CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA------------------------------------
Mozione n. 73
MOZIONE CAPELLI - OPPI - LA SPISA - ARTIZZU - VARGIU - LADU - AMADU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - MILIA - RANDAZZO - CONTU - DEDONI - DIANA - GALLUS - LICANDRO - LIORI - LOMBARDO - MORO - MURGIONI - PETRINI - PILI - PISANO - SANJUST - SANCIU - SANNA Matteo, sull'assenza di politiche sanitarie veterinarie volte all'eradicazione delle pesti suine che affliggono vaste zone del territorio regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che, per la prima volta in Sardegna, nel mese di aprile 2005 si sono verificati cinque casi di trichinellosi umana, contratta in seguito al consumo di insaccati preparati con carni di animali allevati allo stato brado e in condizioni di clandestinità nel territorio comunale di Orgosolo;
RILEVATO che, al fine di fronteggiare l'emergenza, il competente Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale si limitava a porre in essere inutili misure volte alla conoscenza del fenomeno e alla sensibilizzazione della popolazione;
PRESO ATTO, inoltre, che nessuna delle misure predette trovava pratica attuazione, in quanto:
a) il controllo dei suini allo stato brado non è stato possibile a causa di insormontabili problemi normativi dovuti alla clandestinità dei suini; anche l'IZS ha rifiutato di accettare campioni per la ricerca della trichinella, in forma anonima;
b) i tempi di refertazione dell'IZS di Sassari, sommerso da un'improvvisa ed enorme mole di lavoro, erano di cinque giorni lavorativi decorrenti dalla consegna dei campioni;
c) non è stato possibile eseguire controlli sugli animali selvatici;
d) non è mai stato attivato lo screening sierologico sulla popolazione di Orgosolo;
e) l'appello a conferire le carni di suino macellato clandestinamente presso l'oasi ecologica di Ilole non ha sortito effetto alcuno;
RILEVATO che, stante la totale mancanza di programmazione in materia sanitaria veterinaria e l'assoluta inefficacia dell'intervento assessoriale, il 2 dicembre 2005 si verificavano nuovi episodi di trichinellosi umana, che colpiva ancora sette abitanti di Orgosolo;
CONSIDERATO, inoltre, che i gravi ritardi nello svolgimento degli esami trichinoscopici determinava la paralisi del mercato suinicolo sardo, già gravemente condizionato dalla PSA, e obbligava i commercianti a servirsi da fornitori della penisola, con gravi ulteriori danni economici per i nostri allevatori;
ATTESO che, in data 13 gennaio 2006, il Sindaco di Orgosolo, dietro pressante sollecitazione dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, emanava un'ordinanza contingibile e urgente con la quale imponeva il controllo di tutte le carni di suini macellati clandestinamente per la durata di sessanta giorni decorrenti dalla data della pubblicazione del provvedimento;
RISCONTRATO che, per l'effetto, venivano diagnosticati tre nuovi casi di trichinellosi suina;
VISTA l'ordinanza n. 1 del 16 gennaio 2006 del Presidente della Regione recante "misure straordinarie di lotta contro la trichinellosi e le pesti suine", anch'essa adottata con caratteri di contingibilità e urgenza e che va a sovrapporsi a quella sindacale;
RILEVATO che la medesima risulta essere stata adottata visti:
a) il Piano di eradicazione delle pesti suine del 2006, a tutt'oggi inesistente;
b) il Regolamento di polizia veterinaria approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 320 del 1954, con le cui norme si pone però in totale contrasto;
c) le indicazioni tecniche degli esperti delle Aziende USL competenti, mai richieste;
ATTESO che detta ordinanza introduceva una sanatoria degli allevamenti clandestini esistenti nella zona ad alto rischio (comprendente fra l'altro i territori di Orgosolo, Fonni e Desulo e buona parte dell'Ogliastra) - individuando i tempi e le procedure per le regolarizzazioni - e prevedeva la corresponsione di un premio di euro 1.440 a favore dei proprietari delle aziende regolarizzate "nel rispetto di quanto previsto dal (inesistente) piano di eradicazione delle pesti suine per l'anno 2006", favorendo così chi viola la legge a svantaggio di chi la rispetta;
PRESO ATTO che dette misure risultano essere in totale ed assoluto contrasto con quanto disposto dal decreto dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale 25 maggio 2005, n. 12 - ultimo piano di eradicazione delle pesti suine adottato dalla Regione Sardegna - il quale, al comma 5 dell'articolo 30, dispone "nell'area ad alto rischio per peste suina africana (coincidente con quella individuata nella predetta ordinanza) i suini che vengano ritrovati al pascolo brado nei territori non autorizzati di proprietà pubblica e i suini non identificati ritrovati nei terreni di proprietà pubblica e privata saranno considerati potenzialmente infetti dal virus pestoso e come tali soggetti ad abbattimento e distruzione senza alcun indennizzo per i proprietari";
CONSIDERATO altresì che anche il Ministero della salute, di recente, ha ufficialmente mosso diverse critiche in ordine ai comportamenti tenuti dall'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ed alla legittimità e validità tecnica della predetta ordinanza, di cui ha addirittura suggerito il ritiro, evidenziando in particolare:
a) la mancata informazione del Ministero in ordine ai casi di trichinellosi verificatisi nel 2005;
b) il mancato coinvolgimento del Ministero e della cabina di regìa per la gestione delle emergenze epidemiche in Sardegna, in vista della predisposizione dell'ordinanza predetta;
c) l'erronea individuazione dei territori soggetti all'applicazione della stessa, che per la peste suina risultano essere diversi da quelli individuati nel decreto dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 12 del 2005 mentre per la trichinellosi non sono stati fissati dal regolamento;
d) l'irregolarità dell'erogazione di premi, che potrebbero configurarsi come indebiti aiuti di Stato e come tali essere cassati dalla competente Commissione europea;
e) la sovrapposizione delle misure di controllo di due differenti patologie, che necessitano di interventi completamente diversi;
f) la mancanza di riferimenti al Regolamento CE n. 2075/05;
VERIFICATO che a tutt'oggi, scaduti i termini previsti nell'ordinanza presidenziale, come facilmente prevedibile, nessuna domanda di regolarizzazione è stata presentata presso i comuni interessati;
ACCLARATO pertanto l'assoluto fallimento di tutti gli interventi regionali finora attuati;
PRESO ATTO inoltre che, secondo quanto riportato dagli intervenuti, nel corso delle assemblee comunali tenutesi nei Comuni di Orgosolo e Desulo in attuazione di detta ordinanza, il funzionario responsabile del procedimento dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale avrebbe apertamente invitato i partecipanti a macellare e consumare le carni dei maiali allevati in clandestinità anche in assenza dell'autorizzazione del servizio veterinario;
VISTA, infine, l'ordinanza del Ministro della salute 23 gennaio 2006, recante "Peste suina africana - Misure sanitarie di lotta contro le pesti suine in Sardegna", che fissa nel numero massimo di tre i capi suini che è possibile allevare per autoconsumo familiare e, in palese contrasto con quanto disposto dalla Legge n. 218 del 1988, riduce notevolmente il valore dell'indennizzo dovuto agli allevatori per l'abbattimento dei capi infetti;
RILEVATO l'assordante silenzio finora serbato dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale in ordine al contenuto di detta ordinanza;
RITENUTA l'incompetenza, 1'improvvisazione, e l'insipienza tecnica e politica finora dimostrate dall'Assessore competente in materia di sanità veterinaria e dal funzionario responsabile del provvedimento,
censura
l'operato dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale,
invita
il Presidente della Regione a ritirare immediatamente l'ordinanza n. 1 del 16 gennaio 2006,
impegna
il Presidente della Regione a riferire al Consiglio:
1) sugli effetti dell'azione con caratteri di contingibilità e urgenza finora condotta dalla Regione per prevenire e combattere le epidemie di trichinellosi e peste suina;
2) quali azioni e provvedimenti si intendono adottare allo scopo di attuare finalmente una seria e valida programmazione di prevenzione sanitaria veterinaria;
3) sulle gravi e irresponsabili affermazioni che sarebbero state effettuate dal funzionario responsabile dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale in occasione delle assemblee popolari tenutesi nei Comuni di Orgosolo e Desulo.
Cagliari, 30 maggio 2006