CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 72
MOZIONE - FLORIS Mario - LA SPISA - OPPI - ARTIZZU - VARGIU - LADU - AMADU -CAPELLI -CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - BIANCAREDDU - CASSANO - CHERCHI Oscar - CONTU - DEDONI - DIANA - LIORI - MILIA - MORO - MURGIONI - PILI - PISANO - RANDAZZO - RASSU - SANCIU - SANJUST su un nuovo e più fecondo accordo interistituzionale tra Stato e Regione autonoma della Sardegna dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, del Presidente della Camera dei deputati, del Presidente del Senato della XV legislatura e della nomina del Presidente del Consiglio dei ministri, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PRESO ATTO che, con l'avvenuta elezione del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato e della Camera dei deputati e con la nomina del Presidente del Consiglio dei ministri e del Governo, si avvia concretamente la XV legislatura del Parlamento italiano;
RIVOLTO un deferente e caloroso saluto da parte dell'intera Assemblea regionale alle personalità chiamate a ricoprire le cariche più alte della Repubblica e dello Stato, alle quali dobbiamo assicurare ogni possibile collaborazione nell'interesse della Sardegna e del Paese;
RITENUTO che si impone la ricerca e la condivisione di una nuova moderna proposta politica e programmatica per il progresso della Sardegna nel contesto nazionale, europeo e internazionale e una nuova e complessiva iniziativa unitaria volta a realizzare reali processi di crescita civile e di sviluppo economico della Sardegna;
RICORDATO che sono giacenti nel Parlamento italiano alcune proposte di legge costituzionali concernenti lo Statuto speciale per la Sardegna, per le quali il Consiglio regionale aveva approvato il 4 giugno 2002 l'ordine del giorno n. 67, il 13 novembre 2002 l'ordine del giorno n. 77, l'8 settembre 2004 l'ordine del giorno n. 1, il 7 ottobre 2004 l'ordine del giorno n. 2 e il 19 ottobre 2005 l'ordine del giorno n. 20, che qui si richiamano integralmente, anche se non sono totalmente esaustivi delle istanze, delle aspettative e dei diritti della Sardegna;
RICORDATO ancora che è fondamentale e irrinunciabile non solo adeguare lo Statuto sardo di autonomia all'evoluzione delle istituzioni nazionali ed europee, salvaguardando l'intangibile diritto del popolo sardo all'autodeterminazione e all'autogoverno, ma anche pervenire in tempi rapidi alla definizione delle trattative da tempo aperte sulle risorse finanziarie spettanti alla Regione, da quelle fiscali a quelle per l'economia, in particolare quelle afferenti all'articolo 13 della Statuto, sulla continuità territoriale, sulle servitù militari e sugli accordi internazionali che riguardino la Sardegna,
impegna
1) il Presidente del Consiglio regionale a farsi promotore di una iniziativa interistituzionale (Consiglio regionale, province e comuni, per il tramite del Consiglio delle autonomie locali) per un incontro con il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato e il Presidente della Camera per avviare nei due rami del Parlamento, attraverso il coinvolgimento dei parlamentari sardi, tutte le procedure necessarie per conseguire quei processi di riforma istituzionale che la Sardegna rivendica e che sono i presupposti di una Regione moderna e innovatrice;
2) il Presidente della Regione a farsi promotore, in una con quella del Presidente del Consiglio, di una convergente iniziativa interistituzionale (Giunta regionale-province e comuni, per il tramite della Conferenza permanente Regione-enti locali, CREL, Partenariato economico-sociale) per un incontro con il Presidente del Consiglio, i Ministri ed i Sottosegretari sardi per una nuova Intesa istituzionale di programma volta a delineare ed a definire tutte le questioni aperte Stato-Regione e quei processi di crescita e di sviluppo della Sardegna anche in funzione del ruolo che ha nel Mediterraneo come anello di congiunzione tra l'Italia, l'Europa ed i Paesi afro-asiatici.
Cagliari, 18 maggio 2006