CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 60
MOZIONE LADU - GALLUS - MURGIONI sul Parco del Gennargentu.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la tensione raggiunta all'interno delle comunità interessate al Parco del Gennargentu, dopo la mancata registrazione da parte della Corte dei conti del decreto Ciampi di revoca della perimetrazione e della sospensione dei vincoli della riserva, ha proporzioni allarmanti;
- l'occupazione di diversi comuni da parte di consistenti gruppi di persone, rappresentanti tutte le categorie sociali, economiche e culturali delle popolazioni, è il sintomo più evidente di tale stato di inquietudine popolare;
- gli amministratori e i comitati di base che si oppongono al cosiddetto decreto Ronchi sono fino ad ora riusciti ad incanalare la protesta sulle sponde pacifiche e democratiche del dialogo e tuttavia l'irritazione generalizzata già dà segni di insofferenza;
CONSIDERATO che:
- la determinazione cui ha dato prova la grande manifestazione svoltasi a Cagliari il 20 ottobre pare esser stata sottovalutata dal governo regionale, ancora incapace di una netta presa di distanza dalla Legge n. 394 del 1991 che è all'origine della questione ormai annosa della rivolta popolare contro il Parco del Gennargentu;
- la Giunta, non solo non ha chiesto al Governo e al Parlamento dello Stato di sospendere in Sardegna la Legge n. 394 del 1991 (ai sensi dell'articolo 51 dello Statuto speciale della Sardegna) in quanto manifestamente dannosa, così come unanimemente nel 1998 chiese il Consiglio regionale, ma, al contrario, continua a servirsi della stessa legge per imporne la ratio e la filosofia centralista anche ai parchi naturali regionali progettati dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente;
ATTESO che non si intende sindacare il comportamento della Corte dei conti che ha rinviato, sollevando precisi rilievi, la pubblicazione del decreto del Presidente della Repubblica del 18 ottobre 2005; ciononostante, non possono sfuggire la gravità del conflitto istituzionale né la insopportabilità dei riflessi che la mancata attuazione del decreto Ciampi ha sui rapporti tra il governo della Regione e quello dello Stato e tra questi e le amministrazioni comunali,
esprime
agli amministratori dell'area del Gennargentu la sua solidarietà per la difficile battaglia per l'affermazione del diritto delle popolazioni ad autodeterminarsi,
invita
le associazioni culturali e i gruppi sociali impegnati nel contrasto di norme ingiuste e non condivise a continuare la loro azione nel rispetto delle forme democratiche e pacifiche della battaglia intrapresa,
impegna
- il Presidente della Regione a superare senza indugio le intese Stato-Regione che, in merito al Parco del Gennargentu, sono state siglate nel 1992, nel 1995 e nel 1998, promuovendo una nuova intesa che sia più ossequiosa dei diritti delle popolazioni interessate;
- la Giunta regionale a recedere dalla decisione di applicare lo spirito della Legge n. 394 del 1991 per progettare la nascita di nuovi parchi naturali regionali, al fine di evitare che la gestione degli stessi sia affidata ad un Ente parco regionale e, al contrario, affidando la gestione ai comuni, singoli o consorziati, ricadenti nei territori interessati, i quali, unitamente alle province, devono essere i veri gestori della tutela e dello sviluppo dei loro territori;
- l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente a concertare con il Ministro dell'ambiente e tutela del territorio una soluzione ferma e decisa della questione del Parco del Gennargentu nel senso voluto dall'ordine del giorno del Consiglio regionale del 30 aprile 1998.
Cagliari, 6 dicembre 2005