CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA


Nota stampa
della seduta n. 31 antimeridiana e pomeridiana del 3 novembre 2004


Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo e dell'on. Giacomo Spissu.

Dopo le comunicazioni di rito il presidente ha aperto la discussione.

Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 -
n. 28 /A (Norme per la pianificazione paesistica
 e la tutela del territorio)

Il Consiglio regionale ha proseguito l'esame del provvedimento "salva coste". l'Assemblea nella seduta di giovedì scorso aveva votato il passaggio all'esame degli articoli, ai quali sono stati presentati 860 emendamenti. Il presidente ha, quindi, aperto la discussione sugli articoli e sui numerosi emendamenti.
Il testo in discussione che propone come titolo "Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale", composto di 10 articoli, si propone di evitare il sorgere nuovi contrasti, l'aprirsi di un pericoloso "contenzioso" tra amministrazione regionale, enti locali e privati in materia urbanistica e di edilizia delle zone costiere.
Da almeno sei anni, da quando sono stati annullati sette dei quattordici piani territoriali vigenti in Sardegna da molte parti è stata sottolineata l'esigenza di una nuova normativa in materia di pianificazione territoriale e paesistica, lo scorso ottobre, infine, il TAR Sardegna ha annullato altri sei dei restanti sette Piani territoriali Paesistici, riproponendo l'esigenza di un intervento sistematico organico nella delicata e difficile materia.
L'annullamento dei tredici Piani territoriali, in differenti momenti, aveva, inoltre, creato una disparità di trattamento, per l'applicazione di due "diverse discipline giuridiche", in zone contigue, tutte di grande rilevanza paesistica.
Una situazione giuridica difficile, con "differenze, disagi, danni economici anche rilevanti", per privati e operatori economici che operano in zone limitrofe, nelle quali si applicavano differenti norme.
Una situazione forse aggravata dall'annullamento dei Piani in tempi e modi differenti.
Questo provvedimento ha lo scopo di "congelare" la situazione generale nelle zone costiere isolane, per permettere alla Giunta ed al Consiglio di predisporre una legge organica in materia urbanistica e di valorizzazione e di utilizzo delle zone costiere.Il provvedimento all'esame dell'Aula è composto da un Titolo e da dieci articoli.
Al Titolo: "Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale" sono stati presentati quattro emendamenti (tutti a firma Pili, La Spisa, Oppi. Diana, Vargiu, Ladu) due sostitutivi titoli (il Titolo è sostituito da: "Norme urgenti di divieti e nuovi vincoli allo sviluppo economico della Sardegna") e da due emendamenti sostitutivi parziali. I presentatori degli emendamenti propongono, a loro volta un nuovo Titolo: "Norme per la salvaguardia e la tutela del territorio regionale" e in alternativa "significative modifiche a quanto proposto dalla Giunta e dalla maggioranza.

Illustrando i propri emendamenti, l'on. Mauro Pili (FI) ha ricordato come le norme proposte dalla Giunta Soru, se approvate, porterebbero al blocco del 40 per cento dell'intero territorio regionale.
Un provvedimento largamente incostituzionale, ha detto ancora Mauro Pili, che contrasta con le norme del Codice Urbani, che vincola i poteri delle regioni, che impone blocchi e vincoli molto più lunghi ("almeno cinque anni"), rispetto a quelli previsti dalle norme approvate, con decreto della Giunta Soru.
Al Titolo, quindi, sono stati presentati due emendamenti sostitutivi totali e due sostitutivi parziali, per evitare, ha detto anche Pili, di cadere nella "incostituzionalità" come avverrebbe col vincolo dei due chilometri dalla linea della battigia (materia di esclusiva competenza statale) e per "riappropriarsi" del diritto di operare, invece, per favorire il reale sviluppo economico delle coste della Sardegna. Questo si è compito della Regione.

La valorizzazione delle coste è stata auspicata anche dall'on. Fedele Sanciu (FI) che ha illustrato i due emendamenti sostitutivi parziali, ricordando l'importanza del settore turistico, nel processo di sviluppo complessivo del sistema economico isolano.

Sugli emendamenti, "alcuni provocatori"; sono anche intervenuti gli onorevoli: Giorgio La Spisa (FI); Mario Diana (AN), che ha considerato definitivi "questi vincoli e queste norme"; Roberto Capelli (UDC), il quale ha ribadito che il titolo non coincide col contenuto del testo; Pierpaolo Vargiu (I Riformatori), che ha chiesto un maggiore rispetto dei ruoli politici, nelle elaborazione dei provvedimenti di legge; Matteo Sanna (AN), che ha chiesto un maggior approfondimento dei temi all'esame dell'Aula; Silvestro Ladu (Fortza Paris) che ha considerato questa legge un passo indietro rispetto al passato; Andrea Biancareddu (UDC) secondo cui con questa legge c'è la volontà di devastare l'economia turistica sarda; per l'on. Mauro Pili (FI) questa Giunta ha perseguito la logica della sconcertazione, non della concertazione. Con questa legge si creano danni enormi. L'obbiettivo di questo legge è creare nuovi vincoli per la Sardegna; Ignazio Artizzu (AN) ha sostenuto la validità degli emendamenti presentati. Per il consigliere regionale di Alleanza Nazionale dal Titolo si vede che la legge nasce sotto i peggiori auspici. E' una legge frettolosa, senza confronto, in cui non c'è alternativa al blocco; per l'on. Fedele Sanciu (FI) con questa legge non si vuole salvaguardare il territorio, ma si vuole colpire operatori e comuni che non condividono il blocco dello sviluppo; per Antonello Liori (AN) questa legge è lacunosa, fatta sulla spinta dell'emergenza ed affronta solo problematiche settoriali; per Sergio Milia  (FI) è una legge che vuole cristallizzare ed imbavagliare tutto.

Il presidente Spissu ha ricordato all'Aula che non c'era nessun iscritto a parlare e ha aperto le iscrizioni per le dichiarazioni di voto sull'emendamento sostitutivo 22.

Per dichiarazione di voto sono intervenuti: l'on. Mario Diana (AN) che ha invitato a procedere con particolare attenzione; Mariano Contu (FI), il quale ha contestato l'urgenza  come elemento caratterizzante del decreto sulle coste; Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha difeso il diritto" delle opposizioni di ipotizzare un diverso  modello di sviluppo, rispetto a quello proposto dalla maggioranza; Roberto Capelli (UDC) ha ribadito la necessità di modificare il Titolo del provvedimento, perché non rispondente al suo contenuto; Matteo Sanna (AN) ha voluto ricordare come le politiche vincolistiche non impediscano "la trasformazione delle coste", se mancano gli opportuni provvedimenti "generali ed obbiettivi" e prevalgono le "spinte localistiche e personalistiche".

Con l'intervento dell'on. Sanna si sono conclusi i lavori della seduta antimeridiana. Il presidente ha anche annunciato la presentazione di 1026 nuovi emendamenti

I Lavori del Consiglio regionale sono ripresi alle 16.30.

Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu, dell'on. Claudia Lombardo, dell'on. Paolo Fadda.

Prosecuzione esame  Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n.
24 - n. 28 (Norme per la pianificazione paesistica e la
tutela del territorio)

L'Assemblea sarda ha proseguito l'esame del provvedimento "provvisorio" di salvaguardia per la pianificazione paesistica e la tutela del territorio regionale.
La seduta antimeridiana si era conclusa mentre erano in corso le dichiarazioni di voto sull'emendamento 22 (Pili, La Spisa, Oppi, Diana; Vargiu, Ladu) sostitutivo totale del "titolo" del progetto di legge.
Il titolo proposto degli esponenti delle opposizione è "Norme urgenti di divieti e nuovi vincoli allo sviluppo economico della Sardegna". Su questo emendamento, sono proseguiti gli interventi per dichiarazione di voto.

L'on. Giorgio La Spisa (FI), nell'annunciare il proprio voto a favore dell'emendamento 22, ha precisato che il "vero titolo del provvedimento"  è quello proposto dalle opposizioni  e non quello della Giunta e della maggioranza che la sostiene. In particolare, Giorgio La Spisa ha "contestato la provvisorietà" del testo proposto, perché saranno necessari almeno quattro anni per giungere a norme urbanistiche certe, in grado di garantire ad ogni cittadino il "diritto" ad ottenere le necessarie licenze ed autorizzazioni, per costruire un qualunque edificio.

Voto favorevole all'emendamento 22 è stato annunciato anche dall'on. Sergio Milia (FI), per il quale il titolo proposto dalla Giunta è solo uno specchietto per le allodole, mentre il provvedimento di tutela è solo "vincolistico, penalizzante, disastroso per lo sviluppo socio economico della Sardegna".  Anche l'on. Antonello Liori (AN) ha voluto annunciare il proprio voto favorevole all'emendamento 22 e, dopo avere ricordato una storiella del suo paese, ha invitato il Consiglio "a buttare giù la legge", prime che la società sarda si accorga che questo provvedimento non tutela nulla, non impedisce "tanti danni" provocati da vandali, turisti scriteriati, personaggi che deturpano e inquinano, anche con l'utilizzo di specie arboree non autoctone, il patrimonio ambientale della nostra isola. L'on. Andrea  Biancareddu (UDC), annunciando il proprio voto a favore dell'emendamento, ha confermato che questo provvedimento "pasticciato" trasferirà sulle spalle dei cittadini i danni dei funzionari e dei politici. La Sardegna  non ha competenza primaria in materia ambientale, ha concluso Biancareddu, e non può predisporre norme palesemente illegittime. A favore dell'emendamento si è dichiarato anche l'on. Fedele Sanciu (FI), dicendo che il testo della Giunta non è altro che una serie di divieti, di vincoli, di regole che danneggeranno l'intero sistema turistico. Un provvedimento privo di certezze, di regole, assolutamente avulso dalla realtà sociale sarda. "Quanto avvenuto in occasione dell'esame di questo testo, è estremamente grave". L'on. Giorgio Oppi (UDC) ha lamentato la mancanza di confronto, di dialogo, di prospettive di sviluppo futuro; ha ricordato che queste materie sono di esclusiva competenza statale e che questi "vincoli e divieti" provocheranno gravi tensioni,  nuove lacerazioni, gravi danni ai cittadini e agli operatori turistici isolani. Contrario anche l'on. Salvatore Amadu (UDC), per il quale questo decreto trasformato in legge dimostra la "scarsa fiducia" che ha la Giunta nei confronti dei sardi, degli operatori isolani e dell'economia sarda. in sostanza, ha concluso, si stanno facendo gravi errori che provocheranno nuova povertà, disoccupazione, altra emigrazione. Anche l'on. Attilio Dedoni (I Riformatori) ha annunciato il proprio voto a favore dell'emendamento 22, ricordando che questa legge non tutela l'ambiente, non è in grado di dare certezze agli operatori e di proporre soluzioni moderne e alternative per avviare nuove iniziative moderne e razionali. Voto a favore è stato annunciato da Mauro Pili (FI), il quale ha dichiarato che questo testo bloccherà lo sviluppo economico, ignorando quelle norme di tutela da tempo in vigore nell'Isola e che hanno permesso di conservare e valorizzare le reali risorse ambientali dell'Isola. Si sono ignorate anche le norme del "Codice Urbani", ha concluso Pili portando avanti posizioni negative, demagogiche, assolutamente incoerenti con le esigenze della società isolana.

L'on. Alberto Randazzo (UDC) ha dichiarato il suo voto favorevole all'emendamento 22. L'esponente dell'UDC ha chiesto all'assessore di fare un censimento per stabilire chi è proprietario delle cubature da ristrutturare;  l'on. Gavino Cassano (I Riformatori), dopo aver espresso il suo voto favorevole, ha dichiarato che non si sarebbe mai aspettato che la sinistra non intervenisse nel dibattito, essendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Per Cassano, questa legge aggrava la situazione economica e sociale dei nostri territori; voto favorevole anche da parte dell'on. Sergio Pisano (I Riformatori) che ha detto che su questo provvedimento nessuno della maggioranza ha il coraggio di dire la verità; l'on. Carlo Sanjust (FI), sempre esprimendosi a favore dell'emendamento,  ha detto che in questi giorni in Aula ha capito che la politica è fatta anche di "tralicci invalicabili" e che bisognerebbe ascoltare le categorie, i sindaci, i cittadini; per l'on. Ignazio Artizzu (AN) questo disegno di legge non prevede nessun intervento reale di pianificazione, non offre progetti alternativi e stabilisce divieti di dubbia legittimità, sia nella forma che nel merito. Non è una legge di salvaguardia, è una legge che blocca lo sviluppo; per l'on. Peppino Pirisi (DS) l'opposizione ha scelto una strada che sta facendo emergere molta contraddittorietà: "c'è un fortissimo attacco di amnesia che colpisce i consiglieri regionali che, nella scorsa legislatura, la pensavano in maniera totalmente opposta".  Questo disegno di legge è necessario ed urgente. "Noi siamo stati costretti ad intervenire per la vostra inadempienza della passata legislatura".

Il presidente Lombardo ha messo in votazione l'emendamento 22, l'on. Mauro Pili ha chiesto il voto elettronico palese.  L'emendamento,  è stato bocciato dall'Aula (presenti 67, astenuti 2, votanti 65, favorevoli 22, contrari 43).

Si è poi passati all'esame dell'emendamento 25 ("il Titolo della legge è sostituito dal seguente: "Norme di salvaguardia per la valorizzazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale").

Il primo ad intervenire  è stato l'on. Mauro Pili (FI)  che ha definito l'atteggiamento dell'on. Pirisi "livoroso" e ha ricordato che il presidente della commissione Urbanistica ha ignorato la concertazione.

Per l'on. Roberto Capelli (UDC) l'intervento dell'on. Pirisi è stato opportuno perché almeno si è sentita la voce della maggioranza che, per tutta la giornata, ha evitato il confronto. Il vice capogruppo dell'UDC si è detto d'accordo sulla necessità di stabilire norme in materia di urbanistica ma ha anche ribadito che, prima di fare le leggi,  è necessario discutere. "Noi condividiamo l'urgenza, ma questo non vuol dire scavalcare i principi democratici".

Per l'on. Mario Diana (AN) l'emendamento 25 dovrebbe essere immediatamente approvato. Il disegno di legge all'esame del Consiglio è deleterio per l'economia della Sardegna, perché non serve per pianificare. Vota a favore dell'emendamento anche l'on. Attilio Dedoni (I Riformatori) secondo il quale il blocco previsto dalla legge vuol dire blocco dell'economia dell'intera Isola.  L'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris) ha detto che il testo dell'emendamento introduce una modifica "logica e giusta".

Per l'on. Matteo Sanna (AN) il titolo della legge va cambiato; dello stesso parere l'on.  Mariano Contu (FI), che ha sottolineato che sui principi la minoranza non farà sconti a nessuno e che la possibilità di un confronto non deve essere mai negata. L'on. Sergio Pisano (I Riformatori) ha annunciato il voto favorevole: "in questo emendamento c'è un'affermazione importante che ci consente di fare chiarezza su cosa vuol dire paesaggio".  L'on. Andrea Biancareddu (UDC) ha affermato che a questa Giunta e a questa maggioranza non va bene niente: "non le pale eoliche, non gli americani". Per l'on. Antonello Liori (AN) questa legge produrrà effetti devastanti. Per l'on. Giorgio La Spisa (FI) il governo regionale ha scelto una strada che non è conforme al nuovo assetto normativo di diritto costituzionale. L'on. Pierpaolo Vargiu (I Riformatori) ha detto che l'ostruzionismo parlamentare è un mezzo estremo esercitato dall'opposizione, per difendere il mandato conferito dagli elettori.

Le dichiarazioni di voto sull'emendamento n° 25 sono proseguite con l'intervento dell'on. Carlo Sanjust (FI), che ha lamentato lo scadimento dei lavori assembleari. Per l'on. Sergio Milia (FI), che ha dichiarato il proprio voto favorevole, questa legge è soprattutto una trovata pubblicitaria.

Terminate le dichiarazioni di voto, l'emendamento 25 è stato posto in votazione. Su richiesta dell'on. Matteo Sanna (AN) la votazione ha avuto luogo per appello nominale.

L'emendamento è stato respinto con 41 no e 23 si.

Sull'ordine dei lavori è intervenuto l'on. Stefano  Pinna (Progetto Sardegna) , che ha chiesto una breve sospensione, per convocare la conferenza dei capigruppo al fine di una migliore organizzazione dei lavori.

L'on. Mauro Pili (FI) si è detto contrario, sostenendo che ci si trova in fase di votazione.

Il presidente ha posto in votazione la richiesta di sospensione che è stata approvata.

Alla ripresa dei lavori il presidente ha comunicato che i lavori della giornata proseguiranno come stabilito fino alle 22.30.

Domani la seduta comincerà alle 9.30 e si protrarrà fino alle 00.30, con una breve interruzione per il pranzo. Venerdì i lavori si svolgeranno solo di mattina. Sabato  ci sarà una pausa. Le sedute riprenderanno domenica e i giorni successivi, con orario dalle 10.00 alle 00.30, fino al completamento del provvedimento.

E', quindi, ripreso il dibattito con le dichiarazioni di voto sul Titolo del provvedimento.

Ha preso la parola l'on. Mauro Pili (FI), che, dichiarando il voto contrario, ha svolto un intervento fortemente critico contro la maggioranza e soprattutto contro la Giunta. Anche l'on. Andrea Biancareddu (UDC) ha annunciato il no, "il provvedimento avvantaggia gli speculatori".

Sono successivamente intervenuti: Vargiu (I Riformatori), Diana (AN), Capelli (UDC), Liori (AN), Artizzu (AN), Matteo Sanna (AN), Dedoni (I Riformatori), La Spisa (FI), Pisano (I Riformatori), Contu (FI), Milia (FI), Sanciu (FI), Sanjust (FI), Ladu (Fortza Paris), i quali, con varie e circostanziate osservazioni critiche sul provvedimento in esame, hanno preannunciato il loro voto contrario al titolo del Disegno di Legge che è stato giudicato ambiguo e poco trasparente.

E' anche intervenuto il presidente della Quarta commissione, l'on. Pirisi (DS), che con toni polemici verso l'opposizione ha preannunciato il proprio voto favorevole.


I lavori del Consiglio
proseguiranno domani alle 9.30