CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 196
MOZIONE MILIA - CAPELLI - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - LAI Vittorio Renato - MARRACINI - LA SPISA - ARTIZZU - VARGIU - ATZERI - LADU - DEDONI - CONTU - LOMBARDO - LICANDRO - SANJUST - AMADU - PITTALIS - PILERI - RANDAZZO Alberto - RANDAZZO Vittorio - FLORIS Mario - CHERCHI Oscar - DIANA - LIORI - MORO - GALLUS - MURGIONI - CASSANO - PISANO - MANINCHEDDA sulla situazione del personale proveniente dalle soppresse comunità montane della Sardegna in attesa di ricollocazione.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- a seguito di approvazione della legge regionale 2 agosto 2005, n. 12 (Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l'esercizio associato di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni), è stato avviato il processo di riordino e soppressione delle comunità montane della Sardegna;
- con la soppressione delle comunità montane della Sardegna, avvenuta il 23 marzo 2007, la Giunta regionale con la delibera n. 11/13 del 20 marzo 2007, ha nominato i commissari straordinari nelle persone dei rispettivi presidenti in carica al momento della cessazione, le cui gestioni liquidatorie, per effetto delle delibere della Giunta regionale n. 9/15 del 12 febbraio 2008 e n. 19/2 del 28 marzo 2008, si sono concluse definitivamente in data 15 aprile 2008;
- con successiva delibera della Giunta regionale n. 24/20 del 23 aprile 2008, la Regione è subentrata alle gestioni commissariali che entro il predetto termine non hanno ottemperato all'attuazione di quanto previsto dall'articolo 11 della legge regionale n. 12 del 2005;
- il Presidente della Regione con propri decreti n. 50 e n. 84, datati rispettivamente 2 maggio 2008 e 14 luglio 2008, ha nominato il direttore generale degli enti locali e finanze dell'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica quale commissario straordinario per il completamento e la chiusura delle procedure liquidatorie conseguenti allo scioglimento delle comunità montane il cui termine è stato stabilito, dopo innumerevoli proroghe (31 marzo 2008, 15 aprile 2008, 30 giugno 2008) da ultimo al 30 settembre 2008;
- è decorso infruttuosamente anche il termine previsto al 30 settembre 2008 dall'ennesima proroga senza che siano stati risolti i problemi di ricollocazione del personale dipendente delle ormai cessate gestioni commissariali;
RILEVATO che:
- la Regione autonoma della Sardegna non ha acquisito le intese preventive degli enti destinatari dell'assegnazione del personale delle comunità montane soppresse di fatto rendendo impossibile il trasferimento dei dipendenti;
- il Consiglio regionale ha, nella seduta del 27 febbraio 2008, inopinatamente bocciato un emendamento al disegno di legge finanziaria 2008 che prevedeva la possibilità di ricollocare il personale in eccedenza nei ruoli della Regione autonoma della Sardegna o dei suoi enti strumentali;
- nonostante le assicurazioni fornite dall'Assessore Dadea nella seduta del 27 febbraio 2008 secondo cui "il 31 marzo 2008 con i beni e le risorse sarà assegnato anche il personale" la situazione appare ormai ingovernabile;
- ad oltre tre anni dall'approvazione della legge di riordino e soppressione delle comunità montane della Sardegna l'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica non è ancora riuscito a ricollocare tutto il personale delle soppresse comunità montane che, pertanto, continua ad essere formalmente dipendente della gestione commissariale unica regionale, peraltro scaduta;
- la Regione e i suoi enti strumentali hanno proceduto a bandire numerosi concorsi per profili professionali che potevano essere facilmente acquisiti mediante ricollocazione dei dipendenti delle soppresse comunità montane;
- nonostante tra i principi individuati nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e come tali immediatamente applicabili agli enti locali, sia chiaramente indicato l'obbligo di curare "l'ottimale distribuzione delle risorse umane attraverso la coordinata attuazione dei processi di mobilità e di reclutamento del personale" troppe amministrazioni provinciali e comunali hanno aggirato le procedure preventive di mobilità volontaria vanificando di fatto l'obiettivo del ricollocamento del personale delle soppresse comunità montane,impegna la Giunta regionale e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica
a porre urgentemente in atto ogni opportuno intervento per il trasferimento di tutti i dipendenti rimasti ancora dipendenti della gestione commissariale unica regionale delle soppresse comunità montane presso la Regione autonoma della Sardegna o i suoi enti strumentali.
Cagliari, 3 ottobre 2008