CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Nota stampa
della seduta n. 20
antimeridiana dell'8
ottobre 2004
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Paolo Fadda e dell'on. Giacomo Spissu.
Discussione Mozione n. 7, sulla messa in
liquidazione della Sigma Invest S.p.a.L'on. Carlo Sanjust (FI), primo firmatario della mozione, ha spiegato le ragioni della richiesta di sospensione della deliberazione della messa in liquidazione della Sigma Invest. Ricordando i gravi rischi che la decisione potrebbe comportare per le aziende che fanno capo alla finanziaria, e soprattutto per le maestranze. Che nel complesso superano le 500 unità, il presentatore della mozione ha sottolineato come non esista da parte dei proponenti il tentativo di evitare la messa in liquidazione della finanziaria, ma semplicemente l'obiettivo di attuare tutte garanzie necessarie a favore dei dipendenti.
Sanjust ha ricordato lo stato di crisi del settore industriale e soprattutto delle PMI. E' un dovere di tutti, ha ricordato, cercare di difendere i posti di lavoro.
L'oratore ha illustrato e approfondito la situazione delle aziende che fanno capo alla finanziaria che si deve liquidare. Come ha osservato Sanjust, la Sigma Invest ha in corso procedure per la riqualificazione o il rilancio di importanti attività produttive. Si tratta, ha aggiunto, della immobiliare Sigma, della Palmas Cave, della Vesaf, della Diamond project, della Sant'Angelo, della Softing, della Semag. La messa in liquidazione ha ricordato Sanjust, avrebbe gravi ripercussioni su queste aziende e sui 500 lavoratori che vi fanno capo.Il presidente, della commissione Industria, on. Giovanni Giagu (La Margherita) intervenendo in risposta alla mozione, ha in primo luogo parlato di incomprensibile confusione da parte dei proponenti. Ricordando che, in ossequio alla continuità amministrativa, la messa in liquidazione è un atto dovuto in conseguenza di precise normative europee e nazionali, Giagu ha ribadito che la società non è più in grado di perseguire gli scopi iniziali. Non si tratta di aggirare l'ostacolo delle maestranze e delle sorti delle aziende, ha detto Giagu, che ha proseguito definendo falsamente catastrofiche le previsioni dell' opposizione. Proseguendo, ha poi, affermato che è intendimento della maggioranza difendere, non 500, ma anche un solo posto di lavoro.
Opporsi alla messa in liquidazione costituisce un atto di non coscienza, o peggio un atto di "sciacallaggio politico" ha poi ribadito il presidente della commissione che ha sottolineato come occorre evitare tentativi dilatori. Giagu, ha proseguito affermando l'esigenza di un confronto serio ed approfondito fra maggioranza e opposizione, unico strumento per dare risposte concrete alle aspettative.
Denunciando, infine, la "lontananza" ed il disimpegno del Governo, Giagu ha esortato, a un maggiore impegno di concretezza da parte nazionale della Regione " e la maggioranza intende percorrere questa via con grande fermezza".
La Commissione industria, ha concluso Giagu avvierà molto presto una riflessione sul sistema delle finanziarie regionali ed un esame approfondito dei problemi occupativi e industriali della Sardegna, auspicando convergenza di tutte le forze politiche per risolvere i gravi problemi sul tappeto.Per l'on. Pasquale Onida (Fortza Paris), che si è detto in linea con l'intervento di Sanjust, il problema vero non è la messa in liquidazione, ma le sorti per le aziende e per le maestranze. Ma c'è una questione di metodo che non può essere dimenticata, ha detto Onida. Dopo avere ripercorso le varie tappe della deliberazione di messa in liquidazione, Onida ha lamentato con toni gravi che sia stata disattesa nei giorni scorsi la richiesta dell'opposizione di inversione dell'ordine del giorno su un argomento così importante.
Denunciando poi quella, che a suo giudizio, è una versione personalizzata della gestione politica. Onida ha stigmatizzato che il Consiglio venga definito "il Palazzo" da parte del presidente Soru. Non è il palazzo, ma un parlamento. E se fosse vero che la liquidazione della Sigma, ha proseguito Onida, deriva dal fatto che al vertice vi siano rappresentanti del "PPS", si tratterebbe di un atto che si qualifica da solo. Onida ha, quindi, annunciato, un'interpellanza sui casi di decadenza dalle cariche sindacali nelle società a capitale pubblico, ed ha ricordato ancora che l'iniziativa della mozione è dettata fondamentalmente dal desiderio di salvaguardare i posti di lavoro.Immobilismo e visione poco accorta hanno portato al dissesto finanziario della Regione. La Sigma Invest è frutto di questa politica, ha detto l'on. Chicco Porcu (Progetto Sardegna), che richiede interventi immediati e decisi. Non si può continuare a tenere in piedi enti inutili ed a pagare consigli di amministrazione nulla facenti. I posti di lavoro, che sono fonte di preoccupazione per tutti, si difendono non con i carrozzoni politici ma con la corretta gestione della spesa pubblica. I ritardi accumulati negli ultimi dieci mesi della precedente legislatura non hanno consentito di affrontare il problema; perciò c'è urgenza di fare per mettere fine allo spreco di risorse.
Anche l'on. Luciano Uras (PRC) ha detto di condividere la preoccupazione per i lavoratori delle imprese a vario titolo interessate alla vicenda Sigma Invest; ma la finanziaria non può essere tenuta artificialmente in vita "perché non serve a nessuno", neppure ai lavoratori, la cui situazione è da tempo, nonostante l'esistenza della Sigma, molto difficile. Purtroppo la finanziaria costituisce una delle tante eredità scomode del passato, quando si scelse la via degli interventi diretti della Regione. Ora si cambia strada e si deve fare pulizia, tutelando i dipendenti. A tal proposito l'on. Uras ha annunciato la presentazione di una proposta di legge che prevede il pagamento degli arretrati, senza rischi per il danaro pubblico, ma rivalendosi sugli imprenditori.
La liquidazione della Sigma Invest è una strada obbligata; tenerla in piedi non ha alcuna utilità: per l'on. Antonello Licheri (PRC) il capitolo va chiuso, la società, del resto, priva di risorse finanziarie, non può svolgere alcuna attività. Opportuno sarebbe stato intervenire prima: dare a questa maggioranza responsabilità è "politicamente scorretto".L'on. Giorgio La Spisa (FI), "nonostante il poco tempo a disposizione", ha
rifatto della liquidazione e privatizzazione di società rivelatesi inadeguate a svolgere una missione economica. Ha ricordato la legge sull'Emsa, la palla di piombo al piede del bilancio regionale costituito dalle società minerarie ancora in piedi; i passi decisivi nella liquidazione di Sipas, Intex e Texal; ma soprattutto gli scenari "da collasso" creati dal disimpegno delle partecipazioni statali. In questa fase anche la Sigma ha avuto un ruolo, tant'è vero, ha ricordato, che spesso il sindacato insisteva per fare ricorso alla Sigma.
Oggi, ha aggiunto La Spisa, che è stato assessore dell'Industria nella precedente legislatura, a svolgere la missione della Sigma è sufficiente la Sfirs, ma c'è il rischio che, per la fretta di risanare la situazione, si dia campo "a giudizi ed azioni superficiali"."Tenere in piedi un'iniziativa che riteniamo inutile non ha senso: la Sigma, infatti, non è stata di alcun supporto alle piccole e medie industrie. Ci chiediamo: è utile temporeggiare anziché liquidarla?". Rispondendo agli interventi dell'Aula, l'assessore Concetta Rau ha ribadito che la Giunta ha esaminato a fondo il caso, senza preconcetti, tenendo ben presente anche il problema dell'occupazione (170 occupati fra Palmas Cave, Sant'Angelo e Softing e Vesaf; quest'ultima la sola che abbia chiesto l'intervento della finanziaria). Per alcuni (gli 82 dipendenti di Palmas Cave) si prevede il passaggio all'Igea; in ogni caso le aziende che hanno difficoltà gravi saranno assistite con gli altri (e molti) strumenti operanti e comunque nessuna di queste aziende ha pendenze con la Sigma, la quale, fra l'altro, opererebbe al di fuori dell'ambito delle direttive europee. Di qui la determinazione della Giunta di chiudere un capitolo scomodo e, tutto sommato, negativo.
Nella replica, l'on. Carlo Sanjust (FI) ha riconosciuto che, sull'aspetto occupativo, l'assessore "ha lasciato uno spiraglio di buon senso", ma ha polemizzato sull'affermazione della signora Rau che l'azienda Carlo Monni (360 occupati) non abbia alcun rapporto con la finanziaria. E' stato l'assessorato a chiedere ulteriori informazioni per dare l'eventuale via libera all'operazione di sostegno finanziario.
Si è passati, quindi, alla fase di votazione, con una serie di dichiarazioni di voto: L'on. Mariano Contu (FI) ha sottolineato la "sofferenza" della filiera industriale dovuta alla mancanza di strategie e di una programmazione adeguata che rimanda a giunte anche lontane nel tempo. La mozione ha voluto mettere il dito su una situazione malata, chiedendo tuttavia che si valuti caso per caso la situazione della partecipazione Sigma tenendo presente un principio: tutto ciò che è recuperabile va difeso perché in questo modo si difende il patrimonio produttivo e delle risorse umane.
Sempre per dichiarazione di voto è intervenuto, ancora, l'on. Luciano Uras (PRC), che ha sottolineato l'esigenza che si trovino situazioni di tutela per i lavoratori disoccupati che non hanno attualmente garanzie. Denunciando le Gravi responsabilità del Governo nazionale del centrodestra, Uras ha annunciato il proprio voto contrario..
Il proprio voto contrario ha annunciato, anche, l'on. Antonio Calledda (DS) che, prendendo atto con soddisfazione della volontà di tutelare i lavoratori da parte del centrodestra. Prima paladino esclusivamente del libero mercato, ha tuttavia affermato che la messa in liquidazione della Sigma non provoca conseguenze negative. Ha esortato i proponenti a ritirare la mozione, invitando il Consiglio a discutere il tema generale dell'industria e del lavoro.
Per l'on. Mario Diana (AN), le interpretazioni e i toni usati dall'on. Uras destano sconcerto, soprattutto in riferimento alle critiche fatte nei confronti del Piano Straordinario del Lavoro. Diana ha raccomandato prudenza per quanto riguarda gli attacchi acritici e generici alle finanziarie pubbliche ed ha osservato che la liquidazione della Sigma era già nei programmi del centrodestra. Diana ha annunciato il voto favorevole.
Per l'on. Vincenzo Floris (DS), le spiegazioni dell'assessore sono da ritenersi completamente esaurienti. Resta il problema che il Consiglio dovrà affrontare il complesso sistema delle finanziarie pubbliche. Floris ha espresso l'esigenza di definire una nuova politica industriale, giudicando necessario rivedere la legislazione esistente.
L'on. Antonello Liori (AN) ha detto di condividere la razionalizzazione degli enti, ma certo esiste anche il problema della tutela del lavoro. Per questo, cancellare con una secca delibera il problema di chi attende giusto riconoscimento e cioè il lavoratori delle aziende collegate alla Sigma non può essere accettabile.
L'on. Carmelo Cachia (Insieme per la Sardegna - UDEUR) ha ricordato l'opportunità di raccogliere l'invito dell'on. Calledda al ritiro della mozione, ed ha preannunciato il proprio voto contrario. Ha quindi definito demagogica la posizione dei presentatori della mozione.
Anche l'on. Siro Marrocu (DS) ha invitato i proponenti a ritirare la mozione. Apprezzando l'equilibrio del percorso proposto dall'on. La Spisa, Marrocu ha auspicato che in seno alla commissione si approfondiscano i temi dello sviluppo industriale, tenendo conto che la Regione non può accollarsi i compiti dello Stato: è necessaria una riflessione seria.
Per l'on. Giorgio Oppi (UDC) la Sigma, pur tra luci e ombre, ha manifestato le sue carenze fin dall'inizio. Oppi ha ricordato le varie fasi della storia dello sviluppo industriale negli ultimo 15 anni sottolineando che la filosofia di fondo è sempre stata la difesa dei livelli occupativi. Si sono commessi errori, ha ricordato Oppi. Ma occorre una seria riflessione.
Voto contrario è stato annunciato da parte dell'on. Antonio Biancu (La Margherita). Condividendo le valutazioni della Giunta e le considerazione svolte anche, responsabilmente, dall'on. La Spisa, l'oratore ha ribadito l'esigenza che la proposta di ritiro della mozione venga accolta dai proponenti.
Un invito, quello degli onorevoli Marrocu (DS) e Biancu (La Margherita), che non cade nel vuoto. Lo raccoglie l'on. Pasquale Onida (Fortza Paris) che sottolinea l'utilità di approfondire l'argomento e trovare la soluzione più utile a salvaguardia dei lavoratori.Una sola condizione che la Giunta si affretti a definire le procedure dopo un attento confronto.
Ha condiviso questa impostazione l'on. Giorgio La Spisa (FI), per il quale "la proposta è una dimostrazione di buon senso".
L'assessore Rau, chiamata in causa, dichiara: "nulla in contrario". Si discuterà subito in commissione e si troveranno le soluzioni più adatte.
La risposta sblocca la situazione, il centrodestra ritira la mozione e la seduta finisce qui. Il Consiglio si riunirà la prossima settimana.
I lavori del Consiglio riprenderanno
venerdì 15 ottobre alle ore 10.00.