CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 140

MOZIONE LADU - LA SPISA - VARGIU - FLORIS Mario - ARTIZZU - FARIGU - RANDAZZO Alberto - GALLUS - MURGIONI - DIANA sulla situazione delle ferrovie sarde e sulle dichiarazioni del presidente dell'azienda Ferrovie dello Stato su un possibile smantellamento della rete ferroviaria statale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- in Sardegna la rete ferroviaria, sin dalla sua nascita nella seconda metà dell'Ottocento, ha contribuito fortemente al processo di sviluppo socio-economico, condizionando perfino gli insediamenti di carattere industriale e imprenditoriale e favorendo la crescita di alcuni centri urbani grazie alla presenza delle stazioni;
- gli ultimi decenni di disimpegno dello Stato, per quanto attiene alla carenza di interventi funzionali ad un adeguato processo di modernizzazione delle rete e delle infrastrutture di supporto, hanno contribuito enormemente a determinare un freno allo sviluppo, relegando la rete ferroviaria ad un ruolo marginale e poco incisivo nelle dinamiche legate alla crescita economica;
- l'attuale stato di obsolescenza dei circa 500 chilometri di rete ferroviaria in capo all'azienda delle Ferrovie dello Stato, dei quali, ad oggi, solo 17 chilometri a binario doppio, e la mancata elettrificazione della stessa hanno comportato una disaffezione da parte dei cittadini e degli operatori economici verso l'evanescente offerta di trasporto viaggiatori e merci, preferendo vieppiù il trasporto su gomma;
- l'importanza strategica ai fini delle potenzialità offerte alla crescita e allo sviluppo economico dell'intera Isola fu riconosciuta all'inizio del cammino autonomistico dai legislatori regionali che sin dal primo Piano di rinascita, negli anni '50 del secolo scorso, ritennero indispensabile collegare la rete ferroviaria sarda a quelle del resto della Penisola; nei primi anni '60 dello stesso periodo fu introdotto il servizio di traghettamento dei carri ferroviari nella rotta Golfo Aranci/Civitavecchia. servizio di seguito potenziato, sino a raggiungere ben quattro unità navali negli anni '90, mentre attualmente, e ciò a dimostrazione del disimpegno richiamato, presta servizio una sola unità navale;
- il mancato ammodernamento dello stato delle ferrovie nell'Isola (azienda Ferrovie dello Stato, Ferrovie sarde e Ferrovie meridionali) ha comportato un grave squilibrio nel sistema della mobilità interna, finendo per congestionare il sistema viario, anch'esso in uno stato d'obsolescenza se si pensa che ad un'analisi effettuata da esperti pare risulti che solo il 20 per cento della rete stradale versa in buono stato, il 60 per cento è considerato mediocre, il restante 20 per cento è considerato in pessime condizioni;
- l'aggravio di traffico passeggeri e merci su gomma comporta un pesantissimo onere aggiuntivo per la Regione, per gli operatori dei settori commerciali, imprenditoriali e industriali, costretti ad usare un sistema di mobilità nettamente più costoso rispetto al trasporto ferroviario, oltre, naturalmente, alle nefaste conseguenze sociali dovute ad un eccesso di traffico stradale, sia in termini d'incidenti che d'usura della rete;
- la città di Nuoro, unico capoluogo di provincia italiano, non è servita dalla rete dell'azienda Ferrovie dello Stato;

CONSIDERATO che:
- nello scorso mese di agosto il presidente dell'azienda delle Ferrovie dello Stato, nel corso di un'intervista pubblicata su di un settimanale nazionale, riportata con grande risalto nella stampa regionale, ha rilasciato alcune dichiarazioni allarmanti circa un futuro disimpegno per la rete ferroviaria sarda, considerata poco conveniente in termini di profitto;
- tali dichiarazioni, per quanto parzialmente rettificate, forniscono un eloquente quadro di come a livello di azienda delle ferrovie statali e di governo centrale la Sardegna sia considerata alla stregua di una semplice periferia della Repubblica, a dimostrazione del fatto che il servizio pubblico offerto nell'Isola trova un limite nella politica aziendalistica, basata tout court su una sospetta analisi costi benefici che ignora il gap degli investimenti, visione politica voluta e imposta da un demagogico governo nazionale "taglia costi" che evidentemente non ha come interesse il mantenimento dello stato sociale e dei servizi che pure costituzionalmente è chiamato ad assicurare al nostro territorio in forza dello Statuto speciale di autonomia;

RILEVATO che nel Piano industriale 2007-2011 del Gruppo Ferrovie dello Stato (e fra le dichiarazioni non rese dal Presidente) parrebbe esserci il disegno di diminuire gli scali merci oggi in esercizio, dai 12 attuali a soli 3; il tutto con un ulteriore aggravio di spesa per gli operatori commerciali e imprenditoriali sardi, i quali se non avranno la fortuna di essere allocati in prossimità dei 3 scali superstiti, Cagliari-Sassari-Chilivani, si troveranno a pagare un ulteriore iniquo e ingiustificato balzello, con serie ripercussioni per gli equilibri finanziari delle loro aziende ed esercizi;

ATTESO che:
- la lettera g) dell'articolo 3, titolo II, dello Statuto di autonomia, a seguito di una disposizione contenuta nel comma 837, articolo 1, della legge finanziaria nazionale del 2007, verrà modificata attraverso l'adozione di un apposito schema di attuazione, attualmente giacente in Prima Commissione consiliare, conferendo alla Regione un'ulteriore competenza in materia di trasporti ferroviari, che si aggiunge a quelle già previste su linee automobilistiche e tranviarie;
- in forza di tale competenza aggiuntiva, il governo regionale dovrà essere chiamato a predisporre una più adeguata e moderna legislazione in materia, preferibilmente con l'adozione di un nuovo Piano dei trasporti regionale;
- nel frattempo la nostra Isola non può subire il contraccolpo di un abbandono degli impegni oggi in essere da parte dell'azienda delle Ferrovie dello Stato, senza avere in cambio dallo Stato un'adeguata e congrua contropartita finanziaria per assicurare la continuità del servizio sinora fornito dalla rete ferroviaria e, contemporaneamente, il suo ammodernamento per adeguarla alla media dei migliori standard europei;
- le condizioni di insularità, che già pesano negativamente sui collegamenti da e per la Sardegna e su tutta l'economia sarda, non possono essere aggravate da un ulteriore isolamento interno, per via della endemica mancanza di infrastrutturazioni e del mancato ammodernamento della rete ferroviaria, unica in grado di assicurare un efficiente trasporto passeggeri e merci, senza aggravio per la rete stradale e senza i costi sociali che ne conseguono;
- l'acquisizione di nuove funzioni in materia di trasporto ferroviario comporterà un ulteriore onere finanziario per la nostra tartassata Regione, in quanto lo schema di attuazione prevede espressamente che i finanziamenti statali si limitino al triennio 2007-2009;

PRESO ATTO che:
- un qualsiasi nuovo piano di sviluppo economico non può prescindere, data la conformazione del nostro territorio, da un servizio ferroviario moderno, efficiente e puntuale;
- la domanda di mobilità di persone e merci in Sardegna cresce in maniera esponenziale;
- nella ripartizione del traffico fra le diverse modalità il trasporto su "ferro" occupa in Sardegna una quota sempre più marginale;
- i costi sociali derivanti dall'incremento del crescente traffico stradale diventano sempre più insostenibili;
- la politica complessiva assunta sia dal governo centrale e sia dalla giunta regionale in carica, individua la ferrovia come modalità primaria e strategica nella mobilità di viaggiatori e merci;
- la mobilità delle persone e delle cose rappresenta per il governo centrale e per le istituzioni locali lo snodo irrinunciabile di ogni possibile percorso di crescita economica e sociale;
in attesa che venga completato l'iter del passaggio di competenze, beni e strutture alla Regione, in osservanza della nuova funzione devoluta dalla Stato:
impegna la Giunta regionale ad intervenire affinché
1) venga immediatamente cancellato qualsiasi processo di ridimensionamento della rete sarda ad opera di Ferrovie dello Stato Spa, e scongiurato ogni tentativo di assegnare istituzionalmente alla Sardegna servizi di sola bassa qualità;
2) sia data risposta certa e circostanziata agli improcrastinabili, e urgenti, processi di investimento e riqualificazione infrastrutturale della rete Ferrovie dello Stato;
3) venga bloccato il progetto di ridimensionamento delle stazioni adibite al servizio viaggiatori, e inibita, nel merito del trasporto merci, la riduzione degli scali da 12 a 3;
4) sia assicurato il collegamento della rete dell'azienda Ferrovie dello Stato alla Città di Nuoro;
5) sia accertato, definitivamente, in che modo Ferrovie dello Stato Spa intende risolvere la criticità della nave traghetto "Garibaldi" che, a causa della sua vetustà, trasporta nelle uniche due corse giornaliere 50/60 carri ferroviari per verso, del tutto insufficienti alle esigenze del mercato sardo;
6) ancora, per supplire alle limitate capacità di trasposto dei carri ferroviari sulla nave traghetto "Garibaldi", quali azioni siano state avviate da Ferrovie dello Stato Spa per il potenziamento delle navi traghetto assegnate alla Sardegna, ovvero, in assenza di tale prospettiva, quali progetti logistici e/o di integrazione modale ha avviato o intenda avviare nell'immediato futuro;
7) venga comunicato da Ferrovie dello Stato Spa come intenda intervenire per colmare in Sardegna le attuali carenze di personale in Trenitalia;
8) venga comunicato quale ruolo debba svolgere in Sardegna nei prossimi anni Trenitalia Cargo all'interno del Piano merci nazionale.

Cagliari, 25 settembre 2007