CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 179

MOZIONE AMADU - LA SPISA - CHERCHI Oscar - CONTU - LICANDRO - LOMBARDO - PETRINI - PILERI - PITTALIS - RASSU - SANJUST sui tagli alla scuola sarda a causa della razionalizzazione prevista dal Governo.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- con legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica), articolo 40 (Personale della scuola), il Governo nazionale ha stabilito che, alla fine del 1999, il numero dei dipendenti del comparto scuola deve essere inferiore del 3 per cento rispetto a quello rilevato alla fine del 1997;
- tale numero costituisce il limite massimo del personale in servizio;
- lo stesso, per i fini della programmazione, include i supplenti annuali e i supplenti temporanei ed esclude i soggetti chiamati a svolgere supplenze brevi;
- la stessa normativa "individua i criteri e le modalità per il raggiungimento delle finalità predette mediante disposizioni sugli organici funzionali di istituto, sulla formazione delle cattedre e delle classi, sul contenimento delle supplenze temporanee di breve durata assicurando comunque il perseguimento dell'obiettivo tendenziale della riduzione del numero massimo di alunni per classe con priorità per le zone svantaggiate, per le piccole isole, per le zone di montagna, nonché per le aree metropolitane a forte rischio di devianza minorile e giovanile";
- allo stesso modo, il comma 4 prevede la revisione dei "criteri per la determinazione degli organici del persale amministrativo, tecnico, ausiliario della scuola, ivi compresi gli istituti di educazione ...";

CONSIDERATO che:
- con la legge 4 giugno 2004, n. 143, articolo 1, le graduatorie permanenti sono state trasformate in graduatorie ad esaurimento;
- nella legge finanziaria 2007 al comma 605, punto a), si prevede di operare "nel rispetto della normativa vigente, la revisione, a decorrere dall'anno scolastico 2007-2008, dei criteri e dei parametri per la formazione delle classi al fine di valorizzare la responsabilità dell'amministrazione e delle istituzioni scolastiche ...";
- il punto c) prevede "la definizione di un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente per gli anni 2007-2009, da verificare annualmente, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze e con la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, circa la concreta fattibilità dello stesso, per complessive 150.000 unità, al fine di dare adeguata soluzione al fenomeno del precariato storico e di evitarne la ricostituzione, di stabilizzare e rendere più funzionali gli assetti scolastici, di attivare azioni tese ad abbassare l'età media del personale docente";
- inoltre, "analogo piano di assunzioni a tempo indeterminato è predisposto per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), per complessive 20.000 unità";

VERIFICATO che:
- la cosiddetta "razionalizzazione della scuola" secondo calcoli fatti dalle organizzazioni di categoria, prevede la perdita di 941 cattedre in Sardegna;
- le scuole coinvolte sarebbero, prevalentemente, la primaria e quella secondaria sia di primo che di secondo grado;
- nella scuola primaria le organizzazioni di categoria rilevano una flessione di 413 docenti che passerebbero dagli attuali 6.406 docenti a 5.993;
- nelle scuole secondarie di primo grado il calo riguarderebbe 178 unità con gli insegnanti che scenderebbero a 5.019 contro gli attuali 5.197;
- negli istituti secondari di secondo grado la riduzione riguarderebbe 350 insegnanti che saranno stabilizzati con un numero di 7.525 contro gli attuali 7.875;
- questi tagli, già previsti per il prossimo anno scolastico, avranno ricadute pesantissime per tutta la Sardegna;

PRESO ATTO che:
- è da circa quattro lustri, quando Ministro della pubblica istruzione era l'attuale sindaco di Napoli, che si sta cercando di smantellare la rete scolastica regionale con la pretesa di accorpare scuole di diversi comuni e costringere, soprattutto i bambini, a estenuanti viaggi da un paese all'altro;
- smantellare la scuola nei piccoli comuni spesso qui in Sardegna significa eliminare l'ultima presenza dello Stato, considerando che in tante piccole realtà sono state chiuse le caserme dei carabinieri, gli uffici postali e la stazione del treno;
- l'istruzione pubblica non può abbandonare i piccoli comuni per un mero conto ragionieristico e crediamo che la Regione, e soprattutto il Consiglio regionale, debbano prendere posizione su questo ennesimo scippo;
- non è possibile applicare alla scuola sarda i parametri di altre regioni senza considerare la peculiarità del territorio sardo e le difficoltà di collegamento soprattutto fra le zone interne così come, invece, impone l'articolo 40, comma 1, della legge 449 del 1997, già citata in premessa,

impegna il presidente della Regione

1) ad avviare, con il Governo nazionale, un dialogo tendente a richiedere e ottenere la possibilità di deroga dei parametri nazionali per la formazione degli organici funzionali di istituto, sulla formazione delle cattedre e delle classi in Sardegna, in considerazione delle nostre peculiarità territoriali, delle difficoltà di collegamento in particolare fra le zone interne;
2) a concordare con la Direzione scolastica regionale della Sardegna un'ipotesi, da presentare al Governo centrale, su nuovi criteri e nuovi parametri per la formazione degli organici funzionali di istituto, delle cattedre e delle classi, che siano di rigore, ma che, nel contempo, soddisfino le esigenze della Sardegna.

Cagliari, 15 maggio 2008