CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 74

MOZIONE MARROCU - BIANCU - PORCU - LICHERI - BALIA per il rilancio della vertenza con lo Stato e la rapida conclusione di una intesa in materia di entrate, di demanio e patrimonio e sulla riduzione delle servitù militari.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

 

RICHIAMATI gli ordini del giorno approvati:

1)    sulla risoluzione in materia di entrate della Regione, in data 20 luglio 2005;

2)    sullo schema di norme di attuazione dell'articolo 14 dello Statuto speciale della Regione in materia di demanio e patrimonio, in data 22 giugno 2005;

3)    sul peso rilevante delle servitù militari in Sardegna, a causa del quale è inibita, totalmente o per gran parte dell'anno, in vaste aree territoriali dell'Isola, ed in particolare in quelle costiere, ogni attività, ivi comprese quelle economiche e lavorative, in data 23 giugno 2005;

 

PRESO ATTO che a seguito delle elezioni per il rinnovo del Parlamento si è insediato un nuovo Governo;

 

RITENUTO che le tematiche trattate dagli ordini del giorno sopra elencati sono tutt'ora attuali e che è opportuno riproporle al nuovo Governo per sottolinearne la rilevanza per la nostra Regione e sollecitarne una rapida conclusione attraverso adeguati impegni secondo le linee indicate nei citati documenti;

 

SOTTOLINEATO che:

a)    in materia di entrate, le questioni aperte ed urgenti riguardano:

1)    l'attuazione della Legge n. 122 del 1983, nella cui applicazione si sono riscontrate, come già più volte denunciato, sia difficoltà nell'interpretazione del dettato normativo (spettanze IRPEF, determinazione della quota IVA), sia anomalie operative dell'amministrazione centrale (rimborsi IRPEF), che hanno generato consistenti riduzioni del gettito che compete alla Regione per previsione statutaria;

2)    l'applicazione dell'articolo 13 dello Statuto che fa obbligo allo Stato, col concorso della Regione, di disporre un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell'Isola. L'ultimo programma di intervento è quello finanziato con la Legge n. 402 del 1994; è dunque urgente attivare tutti gli adempimenti necessari per un nuovo organico Piano di rinascita che disponga, nel pieno rispetto del disposto statutario, un intervento straordinario per il rilancio del sistema economico e sociale regionale;

3)    l'attuazione dell'intesa istituzionale di programma tra il Governo della Repubblica e la Giunta regionale del 21 aprile 1999 che, con accordo vincolante, impegnava lo Stato ad una serie ampia di importanti interventi; in particolare, per le entrate, il punto 1 della lettera c) dell'articolo 7 prevede la revisione delle quote di devoluzione alla Regione del gettito tributario previsto dalle lettere a), b), c), d) e) ed f) dell'articolo 8 dello Statuto e la determinazione in quota fissa della devoluzione dell'IVA di cui alla lettera g) del medesimo articolo 8;

b)    in materia di demanio e patrimonio, il Consiglio regionale con l'ordine del giorno ha espresso parere favorevole sullo schema di norme di attuazione dell'articolo 14 dello Statuto predisposto dalla Commissione paritetica nel marzo del 2002, il quale tuttavia attende ancora di essere emanato con decreto del Presidente della Repubblica; lo stesso ordine del giorno segnalava la necessità di dare una piena attuazione dell'articolo 14, la cui lettera è stata finora tradita, a causa del criterio statico imposto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 250 del 1949. A1 fine di recuperare tali ritardi è auspicabile una disciplina più forte che dettagli i tempi, dia garanzie con una partecipazione diretta della Regione nella ricognizione di tutti i beni che le competono e preveda la possibilità, in caso di inadempienze statali, di assicurarsi comunque la disponibilità dei beni;

c)    in materia di servitù militari, in Sardegna si registra ancora, così come evidenziato nell'ordine del giorno, una presenza militare operativa superiore, sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo, a quella che insiste complessivamente nelle altre regioni italiane. Il territorio sottoposto a vincolo è pari a 37.374 ettari, di cui 23.766 di demanio e 13.608 di servitù militari. Poiché l'eccessivo peso delle presenze ed attività militari e dei vincoli ad esse connessi contrasta con l'esigenza di un equilibrato sviluppo della società e dell'economia sarda, fondato anche sui valori della sostenibilità ambientale e della tutela attiva del patrimonio naturale, lo Stato deve impegnarsi ad una significativa riduzione dei pesi militari e al trasferimento alla Regione, all'atto stesso della cessazione del vincolo derivante dalla loro destinazione, dei beni non più utilizzati per le attività militari, cosicché possano essere destinati ad utilizzo pubblico e di interesse della collettività,

tutto ciò considerato

impegna la Giunta regionale

ad assumere con urgenza ogni utile iniziativa con il Governo nazionale per riproporre le tematiche già esplicitate negli ordini del giorno citati in premessa inerenti:

a)    al sistema delle entrate della Regione, tenendo distinte le problematiche che attengono:

1)    all'attuazione del vigente regime previsto dalla Legge n. 122 del 1983;

2)    alla predisposizione delle proposte normative necessarie ad adeguare il complesso delle disposizioni contenute nel titolo III dello Statuto come stabilito nella lettera c) dell'articolo 7 dell'intesa istituzionale del 21 aprile 1999;

3)    al rifinanziamento dell'articolo 13 dello Statuto in base al quale lo Stato, col concorso della Regione, dispone un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell'Isola;

b)    alla piena attuazione dell'articolo 14 dello Statuto, in modo da garantire il trasferimento alla Regione dei beni demaniali e dei diritti patrimoniali;

c)    alla riduzione delle servitù militari e al trasferimento alla Regione dei beni già destinati ad attività militari.

 

Cagliari, 30 maggio 2006