CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 194

MOZIONE BIANCU - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CACHIA - CALLEDDA - CERINA - CHERCHI Silvio - COCCO - CORDA - CORRIAS - CUCCA - CUCCU Giuseppe - ESPA - FLORIS Vincenzo - FRAU - GESSA - GIAGU - LAI Silvio - MANCA - MATTANA - MELONI - ORRÙ - PACIFICO - PINNA - PIRISI - PORCU - SABATINI - SANNA Alberto - SANNA Franco - SANNA Simonetta - SCARPA - TOCCO sulla modifica delle leggi per l'elezione del Parlamento europeo.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la Comunità europea ha prodotto un'ampia normativa in materia di tutela delle minoranze linguistiche, a partire dalla Conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (1975), con le risoluzioni Arfè (1981), Kuijpers (1987) Killilea (1994), fino alla Carta europea delle lingue regionali e minoritarie del 1992 e alla Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del 1° febbraio 1995, ratificata dall'Italia ai sensi della legge 28 agosto 1997, n. 302;
- l'articolo 15 di tale Convenzione-quadro stabilisce che gli Stati membri dell'Unione favoriscono la tutela delle minoranze nazionali per una effettiva partecipazione alla vita culturale, sociale ed economica dei singoli Stati e dell'Unione;
- per quanto attiene all'Italia si nota che non è adeguatamente tutelata la minoranza di lingua sarda, la quale, pur con una popolazione di 1.600.000 soggetti, è priva di una sua rappresentanza al Parlamento europeo;
- la sostanziale cancellazione della Sardegna e dei sardi dall'Assemblea di Strasburgo è del tutto iniqua e inaccettabile, proprio sulla base dei principi ispiratori della legge e delle risoluzioni citate, delle Carte e Convenzioni-quadro dell'Unione europea in via di ratifica da parte dell'Italia;

RITENUTO che la connotazione derivante dall'essere riconosciuti meritevoli di particolare tutela in quanto minoranza nazionale rende ancora più pressante la necessità che ai sardi venga garantito non solo l'astratto diritto di esercitare uno sterile diritto di voto, ma che, preso atto della perfettibilità dell'attuale legge elettorale, che da quindici anni ormai non consente ai sardi di eleggere un proprio candidato, si prevedano concreti correttivi atti a consentire ai sardi di eleggere i propri rappresentanti in seno al Parlamento europeo;

SOTTOLINEATO che il Consiglio regionale nella XII legislatura ha approvato la proposta di legge nazionale per la "Modifica alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, in materia di elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo", in cui si prevede la suddivisione dell'Italia, per l'elezione dei propri rappresentanti nel Parlamento europeo, in 21 circoscrizioni ciascuna corrispondente ad una regione ed alla Provincia di Trento e Bolzano, e con la garanzia che anche le regioni a bassa consistenza demografica eleggano un parlamentare;

APPRESO inoltre che è all'ordine del giorno dei lavori parlamentari una proposta di revisione della legge elettorale per le elezioni europee nella quale si prevede:
- l'utilizzo del sistema a liste bloccate, già utilizzato per l'elezione dei due rami del Parlamento, che priva in sostanza i cittadini della possibilità di scegliere i propri rappresentanti attraverso il voto di preferenza;
- il mantenimento dell'attuale suddivisione del collegio unico nazionale in cinque circoscrizioni macro-regionali, per cui la Sardegna non avrà alcuna garanzia istituzionale al fine di esprimere la propria rappresentanza parlamentare,

si rende necessario ed urgente impegnare il Consiglio regionale e il Presidente della Regione

a porre in essere tutte le iniziative per:
1) dare la possibilità agli elettori di esprimere il proprio voto di preferenza per i candidati alle elezioni del Parlamento europeo;
2) consentire ai cittadini sardi di esprimere una propria rappresentanza nel Parlamento europeo a partire dalle elezioni del 2009.

Cagliari, 26 settembre 2008