CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 158
MOZIONE VARGIU - LA SPISA - RANDAZZO Alberto - ARTIZZU - LADU - FARIGU - CAPELLI - AMADU - RANDAZZO Vittorio - PISANO - LICANDRO - CASSANO - PETRINI - DEDONI - CONTU - RASSU - GALLUS - LOMBARDO - SANJUST - PILERI - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - DIANA - LIORI - MORO - SANNA Matteo - MURGIONI - MILIA sulle short list, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che:
- il problema della precarizzazione del lavoro è vissuto con particolare sofferenza in Sardegna a causa della rigidità del sistema occupazionale, della complessiva stagnazione dell'economia e della carenza di opportunità di ricollocazione per i nuovi disoccupati;
- ancora la Regione Sardegna non sembra aver censito in maniera adeguata il quadro delle proprie esigenze operative in materia di personale, né aver dettagliato gli obiettivi che intende raggiungere attraverso collaborazioni intellettuali a tempo determinato e quelli che invece appartengono ad esigenze strutturali dell'istituzione e vanno pertanto perseguiti attraverso l'inquadramento di professionalità a tempo indeterminato, adeguatamente formate, aggiornate e fidelizzate, che possano rappresentare un investimento di cultura e di capacità per la Regione Sardegna;
- molti autorevoli esponenti della maggioranza di governo regionale non perdono occasione per ribadire, a parole, la propria volontà politica di superare ogni forma di lavoro precario, privilegiando le configurazioni che garantiscono la stabilità dell'attività lavorativa;
- a fronte di tali dichiarazioni di principio da parte di molti esponenti della maggioranza di governo, si registra invece una perseverante azione della Giunta regionale rivolta al reclutamento di professionalità precarie, senza che sia possibile comprendere se le acquisizioni sono rivolte a coprire esigenze specifiche e transitorie o se invece rappresentino un inadeguato tentativo di risposta a carenze strutturali dell'Amministrazione che, se non vengono definitivamente risolte, sono destinate a trascinarsi nel tempo;
- l'eventuale improprio ricorso all'utilizzo di professionalità a tempo determinato per la soddisfazione di nuove esigenze strutturali dell'Amministrazione regionale comporta l'instaurazione di rapporti di lavoro che tendono comunque e fisiologicamente alla stabilizzazione, prefigurando scenari di instabilità e conflittualità che creeranno inevitabili problemi di gestione ai futuri governi regionali;
- le perplessità relative alla congruenza con il disposto della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, delle azioni di collaborazione e consulenza attivate dalla Regione appaiono ulteriormente supportate dalla sensazione che le professionalità reclutate operino in regime di debito orario ed utilizzino i supporti fisici e tecnico-logistici dell'Amministrazione, in modo tale da configurare un impegno professionale spesso del tutto equivalente a quello del lavoratore subordinato;
- nessuna vera e seria attività di stabilizzazione delle precarietà esistenti all'interno dell'Amministrazione regionale può essere messa in atto se non vengono nel contempo definite modalità di accesso alla pubblica amministrazione che consentano il rispetto della certezza del diritto, delle esigenze e degli interessi della Regione e della dignità del singolo lavoratore;
- lo strumento delle short list, che la Giunta regionale mette sempre più spesso in campo per risolvere le esigenze operative dell'Amministrazione, appare del tutto incongruo a tali scopi perché va a generare nuovo precariato mascherando spesso da collaborazioni progettuali attività lavorative che sono invece finalizzate alla soddisfazione di compiti di istituto della Regione, destinati a durare nel tempo;
- la validità dello strumento della short list appare assolutamente contestabile anche sotto il profilo della correttezza selettiva: la fasulla formula dell'evidenza pubblica delle short list non le mette in grado di garantire alcuna oggettiva criterilogia di scelta, lasciando margini di discrezionalità pressoché totali, che non possono che generare nuove perplessità e diffidenze nei confronti delle istituzioni regionali da parte della gran massa dei disoccupati, che premono per poter ottenere un'adeguata valorizzazione meritocratica della propria professionalità;
- la rappresentazione più recente ed eclatante di tale atteggiamento distorto del governo regionale trova espressione nella determinazione n. 951 del 30 novembre 2007 dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, che indice pubblica selezione per il conferimento di incarichi di co.co.co. per le seguenti figure professionali: medico del lavoro, medico di sanità pubblica, esperto in comunicazione, addetto stampa, esperto in programmazione economico sanitaria, informatico, esperto qualificato in valutazione dei sistemi di gestione, qualità e sicurezza, farmacista esperto in farmaco-sorveglianza, esperto privacy, coordinatore di gestione e pianificazione di progetti complessi di sanità elettronica, esperto architetture e sistemi informativi di progetti complessi di sanità elettronica, esperto di infrastrutture di rete;
- è reale il convincimento che una gran parte delle professionalità richieste non siano necessarie per ricoprire compiti ed incarichi a tempo determinato, che possono esaurirsi nel breve volgere di tempo di un contratto di co.co.co., ma siano invece destinate a dare risposta a vecchie e nuove esigenze strutturali dell'Assessorato e rappresentino, pertanto, un sostanziale ampliamento mascherato dell'organico dell'Assessorato stesso;
- il meccanismo di reclutamento di tali professionalità, esplicitato nell'articolo 5 dell'avviso pubblico di selezione, è tale da garantire discrezionalità di scelta pressoché assoluta da parte della commissione nominata dal direttore generale dell'Assessorato stesso;
- il complesso delle dodici figure professionali di cui viene disposta l'acquisizione è tale da configurare una sorta di "Assessorato parallelo", con competenze raffinate e ruoli di coordinamento o di supporto ad altre attività, che fanno presupporre la presenza di strutture dedicate, con specifiche professionalità e attribuzioni di organico, ben al di là delle attuali configurazioni dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
- la legge regionale n. 10 del 2006 ha istituito l'Agenzia regionale della sanità, affidandole proprio quei compiti di supporto progettuale e tecnico scientifico delle attività dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, per le quali è invece correttamente previsto l'utilizzo di collaborazioni intellettuali a progetto, a tempo determinato;
- a tutt'oggi non risulta nominata l'autorevole figura del direttore dell'Agenzia (per la scelta del quale è stata pure da tempo bandita apposita procedura selettiva), né risulta che l'Agenzia stessa abbia in alcun modo esercitato neppure una delle attività per le quali è sorta,impegna la Giunta Regionale
1) a riferire immediatamente al Consiglio sull'entità, sul numero, sul ruolo e sulla funzione delle posizioni di collaborazione a tempo determinato ad oggi attive presso la Regione Sardegna;
2) a verificare e riferire al Consiglio se tali collaborazioni rispondano tutte effettivamente al disposto dell'articolo 6 bis, comma 1, della legge regionale n. 31 del 1998, e riguardino pertanto "esperti di elevata professionalità", utilizzati per "obiettivi e progetti specifici" e non rappresentino invece un modo surrettizio per coprire ordinari vuoti di organico dell'Amministrazione, in attività che rappresentano normali (vecchi e nuovi) compiti di istituto;
3) a verificare quali siano le reali garanzie della professionalità e del merito individuale discendenti dall'attivazione delle short list e a dare specifica indicazione perché tutte le procedure selettive ad evidenza pubblica dell'Amministrazione regionale rispondano a criteri di oggettività tali da eliminare l'attuale, ampia discrezionalità;
4) a riferire se, nel caso specifico della determinazione n. 951 del 30 novembre 2007 dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sia stata preventivamente attivata una ricognizione delle competenze professionali presenti all'interno delle strutture regionali, per escludere che esistano capacità già strutturate a cui attribuire almeno una parte dei compiti previsti dalla stessa determinazione n. 951;
5) a riferire se le attività per cui è prevista l'acquisizione delle professionalità della determinazione n. 951 siano tutte da configurarsi come "obiettivi o progetti specifici" e non rappresentino invece, in parte o per intero, vecchi e nuovi compiti istituzionali, per i quali è dunque indispensabile l'acquisizione tramite concorso pubblico di adeguate professionalità, assunte a tempo indeterminato, tali da costituire un patrimonio stabile di competenze, incardinato all'interno della pubblica amministrazione;
6) ad annullare conseguentemente la determinazione n. 951 dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sostituendola con i bandi dei relativi concorsi pubblici per le professionalità specifiche;
7) a porre in essere tutte le indispensabili azioni necessarie al decollo delle attività dell'Agenzia regionale per la sanità.Cagliari, 14 dicembre 2007