CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAOrdine del giornon. 2
approvato il 7 ottobre 2004
- ORDINE DEL GIORNO BALIA - MARROCU - BIANCU - PINNA - LICHERI - CACHIA sulla specialità autonomistica della Sardegna.
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- IL CONSIGLIO REGIONALE
- a conclusione del dibattito sulla mozione sulla specialità autonomistica della Sardegna;
- considerato che:
- - la necessità di approvare al più presto un nuovo Statuto speciale per la Sardegna, prima delle modifiche alla Costituzione in discussione e che comporti anche il recepimento della riforma del Titolo V della Costituzione, nasce dalla esigenza di dar vita ad un nuovo patto politico-sociale che coinvolga cittadini ed istituzioni e segni una nuova fase nella storia autonomistica della nostra Regione;
- - il nuovo patto dovrà avere a fondamento la promozione e la garanzia dei diritti dei sardi e l'impegno condiviso da Stato e Regione di assicurare ad essi pari opportunità - rispetto al resto del Paese - di sviluppo e di crescita economica, sociale e culturale favorendo i caratteri di specificità dell'Isola, quale contributo insostituibile al progresso dell'intero Paese;
- - il principio di specialità, tuttora attuale e irrinunciabile, deve essere rafforzato ed adeguato alla luce sia delle ragioni strutturali (insularità, posizione geografica nel Mediterraneo, storia, attese autonomistiche, identità culturale …), sia delle ragioni economiche e sociali che danno luogo ancora ad una non più tollerabile differenziazione in termini di diritti, di opportunità, di condizioni di vita, sia dell'esigenza di una più forte presenza della Sardegna in un'Europa sempre più delle Regioni;
- - l'Istituto regionale deve essere ispirato ai principi di autogoverno, di partecipazione, di trasparenza, con poteri e funzioni adeguati a valorizzare le specificità regionali, di partecipazione ad essi delle autonomie secondo il principio di sussidiarietà e di cooperazione solidale, dotato di risorse, secondo criteri di equità e perequazione rispetto alle parti più ricche del Paese, e di poteri di intervento incisivi nei confronti dello Stato e delle scelte nazionali che influiscono sulla vita dei cittadini sardi;
- rilevato che:
- - tale progetto, per finalità ed impegno, deve svolgersi in modo il più possibile partecipato e condiviso dalle forze politiche e da tutti i cittadini;
- - esso deve subito avviarsi - per evitare che la Regione resti esclusa dal dibattito in corso a livello nazionale - e deve svolgersi, secondo un programma condiviso, sia sul livello del confronto con lo Stato, sia su quello dell'iniziativa per la stesura di un nuovo Statuto, sia su quello del rapporto interno con le autonomie locali, sia su quello della forma di governo e dell'assetto degli organi, sia su quello delle funzioni che già oggi la Regione può assumere e disciplinare, sia infine su quello delle strutture e dell'organizzazione e dei procedimenti amministrativi;
- valutato che:
- - il Consiglio regionale, massimo organo di rappresentanza politica e democratica della Regione, non può rinunciare alle responsabilità ed ai doveri che derivano dagli impegni assunti cogli elettori e dal mandato da essi ricevuto, e deve perciò svolgere un ruolo centrale nel progetto di riforma delineato ed anche nella definizione del nuovo Statuto;
- - tuttavia, tale progetto non può prescindere dal concorso il più ampio possibile, delle autonomie locali, delle forze economiche e sociali, delle formazioni sociali e delle associazioni, delle istituzioni culturali e delle università e di tutti i cittadini, in modo da recuperare ed attrarre nel processo di riforma energie, competenze, esperienze che intessono e nutrono la comunità regionale;
- - il processo di riforma dello Statuto dovrà giovarsi perciò del contributo di una Consulta statutaria di nomina consiliare, secondo criteri di rappresentatività della società sarda, chiamata ad avviare la più ampia consultazione ed elaborare - entro una scadenza determinata - una proposta di nuova carta autonomistica, sotto forma di un progetto articolato, dal quale potrà prendere l'avvio il dibattito in Consiglio regionale;
- - tale organo dovrà agire in raccordo col Consiglio regionale, secondo il mandato da esso conferito, proponendo già in itinere al Consiglio elementi di riflessione e di proposta,
- dà mandato
- alla Prima Commissione:
- - di istruire in tempi brevi una proposta per l'istituzione della Consulta statutaria consultiva nominata dal Consiglio, con il compito di formulare proposte per la definizione di un nuovo Statuto quale strumento per l'avvio del dibattito consiliare,
- dichiara
- aperta una sessione straordinaria e permanente di riforme, ponendo al centro della propria attività i temi del nuovo Statuto, del rilancio della specialità, del nuovo rapporto con le autonomie locali, delle riforme interne aperto al contributo attivo di cittadini, formazioni sociali, mondo della cultura e dell'economia.
- Cagliari, 1° ottobre 2004
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- Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta antimeridiana del 7 ottobre 2004.