite dal Consiglio, su zone di particolare interesse paesaggistico, baypassando il Consiglio e minacciando un blocco totale delle attività.
L'on. Mario Diana (AN) ha sostenuto che non si capisce la "ratio" che estende all'intero territorio gli effetti della pianificazione paesaggistica. Si comprende la smania di tutelare il paesaggio, ma - ha aggiunto - è indispensabile conciliare "le esigenze del mondo ambientalista, il più fondamentalista, con quelle dell'economia e degli enti locali". Ha citato l'ultimo scandalo, le villette a 150 metri dal mare, autorizzate a San Teodoro, nel 2003, "da un sindaco, guarda caso DS, che ora difende il disegno di legge"
Il legislatore "non deve snaturare la vocazione del territorio" e se il punto di forza della Sardegna "è la varietà dell'ambiente", una legge che generalizza i criteri e li estende all'intero territorio è inconcepibile.
Tutti gli interventi sono stati a favore dell'emendamento; si è dissociato, invece, Antonello Liori (AN), il quale ha detto che occorre un piano per l'intera Sardegna; non ci può essere soluzione di continuità fra le coste e l'interno dell'isola, considerata la varietà ambientale. I due chilometri di salvaguardia non servono a niente, anzi rischiano di alimentare il dualismo fra le zone costiere e il resto dell'isola. Meglio, allora, trovare un'intesa fra maggioranza e opposizione per realizzare, in tempi brevi e senza danni per l'economia, un piano urbanistico regionale.
L'on. Matteo Sanna (AN) ha sostenuto che il turismo "è stato esorcizzato" dal disegno di legge ed ha ricordato come al turismo la Sardegna deve la sua modernità. Turismo significa sviluppo, economia e lavoro: perciò ciascun insediamento ha una storia che va analizzata, caso per caso, e non con spirito punitivo.
Di blitz, riferendosi all'ordine del giorno approvato ieri dal Consiglio che proroga di tre mesi il decreto Soru, ha parlato l'on. Andrea Biancareddu (UDC); "del resto - ha aggiunto - è naturale che un atto illegale sia reiterato con un'altra illegalità". Biancareddu ha spiegato i criteri indicati dall'articolo 14 della legge 45 (la legge quadro sull'urbanistica) che stabilisce solo in via eccezionale i poteri alla Giunta e "per motivi di comprovata urgenza". Fra l'altro "si è seguita una procedura da assemblea di condominio", scegliendo la strada dell'ordine del giorno che non consente alle forze politiche di esprimere il loro parere ma semplicemente di dichiarare il proprio voto.
Divagazioni di carattere nuragico, con riferimento anche al mito di Atlantide, sono state fatte dall'on. Mariano Contu (FI) per ricordare che tutta l'economia della Sardegna è dipesa sempre dal mare. Le coste assumono un'importanza vitale ed è bene, in una pianificazione, valutare compiutamente anche questi aspetti, che la storia ha sancito.
Polemico, sulla possibilità di predisporre un unico Piano Paesaggistico Regionale, anche l'on. Sergio Pisano (I Riformatori), il quale ha confermato l'importanza dei comuni nella predisposizione del Piano Urbanistico Regionale, al quale devono necessariamente "adeguarsi" gli strumenti urbanistici locali.
Conclusi gli interventi sull'emendamento 34, con il quale si propone la soppressione del termine "intero" riferito all'ambito unico del Piano Paesaggistico Regionale, il presidente lo ha posto in votazione, col sistema del voto elettronico palese: non essendo stato raggiunto il numero legale, il presidente ha sospeso la seduta per mezz'ora.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto l'on. Mauro Pili (FI) che ha chiesto la verifica del numero legale.
Il presidente Spissu ha detto che il numero legale si poteva verificare direttamente nella votazione dell'emendamento 34.
Messo in votazione l'emendamento 34 è stato bocciato.
Presenti 63; Votanti 58; Astenuti 5; Favorevoli 16; Contrari 42.
Sull'ordine dei lavori è intervenuto l'on. Siro Marrocu (DS), che ha sottolineato alcune contraddizioni nel regolamento.
Sull'emendamento 36 (il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso) sono intervenuti l'on. Mauro Pili (FI), che ha detto che non può esserci un piano paesaggistico regionale diviso per parti, ma che era necessario individuare categorie e settori. L'on. Pili ha chiesto anche al presidente del Consiglio che domenica ogni consigliere si pagasse il pranzo; l'on. Ignazio Artizzu (AN), ha ribadito che, in questa legge, non c'è certezza legislativa.
E' poi intervenuto l'on. Luciano Uras (PRC), che ha detto che l'ostruzionismo dell'opposizione ha costi che la società deve sostenere. Riferendosi alle notizie apparse sulla stampa sui "costi" del Palazzo, il capogruppo di Rifondazione Comunista ha chiesto all'Aula di darsi un minimo di dignità.
Il presidente Spissu ha chiarito che il costo del palazzo è il costo relativo all'esercizio della democrazia. "Ieri L'Aula ha lavorato dalle 9.30 a mezzanotte e 30, ha detto il presidente, questo ha i suoi costi".
Sull'emendamento n° 36 è poi intervenuto anche l'on. Roberto Capelli (UDC), che ha parlato in difesa della massima democrazia nel dibattito in corso, deplorando le affermazioni demagogiche riferite talvolta strumentalmente agli organi d'informazione.
Ha poi parlato l'on. Nicola Rassu (FI), che denunciando "le distorsioni contenute nel testo di legge", ha annunciato il proprio voto a favore dell'emendamento 36. Rassu ha, inoltre, approfondito le differenze fra piani regionali, provinciali e comunali.
Per l'on. Attilio Dedoni (I Riformatori) c'è una grande confusione fra aspetti generali e aspetti particolari dell'applicazione dei piani, ed ha deplorato le strumentalizzazioni scandalistiche dei prossimi lavori parlamentari domenicali preannunciati. Dedoni ha poi parlato dei rischi per il mercato del lavoro conseguenti a questa legge.
Anche l'on. Giorgio La Spisa (FI) ha annunciato il voto favorevole all'emendamento, denunciando le contraddizioni forti che a suo giudizio sono contenute nell'art. 1 della "leggina presentata dalla Giunta".
Il Riformatore on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha affermato che l'emendamento in discussione è quanto mai necessario alla luce delle discrepanze che il 3° comma dell'art. 1 potrebbe provocare. Vargiu ha annunciato il voto favorevole.
La politica urbanistica non può essere dettata da ragioni campanilistiche, ma deve essere dettata da ragioni di sistema, ha sostenuto Matteo Sanna (AN), annunciando il voto favorevole per l'emendamento. Sanna ha affermato che in questa legge non si intravede il primato della politica.
Il voto favorevole è stato annunciato anche dall'on. Sergio Pisano (I Riformatori) per via della contraddizione contenuta nell'art. 1. Dopo aver più volte citato l'intervento dei giorni scorsi dell'on. Mario Floris, Pisano ha richiamato l'attenzione sulle problematiche territoriali che scaturiscono dall'articolo e l'esigenza di 'eliminazione "della gabbia rigida nell'applicazione prevista per i piani".
Per l'on. Mario Diana (AN) la legge in discussione è fortemente carente e contraddittoria, tanto più in quanto, a suo giudizio, assolutamente superflua e inutile. Sarebbe stato più utile elaborare il Piano Paesaggistico Regionale. Diana ha annunciato il suo voto a favore dell'emendamento.
Anche l'on. Fedele Sanciu (FI) ha espresso il proprio voto a favore, approfondendo tutti i vari aspetti fra uomo e ambiente anche sotto il profilo delle specificità territoriali.
L'on. Andrea Biancareddu (UDC) ha ironizzato sull'assenza odierna del presidente della Giunta, dato che nella seduta di ieri proprio la sua presenza sembrava aver viziato il dibattito. Biancareddu ha, quindi, approfondito alcuni aspetti dei rapporti istituzionali fra Regione ed enti locali.
L'emendamento n° 36 posto, quindi, in votazione è stato respinto con 18 si e 39 no.
Il presidente ha, quindi, messo in discussione l'emendamento n° 26, aggiuntivo. Per dichiarazione di voto è intervenuto a favore l'on. Mauro Pili (FI) per spiegare le questioni costituzionali che sottendono tale emendamento.
Anche l'on. Giorgio La Spisa (FI) ha annunciato il suo voto favorevole. Dopo avere fatto distinzione fra capacità legislativa regionale e statale, ha ricordato la capacità assegnata alle regioni in materia paesaggistica che è solamente limitata all'aspetto della valorizzazione, e non alla tutela che è riservata allo Stato.
A favore dell'emendamento 26 anche l'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) che ha ribadito le ragioni addotte da altri oratori circa l'esigenza di introdurre non solo il concetto, ma anche il termine di valorizzazione paesaggistica e della risorsa ambientale.
L'on. Mariano Contu (FI) ha annunciato il voto favorevole all'emendamento che introduce un argomento molto attinente alla materia dell'art. 1. Si è, quindi, dilungato su aspetti sostanziali per introdurre il concetto di valorizzazione paesaggistica.
Anche l'emendamento 26 è stato posto in votazione e respinto con 14 si e 37 no.
E' stato, quindi, posto in discussione l' emendamento 10.
Per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Sergio Pisano (I Riformatori), il quale ha affermato che esso restituisce il ruolo dovuto al Consiglio regionale e pertanto ha annunciato il voto a favore.
Voto contrario è stato annunciato dall'on. Giuseppe Matteo Pirisi (DS), che ha detto che sarebbe utile che i consiglieri di centrodestra ricontrollassero le loro precedenti proposte nella precedente legislatura. Ha inoltre replicato alla affermazioni avanzate precedentemente dall'ex assessore Biancareddu. Pirisi ha dichiarato che il Piano Paesaggistico Regionale è un obbligo di legge, la questione è la fase transitoria.
Sull'ordine dei lavori è intervenuto, quindi, l'on. Paolo Pisu (PRC), che ha ricordato che è stata presentata una mozione, la n° 17, sui concorsi degli ufficiali giudiziari in Sardegna e ha chiesto l'introduzione e la votazione della stessa.
Dello stesso parere l'on. Mario Diana (AN).
Posta in votazione, per alzata di mano, la mozione n°17 è stata approvata.
I lavori del Consiglio
riprenderanno domenica alle ore 10.00.