CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 51
MOZIONE CALIGARIS, IBBA, ATZERI sulla possibilità di utilizzare la pillola RU486 per l'interruzione volontaria di gravidanza, nelle strutture sanitarie sarde, in alternativa all'intervento chirurgico.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che le disposizioni della Legge n. 194 del 1978, relativa ai casi di interruzione volontaria della gravidanza, costituiscono un traguardo di civiltà, ormai acquisito in modo definitivo nel nostro Paese per l'emancipazione della donna e la maternità responsabile;
CONSIDERATO che l'interruzione volontaria della gravidanza, come disciplinata dalla Legge n. 194 del 1978, è un evento eccezionale e sempre e comunque traumatico per la donna, anche per le modalità e gli interventi previsti, come quello chirurgico;
VALUTATO che da molti anni la RU486 (pillola abortiva) è stata adottata nella maggior parte dei Paesi dove l'aborto è legale, compresi Stati Uniti, Canada, Australia e dodici dell'Europa, tra i quali Francia, Gran Bretagna e Svezia, ovunque con risultati efficaci;
OSSERVATO che l'utilizzo della RU486 non ha modificato la tendenza ad un progressivo lento calo dell'impiego dell'aborto soprattutto quando la rete dei servizi socio-sanitari, e in particolare i consultori, sono posti in grado di svolgere una capillare azione di prevenzione;
RILEVATO che l'utilizzo della RU486 limita le conseguenze dell'intervento chirurgico sulle donne che hanno assunto la difficile e dolorosa scelta di interrompere la gravidanza e riduce gli effetti della tecnica invasiva anche sotto l'aspetto psicologico;
TENUTO CONTO che l'impiego della RU486 non si prefigura come pratica anticoncezionale, né in alcun modo è finalizzato a favorire il diffondersi dell'aborto;
CONSIDERATO che il fine della Legge n. 194 del 1978 di prevenire e controllare il fenomeno dell'aborto non viene messo in discussione dalla modalità di esecuzione dell'interruzione di gravidanza, in quanto tutti i passaggi indicati dalla normativa per arrivare alla decisione restano immutati e non dipendenti dal percorso individuato concordemente da medico e paziente per raggiungere il risultato;
CONSIDERATA altresì inderogabile la necessità di rispettare la libertà del medico che non ha alcun obbligo di esercitare l'interruzione di gravidanza con l'impiego della RU486 potendosi appellare, come finora è accaduto, all'obiezione di coscienza;
FATTO OSSERVARE che i progressi della ricerca scientifica anche farmacologica debbono potersi applicare in quegli ambiti delicatissimi attinenti la sfera più intima e personale senza alcun preconcetto di carattere morale ma con il solo scopo di migliorare la condizione del paziente;impegna il Presidente e la Giunta regionale
- ad intraprendere qualunque iniziativa utile affinché anche le donne sarde che hanno scelto di utilizzare la Legge n. 194 del 1978 possano far ricorso alla tecnica farmacologica (pillola RU486) nelle strutture sanitarie dell'Isola;
- a difendere la libertà e l'indipendenza del medico nella scelta delle modalità di interruzione volontaria della gravidanza;
- ad operare per una sempre più efficace attuazione della Legge n. 194 del 1978, come strumento di libertà in uno Stato laico, vista la sua efficacia nel controllare e ridurre le dimensioni del fenomeno aborto;
- a potenziare la rete dei servizi sanitari territoriali, con particolare riferimento ai consultori, in modo da garantire la diffusione di una capillare cultura di prevenzione a sostegno della maternità e paternità consapevoli.
Cagliari, 15 novembre 2005