CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 145

MOZIONE RASSU - LA SPISA - CONTU - PETRINI - LICANDRO - LOMBARDO - SANJUST sulla grave crisi del settore agro-pastorale determinata dalla insostenibilità dei costi della produzione e dal conseguente grave indebitamento col mutuo bancario.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che migliaia di aziende agricole ed agro pastorali versano in condizioni economiche precarie non più sostenibili a causa del grave indebitamento e del continuo aumento dei costi della produzione;

CONSIDERATO che:
- la gravissima situazione economica che si è venuta a creare sta ormai portando al tracollo l'intero settore con gravi ripercussioni negli altri settori della produzione;
- l'origine della grave crisi irreversibile del settore è da imputare alle insolvenze determinate dai rientri della legge regionale n. 44 del 1988;
- tramite la predetta legge regionale la Regione ha emesso mutui a tasso agevolato alle imprese agricole ed agro-pastorali per poter eseguire le opere di miglioramento fondiario con garanzia ipotecaria iscritta sugli immobili aziendali e sui terreni agricoli;

EVIDENZIATO che:
- l'Unione europea, a seguito di ricorso presentato da un operatore del settore, con suo provvedimento del 16 aprile 1997 n. 97/612/CE dichiarò gli aiuti concessi dalla Regione Sardegna tramite la menzionata legge regionale n. 44 del 1988 illegittimi in quanto non autorizzati dalla Commissione europea competente in materia di aiuti all'agricoltura, poiché i medesimi risultavano incompatibili con la stessa norma europea in quanto determinavano nel settore una concorrenza sleale sul mercato europeo;
- a causa di ciò le migliaia di imprese agricole ed agro-pastorali che avevano contratto i prestiti dagli istituti di credito convenzionati con la Regione, a tasso agevolato, si sono viste costrette a rientrare delle somme ricevute in prestito a tasso ordinario e di mora vigente al momento del contratto di mutuo;
- ciò ha causato in tutte le aziende interessate un grave disequilibrio finanziario non sopportabile dai bilanci delle stesse;
- questa situazione ha portato migliaia di aziende agricole a non poter rispettare i piani di rientro con conseguente accensione, da parte degli istituti di credito, di azioni giudiziarie per tutelare il rientro del debito con conseguente messa all'asta di centinaia di aziende insolventi;

CONSTATATO che:
- a quanto evidenziato si aggiunge il fatto che ormai da vari anni si assiste al continuo aumento dei costi della produzione del sistema economico sardo senza che niente venga fatto dal Governo regionale per calmierare il fenomeno;
- ciò ha contribuito e contribuisce ancora più incessantemente ad aggravare la crisi del settore;
- gli aumenti sconsiderati dei costi non consentono un'adeguata remunerazione del prezzo dei prodotti finiti, da qui l'irrisorio prezzo del latte sul mercato, e non solo;
- quanto si è determinato incide in maniera determinante nelle passività dei bilanci aziendali non consentendo alle aziende di stare sul mercato e competere con le aziende similari continentali, ma, fatto ancor più grave, non consente loro di uscire dallo stallo economico così originatosi;

RITENUTO che questa situazione grave e ormai insostenibile di fatto ha causato una vera e propria recessione economica del settore che, per effetto "domino", rischia di trascinare nel vortice gli altri settori economici, stante che il settore agro-pastorale rappresenta uno dei settori trainanti dell'economia regionale;

ATTESO che l'attuale situazione non è più sostenibile dagli operatori agricoli ed agro-pastorali e che a ciò debbano aggiungersi, come se non fosse sufficiente, calamità naturali, congiuntura negativa del mercato che il sistema economico sardo attraversa, ed in più gli stessi devono subire, oltre la superficialità e le dichiarazioni di comodo e di facciata dell'attuale Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e della Giunta, le gravissime carenze ed omissioni nonché gli ingiustificati ritardi che hanno fatto perdere al settore le provvidenze POR delle misure 4.9 e 4.20, e che a tutt'oggi vedono centinaia di allevatori che ancora attendono l'erogazione delle provvidenze per il benessere animale, indennità compensativa blue tongue, ecc., grazie per l'appunto alle distrazioni della Giunta regionale,

impegna la Giunta regionale

1) ad intraprendere con il Governo centrale e con l'Unione europea iniziative serie atte a far riconoscere l'obiettivo GAP negativo che la Sardegna presenta nei confronti delle altre Regioni italiane ed europee a causa, dell'alto costo energetico, dell'alto costo del denaro, del costo dei trasporti, della mancanza di infrastrutture primarie adeguate, a causa della nostra insularità, fattori che determinano per l'appunto un aumento del costo della produzione pari al 30 per cento;
2) affinché riconoscano che questi fattori economici hanno determinato e determinano ora e per il futuro la grave crisi del settore agricolo, e non solo;
3) intervengano Giunta regionale, Governo centrale, Unione europea affinché vengano individuati con urgenza gli strumenti legislativi idonei a far uscire la nostra Regione, alla quale lo Statuto speciale conferisce dignità nazionale nelle trattative, dalla più grave crisi economica verificatasi dal dopoguerra in poi, intendendo, tra l'altro, da subito le azioni giudiziarie intraprese dalle banche nei confronti delle aziende insolventi,

impegna altresì la Giunta regionale

ad erogare con immediata urgenza le provvidenze ancora pendenti e relative alla indennità compensativa, al benessere animale, agli eventi calamitosi.

Cagliari, 17 ottobre 2007