CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 199

MOZIONE LAI Vittorio Renato - RASSU - DIANA - CASSANO - CAPELLI - AMADU - CUCCU Franco Ignazio - CAPPAI - MILIA - GALLUS - LADU - DEDONI - LA SPISA - LICANDRO - MARRACINI - MORO - MURGIONI - PETRINI - PILERI - PITTALIS - MANINCHEDDA - LIORI - FARIGU - RANDAZZO Alberto - RANDAZZO Vittorio - CONTU - FLORIS Mario - CHERCHI Oscar - PISANO - VARGIU - LOMBARDO - ATZERI - ARTIZZU - SANNA Matteo - SANJUST sulla crisi dell'allevamento bovino in Sardegna in relazione agli ostacoli, di tipo sanitario e di inadeguate modalità di trasporto, alla movimentazione ed al libero commercio del bestiame, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la crisi che affligge il comparto bovino da carne e da riproduzione in Sardegna è grave, complessa e tale da richiedere interventi immediati;
- i principali problemi del settore sono rappresentati da cause strutturali (dimensione aziendale, tipologia qualitativa e omogeneità del prodotto, continuità dell'offerta, esposizione del settore, con le sue fragilità, a strategie di speculazione), commerciali (organizzazione della vendita, ostacoli di tipo sanitario al libero commercio, problemi dell'ingrasso, modalità inadeguate di trasporto), imprenditoriali (scarsa propensione all'associazionismo, filiera commerciale troppo lunga);
- i prezzi di vendita attuali si aggirano in Sardegna sui 2,20 euro/kg peso vivo per i soggetti di razza pura e sui 2 euro/kg peso vivo per gli incroci, IVA inclusa, mentre nella Penisola i prezzi più pregiati si avvicinano a 3,30-3,50 euro/kg peso vivo per i migliori soggetti, IVA esclusa;
- il differente regime nel calcolo dell'IVA, che nella determinazione del prezzo di vendita del bovino vivo in Sardegna la include nel prezzo stesso mentre nelle restanti regioni la esclude, penalizza i nostri produttori del 7 per cento rispetto agli altri;
- gli ostacoli di tipo sanitario al libero commercio dei bovini verso la Penisola rappresentano il fattore che toglie ogni prospettiva di operatività e di sviluppo del settore, rendendolo assolutamente fragile e sottoposto alle speculazioni di mercato, in quanto la movimentazione è tuttora condizionata severamente dal peso della circolazione blue tongue virus nelle zone di allevamento e dall'obbligo di immunizzazione dei vitelli destinati all'esportazione;
- la Sardegna costituisce un'area interessata dalla diffusione dei sierotipi 1, 2 e 4 di tale virus ed è l'unica regione italiana ad essere soggetta al sierotipo 1 con imposizione dell'obbligo di vaccinazione per gli animali sensibili da movimentare;
- l'immunizzazione con vaccino vivo attenuato, finora adottata per il sierotipo 1, impone limiti temporali dipendenti dalla attività degli insetti vettori e dalla circolazione virale;
- il rigore conseguente ai report sulla circolazione virale da parte del sistema informatico nazionale appare ingiustificato se si considera il mancato riscontro di casi clinici di malattia sui bovini da diversi anni;
- gli studi sulla patogenesi e sulla biologia del blue tongue virus hanno compiuto progressi negli ultimi anni e la vaccinazione potrebbe essere praticata con modalità meno condizionanti;

CONSIDERATO che:
- la campagna vaccinale appena trascorsa ha sollevato polemiche tra gli allevatori per la procedura operativa considerata troppo penalizzante e, in definitiva, non ha avuto un' adesione massiccia;
- l'adesione degli allevatori, se non attuata in modo generalizzato, rischia di vanificare il commercio degli animali vaccinati perché i commercianti della penisola perdono interesse se la disponibilità di animali è bassa, per ragioni legate soprattutto all'economicità del trasporto;
- i servizi veterinari delle altre regioni italiane oggetto di flusso hanno sempre manifestato ostilità verso gli animali vaccinati con vaccino vivo, ritenuti eliminatori di virus vivo (vaccinale);
- gli ultimi regolamenti comunitari che prevedono deroghe al divieto di movimentazione per gli animali vaccinati fanno riferimento ai vaccini spenti;
- un altro potenziale problema sanitario è rappresentato dalla rino-tracheite bovina infettiva (IBR), patologia che recentemente alcune regioni italiane hanno deciso di combattere elaborando dei piani di controllo che prevedono l'adesione volontaria degli allevatori e che una volta attuati su vasta scala potrebbero creare ulteriori barriere di tipo sanitario,

impegna la Giunta regionale

1) ad adottare procedure orientate a ripristinare urgentemente la movimentazione extraregionale dei bovini o con un protocollo di vaccinazione meno rigido che consenta la validazione annuale o con l'utilizzo di vaccino spento anche per il sierotipo 1, che permette la validazione per un anno con due interventi di immunizzazione, in attinenza alle indicazioni degli ultimi regolamenti comunitari che favoriscono la movimentazione del bestiame sottoposto a vaccino spento;
2) ad adottare iniziative in termini di piani di monitoraggio e controllo nei confronti della rino-tracheite bovina infettiva (IBR);
3) a tutelare quelle modalità di trasporto, come il servizio merci su rotaia, che possono contribuire direttamente o indirettamente, integrandosi con gli altri sistemi, a ridurre i costi ed a risvegliare il settore già troppo penalizzato dell'allevamento bovino;
4) a mettere in atto interventi per incrementare la produzione foraggera locale, per promuovere e tutelare le produzioni bovine sarde, per incrementare la produzione di bovini di carne selezionata, come previsto nella legge regionale n. 21 del 2000, articolo 3, lettere f) e g), e per superare la differenza dei prezzi di mercato;
5) a predisporre un provvedimento di sostegno immediato al comparto, al fine di scongiurare la chiusura di numerose aziende di allevamento bovino, impossibilitate ormai a portare avanti le loro attività.

Cagliari, 23 ottobre 2008