CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 150

MOZIONE RASSU - LA SPISA - CONTU - LICANDRO - LOMBARDO - PETRINI - PILERI - SANJUST sull'ex Istituto di incremento ippico.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la Sardegna ha da sempre individuato nell'allevamento del cavallo un'importante risorsa del panorama agricolo regionale e, da oltre un secolo, si è sviluppato un modello di selezione del cavallo "distinto da sella" attraverso la produzione di soggetti appartenenti alla razza anglo-arabo sarda e, successivamente, anche soggetti da questa derivati mediante l'incrocio delle migliori fattrici con stalloni di razze sportive europee;
- i risultati ottenuti da tale lungo e positivo processo di selezione genetica hanno ampio riconoscimento internazionale, collocando le produzioni equine della Sardegna a capofila delle produzioni nazionali come abbondantemente dimostrano le classifiche annualmente pubblicate da organismi d'informazione autonomi;
- tali risultati sono in gran parte attribuibili alla collaborazione produttiva tra l'intervento pubblico della Regione attraverso l'Istituto di incremento ippico della Sardegna che ha raccolto l'eredità del Regio deposito stalloni di Ozieri e una classe di allevatori tenaci e competenti che da sempre hanno inteso l'allevamento del cavallo quale forma d'integrazione del reddito delle tradizionali aziende ovicaprine e bovine;
- l'allevamento del cavallo "distinto da sella" sostiene in Sardegna un indotto di grande rilevanza che, pur non essendo quantificabile in termini di produzioni oggettive e misurabili come il latte e la carne per le altre specie, è certamente promotore di una serie di attività produttive e di professioni che afferiscono ad un comparto ippico regionale che, stando ai risultati d'indagini compiute sul territorio, ammonta ad un contingente che va dai 10.000 ai 15.000 addetti;
- in Sardegna sono presenti razze-popolazioni equine ed asinine di straordinario interesse zootecnico, ma anche etnologico, naturalistico ed ambientale e tra esse ben quattro di cui due asinine e due equine (asino sardo, asino dell'Asinara, cavallino della Giara e cavallo del Sarcidano) sono rappresentate nel Registro anagrafico delle razze equine riconducibili a gruppi etnici locali tenuto dall'AIA ex lege n. 30 del 1991;
- tali popolazioni etniche necessitano di significative azioni di salvaguardia e di tutela in quanto considerate a rischio di estinzione;
- l'Istituto di incremento ippico della Sardegna aveva intrapreso azioni di tutela di dette popolazioni anche attraverso iniziative di ricerca nell'applicazione delle biotecnologie in funzione della salvaguardia di specie agricole in via di estinzione;

CONSIDERATO che:
- nell'ambito della riforma degli enti agricoli della Sardegna, mediante gli articoli 30 e 31 della legge regionale n. 7 del 2005, l'Istituto di incremento ippico della Sardegna è stato soppresso e, contestualmente, commissariato entrando a far parte dell'ERA Sardegna, insieme agli altri enti tecnici di ricerca in agricoltura;
- con legge regionale n. 13 del 2006 sono state istituite le agenzie agricole della Sardegna AGRIS, LAORE e ARGEA e, in particolare, l'agenzia AGRIS Sardegna per gli effetti dell'articolo 6 ha assunto le funzioni di ricerca svolte dall'ERA Sardegna, con esclusione di quelle già esercitate dall'Istituto di incremento ippico, e all'articolo 13 della medesima legge vengono conferite alla neo istituita agenzia LAORE Sardegna le funzioni di assistenza tecnica già esercitate dall'Istituto di incremento ippico;

RILEVATO che:
- dall'analisi delle funzioni già esercitate dall'Istituto di incremento ippico della Sardegna non si può certamente dedurre un'esclusività di funzioni di ricerca e neanche di assistenza tecnica;
- dette funzioni sono, a differenza di quelle esercitate dagli altri enti agricoli regionali interessati dalla riforma di cui alla legge regionale n. 13 del 2006, più complesse e articolate comprendendo in grandi linee funzioni di carattere tecnico-gestionale (Parco stalloni regionali, riproduzione, selezione, miglioramento genetico), di assistenza all'allevamento (in realtà, molto compresse ormai da anni per via del passaggio delle competenze più importanti agli enti tecnici nazionali, UNIRE, AIA-APA), di ricerca e sperimentazione (in crescita costante con risultati d'eccellenza negli ultimi 15 anni), di studio, di promozione e di valorizzazione nel settore;
- lo stesso legislatore ha, implicitamente, preso atto di tale complessità di azioni manifestando negli atti la difficoltà di collocazione delle funzioni dell'Istituto di incremento ippico nella struttura delle agenzie agricole istituite ex lege n. 13 del 2006 e, ancor prima, tramite le disposizioni relative di cui alla legge regionale n. 7 del 2005, determinando nella sostanza una situazione di transitorietà e confusione nella collocazione dell'Istituto di incremento ippico prima in una struttura di ricerca (ERA Sardegna) e poi in una di assistenza tecnica (agenzia LAORE Sardegna);
- la definitiva collocazione dell'Istituto di incremento ippico della Sardegna all'interno dell'agenzia LAORE Sardegna a costituire il Dipartimento per l'incremento ippico, parrebbe identificare una scelta non comprensibile, non adeguata ed incoerente con gli atti precedenti (collocazione in ERA Sardegna) e, comunque, inibisce le funzioni più moderne e promettenti tra quelle del soppresso Istituto privilegiando piuttosto quelle attinenti ad un'assistenza tecnica non più esercitata dallo stesso per devoluzione agli enti tecnici nazionali (UNIRE-AIA);
- tra gli atti intrapresi dall'agenzia LAORE Sardegna vi è, a carico del Dipartimento dell'incremento ippico, un'incomprensibile iniziativa di frammentazione interna mediante la collocazione della direzione del Servizio della valorizzazione presso l'azienda agricola di Tanca Regia in Comune di Abbasanta e non già nella competente sede dipartimentale di Ozieri suscitando, oltre le naturali proteste provenienti dal territorio di Ozieri e, in generale, dalla Provincia di Sassari, anche un assurdo ulteriore ritardo nel meccanismo di trasmissione dell'azione tecnica ed amministrativa della struttura;

PRECISATO che l'incoerenza più sopra rilevata, sostanzialmente, interrompe metodo e impostazioni intrapresi nel corso della gestione commissariale dell'ERA Sardegna, determina un preoccupante disorientamento nel settore, provocando la vacanza di un solido e definibile riferimento pubblico nell'ambito del comparto equino della Sardegna e provocando, altresì, ritardi difficilmente recuperabili nella programmazione coerente ed efficace di una politica del settore che possa essere all'altezza di quella esercitata sino al 2005, con autorevolezza e significativi risultati, dall'Istituto di incremento ippico della Sardegna;

SOTTOLINEATO che il comparto equino è da ritenersi un fondamentale segmento delle attività agricole della Sardegna e che in esso sono contenuti valori di carattere economico, sociale, culturale ed ambientale irrinunciabili che devono essere sostenuti mediante la sperimentazione, la ricerca, la promozione, la formazione e la stessa assistenza tecnica nelle forme e per le attività che non confliggano e producano inutili, quando non dannosi, duplicati di azioni già svolte da altre istituzioni anche nazionali,

impegna il Presidente della Regione

1) ad attivare tutti gli atti necessari perché le funzioni già esercitate dall'Istituto di incremento ippico della Sardegna ex ante siano opportunamente ricollocate e potenziate nell'interesse dello specifico comparto agricolo ed a salvaguardia di un patrimonio economico e culturale di accertato valore internazionale;
2) a predisporre, tempestivamente, gli atti per la ricollocazione della sede del Servizio della valorizzazione presso la sede dipartimentale di Ozieri;
3) ad attivare tutti i necessari provvedimenti volti a rendere coerente l'azione legislativa mediante la provvisoria collocazione del Dipartimento per l'incremento ippico nell'Agenzia AGRIS Sardegna, restituendo alto stesso dipartimento tutte le funzioni già esercitate dall'Istituto di incremento ippico della Sardegna prima della legge regionale n. 7 del 2005;
4) a predisporre in tal senso, d'intesa con le principali rappresentanze di settore e, segnatamente, con quelle allevatoriali che stanno alla base di tutto il sistema, un progetto complessivo che ridefinisca con coerenza e con considerazione della situazione contemporanea il ruolo pubblico che la Regione sarda intende esercitare a favore del mantenimento e dello sviluppo del comparto equino, ipotizzando una definitiva istituzione di un Centro regionale per l'incremento ippico alle dirette dipendenze dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

Cagliari, 5 novembre 2007