CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Ordine del giornon. 43

approvato il 6 luglio 2007

ORDINE DEL GIORNO GIAGU - MARROCU - BIANCU - FLORIS Vincenzo - URAS - LANZI - MASIA - PORCU - BALIA - CALLEDDA - MATTANA - CHERCHI Silvio - SANNA Francesco - MELONI - PIRISI sulla problematica industriale ed energetica e sulle iniziative da adottare.
 
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IL CONSIGLIO REGIONALE
 
PRESO ATTO che:
- il settore industriale soffre di una crisi strutturale di lunga durata, con alcune particolari situazioni di pericolo per la produzione e per il lavoro;
- le produzioni dell'industria chimica e metallurgica da tempo sono soggette ad una competizione fortissima, su cui incidono negativamente, per i nostri impianti, alcuni differenziali di costo che rischiano di penalizzare negativamente il nostro apparato produttivo rispetto alle aree più sviluppate del Paese;
le origini di tale disagio, che si possono attribuire certamente alle modalità di dismissione del sistema delle partecipazioni statali, sono ancora oggi aggravate dalle forti carenze infrastrutturali nell'ambito dei trasporti e dell'energia;

CONSIDERATO che:
- il problema energetico è il punto di snodo centrale per lo sviluppo dell'industria sarda, in considerazione dell'alta incidenza della grande industria energivora sul complesso delle produzioni, soprattutto nella metallurgia e nella chimica, e della assoluta importanza che tali produzioni hanno nell'equilibrio del sistema economico nazionale e della stessa bilancia commerciale;
- l'alto costo dell'energia elettrica rispetto al resto del mondo, abbatte la competitività del sistema industriale italiano; in Sardegna si registra una forte concentrazione di imprese energivore, impegnate nei settori della chimica e della metallurgia non ferrosi; la produzione di piombo e zinco primario, in particolare, assume un valore strategico nazionale, in quanto i processi di concentrazione e privatizzazione voluti dall'Unione europea hanno portato al permanere in Italia di un unico impianto, nella zona industriale di Portovesme; a questa grande infrastruttura industriale va garantita certezza di regole e condizioni allineate a quelle della concorrenza internazionale;
- in assenza di scelte appropriate verranno impediti i progetti finalizzati al mantenimento e rafforzamento delle filiere più competitive come quelle dell'alluminio, del piombo e dello zinco (Portovesme), del cloro (Assemini e Porto Torres), del PET (Ottana);
- il Piano energetico regionale e la sua attuazione costituiscono il banco di prova della validità della politica industriale della Regione e dello Stato; in tale quadro va richiesta al Governo centrale la necessaria coerenza delle scelte in tutti gli ambiti decisionali, ivi compreso quello ambientale, attraverso un tavolo nazionale sull'energia che coordini le politiche settoriali;
- la progettazione e realizzazione del gasdotto GALSI ridurrà oggettivamente il gap energetico e tecnologico della Sardegna e consentirà la localizzazione di produzioni oggi impedite dalla mancanza del metano;
- per il mantenimento delle produzioni strategiche e per il rafforzamento delle filiere che hanno ancora buone prospettive di inserimento nei mercati occorre una strategia indirizzata sia all'adozione di soluzioni transitorie (tariffe speciali per le energivore), sia all'individuazione che all'avvio di concrete scelte finalizzate a soluzioni strutturali (nuova centrale del Sulcis con tecnologie avanzate, alto rendimento e basso costo, da sfruttare a vantaggio finanziario delle industrie locali);
- sono stati fatti alcuni passi importanti in questa direzione:
a) accordo di programma per la riqualificazione dei poli chimici della Sardegna da inserire strategicamente nel quadro del tavolo nazionale del confronto aperto presso il Ministero dello sviluppo in una logica di rilancio della chimica nel Paese;
b) intesa Stato Regione sull'energia;
c) Piano energetico regionale;
d) iniziative per il rilancio della centrale di Ottana;
e) accordo fra Regione ENEL e ENDESA che facilita una fornitura di energia, a prezzo medio allineato a quelli ponderati europei, alle attività industriali energivore sarde;

RIMARCATO che:
tali passi costituiscono un presupposto da sviluppare, verificare, finanziare e attuare in una concreta interazione tra scelte dei diversi protagonisti, pubblici e privati, nel sistema;
è necessario, oggi, trarre alcune conclusioni operative sui problemi esposti, per smuovere una situazione che inevitabilmente è destinata a ristagnare e a morire, in assenza di decisioni puntuali e coraggiose;
- in particolare, occorre incidere su quattro livelli:
1) forte azione di tutto il sistema politico e istituzionale italiano e sardo, nei confronti dell'Unione europea per l'autorizzazione alle tariffe speciali in linea con i valori degli altri Stati membri dell'Unione Europea per le produzioni energivore, al momento sottoposte a procedura di infrazione;
2) conclusione della procedura di affidamento della gestione integrata miniera Carbosulcis - nuova centrale elettrica;
3) sollecitazione - all'esito dell'OPA di ENEL su Endesa - della integrità degli assets di generazione elettrica di Endesa Italia, al fine di garantire al Paese e alla Sardegna una pluralità di grandi operatori che esaltino la concorrenza e la logica di mercato nel settore;
4) verifica e monitoraggio dei contenuti dell'accordo tra Regione ed Enel affinché in Sardegna, accanto agli investimenti per gli impianti di promozione tecnologicamente avanzati e ambientalmente compatibili, sia realizzato un adeguamento della rete elettrica e dei servizi della Sardegna che la rendano disponibile alle imprese sarde, tale da rispondere alle necessità di sviluppo economico e sociale dei suoi territori,
 
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
 
a rivendicare nei confronti del Governo nazionale una attenta politica industriale al fine di:
1) salvaguardare i livelli di competitività e produzione delle industrie sarde;
2) sostenere e promuovere i settori di ricerca e innovazione tecnologica legati ai processi produttivi in modo da localizzare in Sardegna industrie fortemente innovative;
3) sostenere la localizzazione di industrie legate alla produzione di energia da fonti rinnovabili;
4) salvaguardare, per quanto è possibile, la unitarietà del patrimonio industriale;
5) adeguare e razionalizzare le infrastrutture di sostegno e ausiliarie per facilitare il livello di competitività del settore produttivo.

Cagliari, 6 luglio 2007

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Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 6 luglio 2007.