CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII LEGISLATURA

Mozione n. 43

MOZIONE LICHERI - DAVOLI - FADDA Giuseppe - LANZI - PISU - URAS sul porto nucleare di Cagliari, basi militari e denuclearizzazione del Mediterraneo.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- la salute pubblica e la tutela dell'ambiente rientrano nelle competenze della Regione autonoma della Sardegna;

- è ormai acclarato che la città di Cagliari, oltre a La Maddalena, è stata inserita tra gli undici porti nei quali è reso possibile l'attracco e la sosta di navi militari a propulsione nucleare, dal 2000 ad oggi i vari ministri interpellati in Parlamento in proposito hanno sempre risposto afferma-tivamente e che l'inqualificabile balletto tra il Ministro Martino e il Prefetto su questo fatto rende tutta la faccenda ancora più grave di quanto già non lo sia;

- il presunto piano di emergenza, in caso di incidente, che la Prefettura deve aver predisposto fin dal 1990 e che in base alla normativa vigente (DL n. 230 del 1990) dovrebbe essere esplicito e noto, è inspiegabilmente secretato per presunte ragioni di sicurezza, mentre è a tutti noto che i piani di emergenza per poter essere operativi esigono la conoscenza in dettaglio da parte dei soggetti a cui sono rivolti, e che gli stessi vanno preventivamente sottoposti ad una verifica della loro efficacia e quindi sottoposti a periodiche esercitazioni;

- l'ormeggio del porto militare di Cagliari di navi e sottomarini a propulsione nucleare è incompatibile con le norme internazionali di sicurezza sottoscritte dal nostro paese perché adiacente alle condotte di trasporto di combustibile che si diramano fino ai grandi depositi sotterranei situati sotto il parco cittadino di Monte Urpinu (operativamente abusivo) e la Sella del Diavolo;

- il porto canale di Cagliari è divenuto un importante snodo per il trasporto delle armi americane destinate ai teatri di guerra del vicino medio oriente, dunque, occorre fare chiarezza su tutto e ogni istituzione interessata deve intervenire per porre fine a questo stato di cose, aggravando ulteriormente il quadro della sicurezza nell'area portuale in un contesto nel quale la Sardegna è già pedina militare centrale nel nuovo scenario mondiale contraddistinto dalla lotta senza quartiere per il controllo delle risorse energetiche e le relative reti di distribuzione e trasporto tra grandi potenze e paesi emergenti;

- nel Mar Mediterraneo vanno sempre più concentrandosi immensi arsenali con armamenti a testata nucleare, in contraddizione con gli accordi di Diritto internazionale del 1970 TNP (Trattato di Non Proliferazione) e con il parere della Corte Internazionale di Giustizia del 1996, rendendo sempre più critica e tesa la situazione per i paesi che vi si affacciano e i popoli che vi risiedono;

- l'attuale consolidamento e potenziamento logistico operativo della base di La Maddalena è in totale contraddizione con la volontà espressa nel gennaio 2004 dal Consiglio regionale della Sardegna che ne predisponeva lo smantellamento in tempi ragionevoli e stabiliti,

Impegna la Giunta regionale

1) ad attivare azioni efficaci per ottenere da tutte le istituzioni competenti, Governo, Prefettura di Cagliari, Autorità portuale, Comune, Autorità militari, i chiarimenti necessari per definire la reale situazione di pericolo a cui è sottoposto lo scalo della città di Cagliari;

2) intervenire affinché venga reso noto il Piano esterno di protezione civile e di emergenza nucleare obbligatoriamente predisposto dal Prefetto e fino ad oggi tenuto incredibilmente segreto, quindi venga sottoposto a valutazione da parte della comunità scientifica verificato attraverso esercitazioni e ne siano indicati i costi e le coperture finanziarie almeno dal 2000 fino ad oggi;

3) ad intraprendere ogni iniziativa in suo potere per interdire la presenza e l'ormeggio di navi o sottomarini nucleari, in coerenza con la volontà popolare espressa attraverso il referendum che ha bandito il nucleare del territorio e dalle acque italiane e per dare effettiva attuazione alla volontà, ripetutamente espressa dal Consiglio regionale di drastico ridimensionamento della presenza militare ed alle Leggi n. 897 del 1976 e n. 104 del 1990 che impegnano il Ministro a riequilibrare il surplus di peso militare accollato alla Sardegna;

4) a farsi promotrice presso gli organi competenti di una conferenza internazionale tesa a denuclearizzare il Mediterraneo e il Medio Oriente tramite accordi internazionali analoghi a quelli che tra il 1985 e il 1996 istituirono quattro zone libere da armi nucleari (America Latina 1985, Pacifico del sud 1985, sud est Asiatico 1995, Africa 1996).

Cagliari, 3 agosto 2005