CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 192

MOZIONE DIANA - ARTIZZU - LA SPISA - CAPELLI - VARGIU - LADU - LIORI - MORO - SANNA Matteo - AMADU - CHERCHI Oscar - CONTU - LOMBARDO - PETRINI - PILERI - PITTALIS - RASSU - SANJUST - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - LAI Renato - MARRACINI - MILIA - CASSANO - DEDONI - PISANO - GALLUS - MURGIONI - FARIGU - FLORIS Mario - RANDAZZO Alberto - RANDAZZO Vittorio, di censura all'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, ai sensi dell'articolo 23, comma 1, della legge regionale statutaria 10 luglio 2008, n. 1.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- l'agricoltura sarda attraversa la più drammatica crisi nella storia dell'autonomia regionale;
- gli agricoltori si trovano ad affrontare ogni giorno problemi enormi, potendo contare unicamente sulle loro forze;
- il numero delle imprese e degli occupati del comparto è in costante calo;
- la capacità di penetrazione dei prodotti agro-alimentari sardi sui mercati nazionali e internazionali è irrisoria, i costi di produzione sono altissimi, gli investimenti pubblici inesistenti quand'anche non si perdono a causa di una gestione irresponsabile delle risorse;
- essere colpiti da una calamità naturale o da una malattia delle piante o del bestiame significa, per agricoltori e allevatori, dover rinunciare per sempre all'attività;
- le campagne si spopolano, non nascono nuove imprese; il settore che dovrebbe e potrebbe trainare l'intera economia sarda, operando come volano di sviluppo per gli altri comparti economici, è a un passo dalla scomparsa e con esso lo sono le prospettive di sviluppo dell'intera Isola;
- senza l'apporto dell'agricoltura e della pastorizia, la Sardegna non potrà mai uscire dalle secche della stagnazione e della povertà;

CONSIDERATO che:
- le risorse che la Regione investe nell'agricoltura e nella pastorizia sono ampiamente insufficienti e per giunta programmate male, tanto che solo una minima parte riesce ad arrivare a destinazione, mentre il resto si perde, va ad alimentare i residui nel bilancio regionale o, nel caso dei fondi comunitari, viene disimpegnato e riprogrammato dalla Commissione europea a vantaggio di altre regioni;
- 73 milioni di euro sono andati persi nel giugno 2007 a causa del disimpegno dei fondi FEOGA: 36 milioni di euro di fondi comunitari più le quote di cofinanziamento statali e regionali, che la Giunta regionale ha perso per non essere stata in grado di approvare le graduatorie dei bandi relativi alle misure POR 4.9 e 4.20 entro i termini prestabiliti;
- nei giorni scorsi, la Ragioneria generale dello Stato ha recapitato alla Regione Sardegna un promemoria finalizzato a sollecitare la spendita dei fondi POR 2000-2006 entro il 31 dicembre 2008, stante il concreto rischio di riprogrammazione di un'ingente quantità di risorse;
- in tali risorse, che ammontano complessivamente a circa euro 730.000.000, ve ne sarebbe un'ampia parte destinata al comparto agricolo;

VERIFICATO che:
- la spendita dei fondi ordinari iscritti nel bilancio della Regione per il 2008 in capo all'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale procede con grave ritardo;
- alla data del 1° settembre 2008, degli euro 217.856.079 stanziati risultavano impegnati euro 128.673.180 e spesi euro 81.234.836, pari al 37,29 per cento degli stanziamenti;
- non lascia spazio all'ottimismo neppure la spendita dei residui: su euro 590.106.174 in carico all'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, risultano impegnati euro 475.324.260 e spesi euro 316.709.397, pari al 53,67 per cento del carico complessivo;

VALUTATO che:
- l'ordine del giorno n. 46 del Consiglio regionale, approvato il 25 ottobre 2007, il quale impegnava la Giunta regionale, tra l'altro:
a) a proporre, in tempi brevi, al Consiglio regionale un organico progetto di rilancio complessivo del settore agricolo che, valorizzando le produzioni agricole sarde, renda il settore finalmente competitivo con le altre realtà agricole sia nazionali che estere e assicuri agli agricoltori e agli operatori della filiera agro-alimentare il raggiungimento di redditi equi e adeguati livelli di vita economica e sociale;
b) ad attivare tutte le procedure necessarie al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale dovuto all'eccezionale siccità verificatasi a partire dalla tarda primavera;
c) a prevedere nell'ambito del disegno di legge finanziaria per il 2008 idonee risorse finanziarie per il pagamento dei danni derivanti alle imprese agricole dalle numerose calamità naturali che hanno colpito la Sardegna negli ultimi anni,
è rimasto inattuato nonostante l'approvazione unanime da parte dell'Assemblea;
- anche per quanto concerne il comparto della pesca e dell'acquacoltura, le attenzioni dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale risultano inadeguate, come dimostra il recente bando relativo alla Misura 4.7, sottomisure B) Acquacoltura, C) Attrezzatura porti da pesca e D) Trasformazione e commercializzazione, per la cui copertura è stata stanziata la somma irrisoria di euro 6.000.000 complessivi;
- tale stanziamento non solo risulta insufficiente a fronte delle necessità del comparto, ma inoltre non contribuisce certo a rendere più raggiungibile l'obiettivo della piena spendita delle risorse comunitarie su cui incombe il rischio del disimpegno automatico;

VISTI:
- la mancata attivazione da parte della Giunta regionale al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che sta colpendo la Sardegna sin dall'inizio dell'anno;
- la mancata presentazione dell'elenco delle aree vitivinicole non ammissibili al premio per l'estirpazione ai sensi del regolamento (CE) n. 479 del 29 aprile 2008, che espone al rischio di estirpazione i vitigni storici e autoctoni;
- il maldestro tentativo di cedere l'azienda agricola di proprietà della Società bonifiche sarde Spa, sita nel territorio del Comune di Arborea, arenato dall'aprile del 2006 a causa di un procedimento farraginoso e dell'assoluta mancanza di trasparenza nelle procedure di gara;
- l'indicazione di requisiti eccessivamente elevati per il riconoscimento delle organizzazioni dei produttori che, in particolar modo per quanto concerne il settore suinicolo, non tengono in alcun conto le reali dimensioni del comparto agricolo sardo;
- l'eccessiva lentezza, dovuta a iter burocratici eccessivamente complessi, nell'erogazione dei contributi relativi a leggi di incentivazione regionali e nazionali, nonché alla progettazione integrata;
- il ritardo accumulato nell'attuazione della legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, che ha riformato gli enti agricoli regionali istituendo le agenzie AGRIS, LAORE e ARGEA, che solo di recente hanno iniziato ad operare e che ancora non hanno raggiunto condizioni di operatività ed efficienza paragonabili a quelle degli enti disciolti;

DEDOTTO che quanto su riportato dimostra l'assoluta inadeguatezza dell'attuale Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale a farsi carico della soluzione dei numerosi e gravi problemi che affliggono i comparti di sua competenza, da quello agro-pastorale a quello della pesca,
ai sensi e per gli effetti dell'articolo 23, comma 1, della legge regionale statutaria 10 luglio 2008, n. 1,

dichiara

la censura all'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

Cagliari, 23 settembre 2008