CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 78
MOZIONE DIANA - LA SPISA - OPPI - MURGIONI - VARGIU - PISANO - ARTIZZU - LIORI - MORO - SANNA Matteo - RANDAZZO - CAPPAI - CAPELLI - GALLUS - RASSU - CUCCU Franco Ignazio - FLORIS Mario - AMADU - CHERCHI Oscar - LADU - BIANCAREDDU - PETRINI - MILIA - LOMBARDO - CONTU - PILI - LICANDRO - SANJUST - SANCIU - CASSANO - DEDONI sulla necessità di revocare la deliberazione della Giunta regionale n. 17/9 del 26 aprile 2006 sul Parco geominerario, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- con deliberazione n. 17/9 del 26 aprile 2006, la Giunta regionale ha adottato il bando di gara internazionale per la cessione, riqualificazione e trasformazione di ambiti di particolare interesse paesaggistico del Parco geominerario della Sardegna, con riferimento ai siti del territorio dell'Iglesiente e di Arbus facenti parte del Parco geominerario;
- la deliberazione ha proposto un primo bando da esperire con gara internazionale riguardante due lotti di intervento: il primo di Masua e Monte Agruxiau per complessivi 160.000 metri cubi, il secondo di Ingurtosu, Pitzinurri e Naracauli per complessivi 100.000 metri cubi; per il primo lotto è prevista una base d'asta di 32.520.000 euro, per il secondo di 11.000.000 di euro;
- la Giunta ha scartato l'ipotesi di concessione dei lotti oggetto del bando, optando per la cessione a titolo oneroso;
- la procedura di gara è finalizzata alla selezione di soggetti qualificati operanti nel settore immobiliare o alberghiero e dovrà prevedere l'accertamento dei requisiti d'impresa, gli elaborati di progetto e il prezzo di acquisto; le attività riguardanti la bonifica saranno oggetto di apposito accordo di programma fra la società aggiudicataria, IGEA Spa, e la Regione; l'iniziativa dovrà prevedere la ristrutturazione urbanistica degli immobili esistenti e i concorrenti potranno altresì avanzare specifiche e puntuali richieste di interventi pubblici riguardanti i livelli di competenza pubblica in ordine alla realizzazione delle infrastrutture generali;
- in difformità da quanto previsto nel Piano paesaggistico regionale recentemente adottato, nei compendi oggetto del bando saranno possibili interventi di strutturazione alberghiera ricettiva con annessi centri di benessere, strutture sportive e per il golf, interventi di miglioramento ambientale e di forestazione, strutture di supporto alla fruizione turistica dei siti di archeologia industriale eventualmente insistenti su tali aree;
- gli interventi di messa in sicurezza, riqualificazione ambientale e bonifica delle aree interessate dalla gara saranno a carico della Regione che, per la realizzazione degli interventi, si avvarrà dell'IGEA Spa;
- la gara si svolgerà secondo procedura negoziata privata distinta in due fasi, la prima per la presentazione della documentazione comprovante i requisiti di ammissibilità dei soggetti partecipanti, la seconda per la presentazione di una proposta di piano urbanistico di riqualificazione dell'area, di un progetto economico e gestionale di sviluppo e valorizzazione socio-economica, di un'analisi del fabbisogno e di un eventuale progetto di sviluppo delle infrastrutture viarie e di collegamento, e di un'offerta economica per l'acquisto dei beni;
- il bando di gara non riporta alcuna spiegazione relativamente alle modalità di svolgimento della fase preselettiva e, in particolare, ai criteri in base ai quali saranno valutate le manifestazioni di interesse pervenute;
- non è fornita altresì alcuna informazione sulle modalità con cui saranno composte le due commissioni esaminatrici che si occuperanno, rispettivamente, della fase di preselezione e di quella di aggiudicazione;RITENUTO che:
- il bando, di fatto, preclude ogni possibilità di iniziativa da parte del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna; la partecipazione del direttore generale del Parco all'organismo di valutazione né soddisfa né rispetta le prerogative del Parco come previste dal decreto ministeriale 16 ottobre 2001, istitutivo del Parco; infatti tale decreto attribuisce al Parco, attraverso i componenti degli organi direttivi, la finalità di "assicurare la conservazione e valutazione del patrimonio tecnico, scientifico, storico-culturale ed ambientale dei siti e dei beni ricompresi nel territorio", nonché la competenza (a) a recuperare e conservare i territori e (b) il patrimonio di archeologia industriale; (c) a proteggere e conservare gli habitat e il paesaggio culturale generato dall'attività industriale nonché (d) le zone di interesse archeologico e i valori antropici delle attività umane connesse all'espletamento delle attività minerarie; (e) a promuovere e sostenere attività educative, ricreative, sportive e artistico-culturali compatibili con i valori da tutelare; (f) a promuovere, sostenere e sviluppare centri di ricerca di eccellenza di livello internazionale; (g) a collaborare con gli enti locali e con le istituzioni competenti al fine di concorrere alla creazione, nel territorio del Parco, di un nuovo processo integrato di sviluppo sostenibile; (h) di curare, d'intesa con gli enti locali preposti, il coordinamento di interventi di bonifica, di riabilitazione e di recupero;
- per realizzare tale finalità e adeguarsi alle competenze sopra indicate, il decreto istitutivo indica come incompatibili con gli obiettivi sopra indicati: (a) qualsiasi mutamento della destinazione dei terreni e quanto altro possa incidere sulla morfologia del territorio; (b) il danneggiamento e la distruzione dei manufatti; (c) l'esecuzione di nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti; (d) lo svolgimento di attività pubblicitarie non autorizzate dall'organismo di gestione;
- la gestione del Parco (articolo 4 del decreto ministeriale 16 ottobre 2001) è affidata a un consorzio costituito dal Ministero dell'ambiente, dal Ministero della attività produttive, dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca scientifica, dal Ministero dei beni e attività culturali e dalla Regione autonoma della Sardegna; sono organi del consorzio del Parco il presidente, il consiglio direttivo, la comunità del parco, il collegio dei revisori dei conti;CONSIDERATO che:
- la deliberazione della Giunta e il bando di gara per trattativa privata violano le disposizioni del decreto istitutivo del Parco, escludono sia gli organi direttivi del Parco, sia la comunità dalle decisioni e dagli interventi, così svuotando di contenuto e di possibilità operativa il Parco, i suoi organi direttivi e la comunità che del Parco è direttamente partecipe;
- la deliberazione, oltre che palesemente antidemocratica, appare in contrasto con le direttive europee per quanto riguarda gli appalti pubblici e suscita perplessità in ordine a possibili particolari interessi, che si traducono nella scelta discrezionale dei partecipanti alla gara;
- l'impegno a farsi carico delle operazioni di messa in sicurezza, riqualificazione ambientale e bonifica espone la Regione al pericolo di investire nell'operazione di cessione risorse superiori a quelle che potrà acquisire e dunque di rendersi responsabile di un danno erariale,impegna la Giunta regionale
a revocare la deliberazione n. 17/9 del 26 aprile 2006 e il bando internazionale di gara conseguente e a predisporre nuovi criteri per l'affidamento dei lavori e del progetto con gara pubblica e non con procedura negoziata privata, e a coinvolgere direttamente, perché competenti, gli organi rappresentavi del consorzio e, in particolare, la comunità del parco.
Cagliari, 3 luglio 2006