CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 25
pomeridiana del 26
ottobre 2004
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo.
In apertura di seduta il Presidente ha comunicato la presentazione di :
I lavori del Consiglio sono stati aperti con l'elezione dell'on. Gianbattista Orrù a segretario per rappresentare i Ds nell'ufficio di presidenza.
L'on. Ignazio Artizzu (AN) ha chiesto di presentare e discutere, immediatamente, una mozione sui licenziamenti annunciati dalla nuova proprietà dell'emittente televisiva Sardegna 1. Lo scopo, ha spiegato, è quello di attivare la Giunta a scongiurare un forte ridimensionamento dell'emittente, dopo 18 anni di onorato servizio. La richiesta è accoglibile se il Consiglio è d'accordo; ma l'on. Siro Marrocu, capogruppo Ds, ha eccepito sulle modalità, ritenendo quella dell'on. Artizzu "una sortita personale" e ricordando come il Consiglio, nei giorni scorsi, abbia chiamato in Aula una mozione a tutela di altri lavoratori, che, però, era stata concordata fra i gruppi politici. Finiti i lavori dell'Aula si potrà procedere a un incontro per trovare un'intesa comune.
L'on. Giorgio La Spisa (Forza Italia) ha sostenuto la richiesta del collega d'opposizione, sottolineando le incognite che il passaggio di proprietà dell'emittente può nascondere. Praticabile la strada - ha detto - di un incontro a fine seduta.
D'accordo anche l'on. Renato Cugini (DS) sulla necessità di valutazioni comuni su un problema importante, "ma senza intralciare i lavori dell'aula".
L'on. Artizzu ha ringraziato per l'apertura ed ha rimandato la palla ai capigruppo.
La presidente Claudia Lombardo ha quindi chiamato il "piatto forte" dell'ordine del giorno, il disegno di legge "salvacoste"; ma l'on. La Spisa ha posto la questione sospensiva per l'assenza del presidente Soru, impegnato a Bruxelles a discutere con l'UE la continuità territoriale. L'argomento è di grande interesse, politico ed economico, e inciderà sul futuro dello sviluppo dell'isola. Sin dall'inizio il presidente Soru ne ha fatto "un cavallo di battaglia", mostrando un'attenzione particolare. Senza ridurre il ruolo degli assessori interessati - ha concluso - è meglio rinviare la discussione di mezza giornata per dare tempo al presidente di rientrare in sede.
Ma il capogruppo DS, on. Marrocu, ha manifestato subito un totale disaccordo, ritenendo la richiesta di La Spisa come un tentativo per rinviare l'approvazione della legge ("poi ci saranno decine di emendamenti a ritardare regole certe"). Nulla toglie che si sentano i relatori. Soru - ha detto - sarà sicuramente presente nel corso della discussione.
Il disegno di legge "non soddisfa i cittadini sardi", ha replicato l'on. Mario Diana (AN), intervenuto a sostegno della richiesta La Spisa. L'argomento è delicato ed è necessario capire se c'è stretta sintonia fra presidente e maggioranza.
Anche l'on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori Sardi) ha definito di buon senso la proposta dell'on. La Spisa, tenuto conto che il presidente Soru ha a cuore questo provvedimento. Su altri temi, dall'obbligo formativo alla Costituente, si è defilato dall'Aula; ma sull'urbanistica è vigile e presente. E' un atto di cortesia attendere il suo ritorno.
L'on. Mario Floris (UDS) si è detto contrario alla sospensione dei lavori; ma ha sottolineato l'importanza della presenza di Soru in Aula "per misurarsi con noi". La legge segnerà il destino della Sardegna e sarà "il cemento" del nostro sviluppo. Per questo motivo - ha aggiunto - quel disegno di legge dovrebbe essere firmato anche dall'assessore della programmazione.
A sostegno della proposta La Spisa è intervenuto anche l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris) sostenendo che la presenza del presidente della Regione è un atto di considerazione verso il Consiglio ed un riconoscimento alla sua partecipazione alla vita politica.
Si è associato l'on. Giorgio Oppi (UDC), dicendosi "meravigliato che qualcuno si meravigli", perché nella scorsa legislatura non c'era occasione che l'allora opposizione di centrosinistra non cogliesse per rinviare il dibattito in caso di assenza del presidente o degli assessori. Oppi ha ricordato come questo argomento investe l'economia di alcuni Comuni ("da Bugerru a Portoscuso non ci saranno più iniziative compatibili con lo sviluppo economico perché i terreni di quei Comuni sono entro la fascia superprotetta"). Che sia un argomento, anzi "l'argomento" più importante lo dimostra il fatto che gli è stata data priorità rispetto all'assestamento di bilancio e al Dpef con la conseguenza di andare consapevolmente verso l'esercizio provvisorio. "Con molta chiarezza dico alla maggioranza che fino a quando non darà prova di un rapporto basato sulla correttezza politica - ha concluso - noi cercheremo di rallentare, con i mezzi contemplati in regolamento, l'iter della legge".
"Non creiamo un brutto precedente - ha detto, a sua volta, l'on. Giuseppe Atzeri (Psd'Az) - legando alla presenza dell'on. Soru qualunque attività del Consiglio; il giorno che per ipotesi il virus influenzale dovesse tenerlo a casa, il Consiglio rischierebbe di segnare il passo. Perciò si lavori consapevoli che l'assenza del presidente è dovuta a motivi istituzionali".
Ultimo intervento, quello dell'on. Mauro Pili (FI) il quale ha dato tre tipi di lettura del momento della disputa: primo, poteva essere l'occasione "per vedere insieme" maggioranza e opposizione dialogare su un tema cruciale, poiché il rinvio richiesto era di appena mezza giornata; secondo, sottrarre il presidente al confronto dopo le assenze deliberate quando si è parlato di costituente e obbligo formativo, può suonare come una fuga dalle responsabilità; terzo, è mancanza di rispetto verso il Consiglio, che è rimasto ai margini di questo provvedimento di legge. Non si può chiamare, infatti, unificato un testo che risponde solo alle indicazioni della Giunta e non tiene conto della proposta avanzata dallo SDI, che pure è parte della maggioranza.
Messa ai voti, la richiesta La Spisa di sospensiva, è bocciata per alzata di mano.
Esame Disegno di legge n. 20 e delle Proposte
di legge n. 24 - n. 28 /A (Norme per la pianificazione
paesistica e la tutela del territorio)Ha svolto la relazione di maggioranza l'on. Giuseppe Matteo Pirisi (DS).
Il presidente della commissione Urbanistica ha accusato la minoranza di porre in atto un tentativo teso ad evitare il dibattito e ha definito "pretestuose" le argomentazioni del centrodestra. "Con il testo unificato approvato dalla Commissione, ha detto l'on. Pirisi, si vuole colmare un vuoto legislativo in materia di salvaguardia delle coste. Noi vogliamo intervenire con norme certe e chiare per tutelare l'ambiente". L'obiettivo della legge, per il relatore, è colmare un vuoto legislativo determinato dall'annullamento dei piani territoriali paesistici. Rivolgendosi alla minoranza, l'on. Pirisi, ha detto che bisogna smetterla di vagheggiare scenari apocalittici perché il tempo degli spot, delle doppie o triple inaugurazioni, delle riforme annunciate e mai fatte è finito. "Il centrosinistra vuole aprire un nuovo orizzonte politico. L'ambiente l'abbiamo ricevuto dai nostri padri e l'abbiamo in prestito dai nostri figli". Contro le accuse del centrodestra di "voler fare tutto troppo in fretta", il presidente della commissione Urbanistica ha ricordato che l'urgenza di intervenire era stata dichiarata necessaria anche in alcuni disegni di legge presentati, nella scorsa legislatura (nel 2000, nel 2003 e nel 2004) dall'allora maggioranza. Contro le accuse fatte al presidente Soru "di non volere il confronto", Pirisi ha risposto che non è il capo dell'esecutivo a tenere questo atteggiamento, ma quei colleghi della minoranza che in commissione hanno avuto un atteggiamento non costruttivo. L'on. Pirisi ha illustrato brevemente i 10 articoli della legge: "Sono norme che non intendono protrarsi per tanto tempo ma che hanno necessità di dispiegare le loro funzioni fino a quando ci sarà il piano territoriale regionale". Sottolineando la necessità di aprire un ampio confronto sulle linee strategiche stabilite all'interno della maggioranza, l'on. Pirisi ha auspicato l'approvazione della legge in tempi rapidi. "Voglio chiarire, ha concluso, che questa legge non blocca le attività, ma ordina la materia".
Il primo ad intervenire è stato l'on. Fedele Sanciu (FI) che ha subito fatto notare l'assenza in aula del presidente della Regione. "In questi mesi, ha detto il vice capogruppo azzurro, ho letto il programma elettorale di Soru e ho osservato gli atti di prevaricazione sulla Giunta e sul Consiglio. In commissione urbanistica ho assistito alla mortificazione dell'operato dei consiglieri della maggioranza. In più occasioni il presidente Soru ha usato la sua autorità per evitare il confronto tra maggioranza e opposizione". Per Sanciu, in politica "governare" non vuol dire "bloccare". "L'ambiente per noi è un bene da tutelare ma deve essere disciplinato concretamente utilizzando la concertazione, termine sconosciuto dal presidente Soru". La legge in commissione è stata approvata in "fretta e furia", senza un serio confronto. Per questo la minoranza non ha presentato la relazione di minoranza. Il giudizio del Consigliere di Forza Italia sulla legge è fortemente negativo: "è una legge che colpisce tutto e tutti, tagliando le gambe al turismo. Insomma è una legge che allontana i sardi dalle coste e divide i sardi in due categorie quelli vicini al mare e quelli dell'interno. Sanciu è convinto che questa legge, se approvata, possa creare danni economici e d'immagine enormi. "Non serve una legge che ingessi il turismo, serve una normativa che attiri nel turismo nuovi investimenti. Con questa proposta di legge si sta passando un colpo di spugna sul lavoro fatto da tanti anni dalle amministrazioni locali per lo sviluppo del territorio". Sulla situazione nella zona di Olbia, Sanciu ha definito l'azione del presidente Soru "fegatosa" , "antigallurese" messa a segno contro il sindaco del comune. "La Sardegna ha bisogno di una legge di riordino ma non bisogna bloccare lo sviluppo".E' poi intervenuto l'on. Silvio Cherchi (DS) che ha auspicato un serio confronto sul merito della legge. Il consigliere diessino ha invitato i consiglieri della minoranza a citare almeno una delle iniziative che questa legge dovrebbe bloccare: "sfido chiunque a fare un esempio concreto di blocco di cantieri o di lavoratori licenziati. Nessun imprenditore ha detto che ci sarà il crollo dell'iniziativa privata ma è stata chiesta l'esistenza di regole certe. Per Cherchi del territorio della Sardegna è stato fatto un uso indiscriminato, soprattutto per la costruzione delle seconde case che hanno deturpato l'ambiente e non prodotto reddito. "Io non voglio, ha detto, demonizzare il sistema turistico attuale che è un modello da rispettare perchè ha consentito di rilanciare la Sardegna nel mondo. E' un modello, però, che ha esaurito la sua spinta, che resta valido ma che non è propulsivo". E' il momento di riflettere sullo sviluppo turistico che vogliamo in futuro: un turismo che, rispettando l'ambiente, crei lavoro e ricchezza. Per l'on. Cherchi è arrivato il momento anche di moltiplicare l'impegno da parte degli imprenditori che devono specializzarsi in "imprenditoria del turismo". Quindi, non solo un turismo concepito come edilizia ma inteso come volano di sviluppo.
Ultimo intervento della serata quello dell'on. Eugenio Murgioni (Fortza Paris): il nobile proposito del disegno di legge - ha detto - non ha raggiunto gli scopi. Frettolosità e rigidità bloccano una fetta importante della nostra economia "e fanno impallidire sia la legge Galasso che il Codice Urbani". Sarebbe stato auspicabile, invece, "conciliare ambiente e produzione di risorse" anziché puntare sui vincoli. Murgioni ha ricordato che i sardi non sono sotto tutela e ancora meno lo sono le comunità locali; ha ricordato, in proposito, la vicenda del parco del Gennargentu. Anche in quel caso gli intenti erano nobili, ma il fatto che sia stato calato dall'alto e imposto ai cittadini, non è stato gradito. La Giunta regionale - ha aggiunto - "vuol ripercorrere quella strada sciagurata" escludendo dalle decisioni gli enti locali, le parti sociali e gli imprenditori, ascoltati, dalla Commissione consiliare, solo dopo il via libera al disegno di legge. Inconcepibile, a questo punto, il diverso trattamento fra Comuni montani e costieri, come se quelli sapessero tutelare i loro territori e questi li esponessero al saccheggio. Rivendicando un ruolo ai sindaci, "in prima linea nelle vicende delle comunità locali", Murgioni ha sollecitato una riduzione dei vincoli con esclusione delle lottizzazioni convenzionate, della programmazione negoziata, delle infrastrutture agricole, della realizzazione di servizi entro la fascia costiera dei due km.
I lavori Consiglio
riprenderanno domani alle ore 10.00.