CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 59

MOZIONE LA SPISA - OPPI - DIANA - LADU - VARGIU - AMADU - ARTIZZU - BIANCAREDDU - CAPELLI - CAPPAI - CASSANO - CONTU - CUCCU Franco Ignazio - DEDONI - GALLUS - LICANDRO - LOMBARDO - MILIA - MORO - MURGIONI - PETRINI - RANDAZZO - RASSU - SANJUST - SANCIU sulle tariffe idriche, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi del comma 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO CHE:

- il comma 7 dell'articolo 13 della Legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Legge Galli) dispone come nella modulazione della tariffa debbano essere assicurate agevolazioni per i consumi domestici essenziali per i consumi di categorie economicamente deboli;

- il Piano d'ambito fissa la Tariffa reale media (TRM) che nell'Ambito territoriale ottimale (ATO) Sardegna corrisponde a euro 1, 14;

- la quota per il servizio di acquedotto deve essere ulteriormente articolata secondo la previsione dell'articolo 7 del decreto del Ministero dei lavori pubblici 1° agosto 1996, che disciplina l'applicazione del cosiddetto metodo normalizzato per la determinazione della Tariffa reale media utilizzata dal Piano d'ambito, facendo riferimento ai principi fissati nelle deliberazioni CIP numeri 45 e 46 del 1974 e che, per gli usi domestici fondamentali dispone che sia prevista apposita fascia di consumo agevolata per appartamento, vale a dire per nucleo familiare;

PRESO ATTO CHE l'attuale comitato esecutivo dell'Autorità d'ambito (deliberazione n. 17 del 14 ottobre 2005) ha previsto una differenza di applicazione dell'articolazione tariffaria rispetto a quella del precedente esecutivo (delibera del 6 luglio 2005); 

RILEVATO IN PARTICOLARE CHE l'assemblea dell'Autorità d'ambito ha approvato, nella seduta del 30 novembre 2005, a maggioranza, la deliberazione proposta dal comitato esecutivo in carica che:

- per le utenze domestiche e assimilate (condomini, collettività senza fini di lucro) riduce la tariffa da euro 0,2950 a euro 0,2500, ma contestualmente, riducendo la fascia di consumo da mc/anno 80 a mc/anno 70, vanifica la diminuzione di tariffa ed anzi, favorirebbe i singoli piuttosto che il nucleo familiare medio pari a tre componenti;

- elimina la tipologia di utenza domestica con nucleo familiare numeroso (oltre cinque componenti);

- riduce la tariffa maggiorata per i non residenti;

- per le utenze ad uso domestico "fascia sociale no tax" aumenta la tariffa agevolata (da euro 0,1000 a euro 0,1250) e base (da euro 0,2000 a euro 0,2750) riducendo anche le fasce di consumo e aumentando altresì le tariffe per le fasce di eccedenza;

- elimina la tipologia di utenza ad uso domestico "fascia sociale no tax" con nucleo familiare numeroso (oltre cinque componenti);

- per le utenze ad uso promiscuo in agricoltura riduce la tariffa da euro 0,2950 a euro 0,2500, ma contestualmente, riducendo la fascia di consumo assegnata da mc/anno 240 a mc/anno 200, vanificherebbe così la diminuzione della tariffa;

RIMARCATO CHE aumenta la tariffa (riservata dal precedente esecutivo alla utenze comunali ad uso di pubblico servizio) da euro 0,2950 a euro 0,5500 e la estende ad altri usi pubblici (come enti ed uffici pubblici in genere, ospedali, case di cura, caserme, ecc.) che in base al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 marzo 1996 non rientrano tra le esigenze strettamente riconducibili ad usi civili, alla pari delle utenze commerciali;

SOTTOLINEATO INOLTRE CHE:

- la Giunta regionale ha espresso l'orientamento a stabilire la sede della società di gestione nella città di Nuoro;

- tale scelta provocherebbe certamente costi aggiuntivi a quelli attuali;

- la determinazione del regime tariffario attuale non tiene conto dell'inevitabile aumento delle spese di funzionamento;

- di conseguenza è prevedibile un necessario ulteriore aumento della tariffa a carico degli utenti;

CONSIDERATO, ANCORA CHE, nell'applicazione della legge regionale n. 10 del 2005, sono state manifestate forti riserve sull'operato della Giunta regionale da parte delle organizzazioni sindacali riguardo all'individuazione del contratto di lavoro di comparto, alla mancata stipula dell'accordo-quadro sugli istituti normativi ed economici propri dei dipendenti ESAF, sulla non condivisa modalità di attuazione del diritto di opzione, 

impegna la Giunta regionale

1) a riferire al Consiglio regionale sul problema delle tariffe idriche e sull'applicazione della legge regionale n. 10 del 2005;

2) a valutare l'opportunità di un atto di indirizzo che ponga come primo obiettivo quello di contenere i costi per le fasce sociali più deboli.
 

Cagliari, 3 dicembre 2005