CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 80

MOZIONE DAVOLI - URAS - PISU sul sistema delle incentivazioni pubbliche alle imprese in Sardegna previsto dalle vigenti normative nazionali, regionali e comunitarie, in relazione alle notizie di illeciti nell'impiego delle relative risorse finanziarie.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- si susseguono preoccupanti notizie riguardanti comportamenti illeciti relativamente all'impiego di risorse finanziarie pubbliche erogate a favore del sistema delle imprese a titolo di incentivazione di attività produttive (prevalentemente ottenute in conto capitale);
- tali comportamenti appaiono ripetersi in modo preoccupante evidenziando, di fatto, un'insufficiente capacità di controllo preventivo e successivo degli organi amministrativi preposti al finanziamento dei singoli interventi nonché alla verifica della corretta attuazione degli stessi interventi;
- come risulta anche da recenti notizie di stampa, i reati commessi nell'utilizzo delle risorse pubbliche per l'incentivazione all'impresa, individuati e perseguiti dai preposti organi dello Stato (magistratura e forze di polizia), interessano somme assai rilevanti sottratte alla comunità e alla disponibilità per il sostegno di politiche vere di sviluppo, per l'occupazione, per il sostegno e la cura delle persone, per il contrasto all'esclusione sociale e alle vecchie e nuove povertà;
- gli istituti di incentivazione più frequentemente interessati da gravi irregolarità appaiono essere quelli previsti dalla Legge n. 488, dalle norme sulla formazione professionale finalizzata aziendale, dalle disposizioni comunitarie a favore dell'impresa;
- in molte circostanze, oltre a comportamenti illeciti, si registrano gravi carenze e forse comportamenti negligenti in capo alle amministrazioni competenti nella gestione delle procedure di valutazione, monitoraggio e controllo dei diversi interventi oggetto di finanziamento pubblico, tanto da destinare notevoli risorse ad iniziative inconsistenti e destinate a sicuro fallimento;
- tali iniziative avviate da imprenditori, spesso d'oltre Tirreno, col solo fine di lucrare sul beneficio pubblico, danneggiano gravemente lavoratori e territori sardi;

RICORDATO che:
- i sottoscritti, firmatari della presente mozione, avevano già interpellato e interrogato (rispettivamente in data 16 giugno 2005 e in data 20 luglio 2005) la Giunta regionale e più precisamente gli Assessori regionali del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e dell'industria sull'argomento, in occasione della grave situazione venutasi a creare in alcuni call center e in particolare presso le società Quality Sardinia e Lc Sistemia, già destinatarie di benefici finanziari pubblici, e poi oggetto di provvedimenti giudiziari nelle persone dei responsabili delle medesime società;
- nelle predette interrogazioni e interpellanze, rimaste senza alcuna risposta, era stato esplicitamente chiesto alla Giunta se avesse avuto notizia, anche da segnalazioni provenienti dagli organi d'informazione, di imprenditori che, ottenuti i finanziamenti regionali, si fossero progressivamente e completamente estraniati e disinteressati agli interventi o alla gestione aziendale, abbandonando sedi, attività e personale al proprio destino, senza alcun preavviso o una dovuta minima informazione;
- la Giunta era stata sollecitata, tramite le citate iniziative consiliari, a verificare la legittimità dei comportamenti adottati dalle aziende ponendo in essere ogni necessaria misura di controllo e di conseguente tutela delle risorse finanziarie pubbliche,

impegna la Giunta regionale

1) a informare il Consiglio regionale su quante siano le aziende che negli ultimi cinque anni abbiano ottenuto incentivi ai sensi della Legge n. 488 in Sardegna, quante abbiano ottenuto finanziamenti per la realizzazione di corsi di formazione "finalizzati aziendali", quante di queste siano riconducibili al settore dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (call center) e delle nuove tecnologie, quante di queste abbiano integralmente ottemperato agli obblighi derivanti dalle norme di legge relative ai benefici ottenuti, quante invece non l'abbiano fatto o siano incappate in illegittimità, illeciti o reati, quante siano sotto osservazione presso gli organi amministrativi di controllo e quante invece interessate da provvedimenti giudiziari;

2) a informare il Consiglio regionale su quanti dei lavoratori assunti dalle predette aziende siano ancora in attività di servizio presso le medesime aziende, se risultino regolarmente assicurati e retribuiti e quanti siano, invece, coloro che hanno subito l'interruzione del rapporto di lavoro con provvedimenti di licenziamento, messa in mobilità, ed altro;

3) ad attivare, con carattere d'urgenza, al fine di tutelare adeguatamente il pubblico danaro, idonee procedure di verifica sul buon funzionamento delle normative di incentivazione a sostegno dell'impresa, organizzando anche un efficace monitoraggio dei risultati, per accertare se ai finanziamenti pubblici erogati sia corrisposto il raggiungimento degli obiettivi prefissati, e a riferire annualmente al Consiglio, con relazione scritta degli Assessori competenti, in occasione della presentazione della legge finanziaria.

 

Cagliari, 11 luglio 2006