CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 148

MOZIONE LA SPISA - VARGIU - LADU - FLORIS Mario - ARTIZZU - RANDAZZO Alberto - FARIGU - MURGIONI - GALLUS - LIORI - CHERCHI Oscar - CONTU - LICANDRO - LOMBARDO - PETRINI - PILERI - RASSU - SANJUST - PISANO - DEDONI - CASSANO - CAPELLI - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - MILIA - RANDAZZO Vittorio - DIANA - MORO - SANNA Matteo - AMADU sulla situazione di emergenza della sicurezza pubblica e sanitaria originata dal crescente fenomeno degli sbarchi di clandestini nelle coste sarde, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- i processi determinanti il fenomeno dell'immigrazione clandestina - così come è stato brillantemente messo in giusta luce ed evidenza nel corso di un apposito convegno organizzato nella Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Cagliari e promosso dall'associazione culturale Sicurezza e società e dal Sindacato autonomo della Polizia di Stato (SAP) - sono intimamente legati alle condizioni di estrema povertà, sottosviluppo e miseria in cui versano a tutt'oggi intere popolazioni di ben individuate aree del bacino del Mediterraneo, in particolar modo del Maghreb;
- tali popolazioni, a causa di questo incombente dramma sociale, si trovano costrette ad ipotecare il futuro di intere generazioni di giovani, donne e bambini che, nel tentativo di sfuggire ad un destino spaventoso, cadono in mano di agguerrite organizzazioni criminali le quali, in dispregio e violazione dei più elementari diritti umani, li assoggettano e riducono in una sorta di moderna schiavitù, utilizzandoli come mano d'opera per le loro illecite attività;
- questo fenomeno transnazionale ha assunto nei mesi scorsi una incidenza maggiore nelle coste della Sardegna, in modo del tutto inaspettato, e con una frequenza che sta mettendo a durissima prova l'apparato organizzativo e l'impegno profuso dai comuni interessati, dalle associazioni di volontariato, dalla Chiesa e, soprattutto, dalle forze dell'ordine, queste ultime ormai da diversi mesi impegnate in un faticosissimo servizio di controllo territoriale e di pattugliamento a mare per cercare di prevenire o fronteggiare detto fenomeno;

CONSIDERATO che:
- la nostra Regione, particolarmente esposta per ragioni geografiche e di vicinanza alle coste del Maghreb, risulta essere carente sia in termini di strutture ricettive che di mezzi, nonché di risorse umane e finanziarie per affrontare adeguatamente questa emergenza;
- con l'aumento delle presenze di clandestini nei centri dell'Isola, si sta registrando un crescente malessere dovuto all'allarme sociale per il possibile incremento di alcuni reati che generalmente si associano alla necessità di sopravvivere in clandestinità;
- all'interno di queste complesse problematiche si evidenzia anche il pericolo che tali gruppi di immigrati, pervenuti nelle nostre coste senza alcun controllo sanitario preventivo, possano costituire anche un ulteriore rischio per la salute pubblica;

RILEVATO che:
- il numero di clandestini sbarcati sulle coste sarde, da gennaio a settembre 2007, è di 1539, dei quali solo un terzo è stato rimpatriato, mentre i restanti due terzi, con foglio di via, sono stati invitati a recarsi fuori dalle frontiere della Repubblica, per cui è presumibile che la gran parte di essi abbia scelto di darsi alla clandestinità per sfuggire ai controlli dei posti di frontiera;
- molti di questi clandestini finiranno fatalmente per essere arruolati dalle organizzazioni criminali al fine di utilizzarli per perseguire illecite attività;
- le stesse forze di Polizia stanno valutando attentamente questo aspetto, al fine di stabilire se esiste nell'Isola una ramificazione criminale dedita all'accoglienza e smistamento in altre località di questi clandestini, ovvero al loro sfruttamento nel territorio regionale;

EVIDENZIATO che nel territorio dello Stato è comprovato da fonti ufficiali che il 70 per cento dei reati più gravi commessi, connaturati a persone e cose, sono perpetrati da immigrati, di cui buona parte clandestini;

ATTESO che si rende necessario, urgente e non più procrastinabile un deciso intervento delle massime istituzioni regionali a tutela della popolazione, e per impedire che questi clandestini finiscano per costituire una sorta di mano d'opera per attività illecite,

impegna la Giunta regionale

1) ad organizzare con la dovuta urgenza una conferenza programmatica che coinvolga comuni, province, associazioni di volontariato, istituzioni regionali, prefetture e rappresentanze delle forze di polizia per studiare e approfondire il fenomeno e tutte le implicanze relative;
2) ad istituire un osservatorio regionale permanente, composto da rappresentanze paritarie di forze dell'ordine, enti locali, Regione, Università e associazioni di volontariato e cattoliche, per monitorare costantemente il fenomeno, individuare strategie e proporre l'adozione di misure preventive atte sia a contrastare efficacemente gli sbarchi e tutelare la popolazione residente, sia ad attivare azioni di partenariato e cooperazione socio-economica e culturale tese a favorire un fattivo clima di scambi e promuovere una campagna educativa e di informazione sulle possibilità concrete e reali di trovare opportunità di lavoro o studio nella nostra Regione, per impedire che questi sfortunati giovani, donne e bambini, in cerca di un miraggio irraggiungibile e millantato, cadano in mano di agguerrite organizzazioni criminali;
3) a richiedere al Governo della Repubblica, così come si è impegnato a fare attraverso i propri ministri e sottosegretari in più occasioni, di inviare adeguati contingenti di forze di polizia, dotati di strumenti e mezzi all'avanguardia, per esercitare su tutto il territorio regionale un controllo efficace, continuativo e capillare in materia di sbarchi di clandestini;
4) a richiedere al Governo della Repubblica un impegno vincolante finalizzato allo stanziamento di un pacchetto di misure finanziarie per realizzare strutture ricettive di prima accoglienza, dotare i comuni e le province di mezzi e strumenti utili a mettere a punto una seria ed efficiente macchina organizzativa, in grado di affrontare efficacemente il fenomeno degli sbarchi di clandestini, assicurando nel contempo solidarietà e assistenza a queste vittime della disperazione e della povertà.

Cagliari, 23 ottobre 2007