CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 39
MOZIONE CAPELLI - OPPI - LA SPISA - DIANA - VARGIU - LADU - AMADU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - RANDAZZO - ARTIZZU - LIORI - MORO - SANNA Matteo - ONIDA - MURGIONI - SANJUST - SANNA Paolo Terzo - RASSU - SANCIU - LOMBARDO - MILIA - PETRINI - CONTU - PISANO - DEDONI di sfiducia alla Giunta regionale.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
A SEGUITO della grave offesa istituzionale subita dal Consiglio stesso nel corso della seduta odierna da parte del Presidente della Regione che, chiamato a promuovere un confronto politico sui motivi della sostituzione dell'Assessore dell'agricoltura, non ha voluto fornire alcuna motivazione;
PRESO ATTO che lo stato dei rapporti tra il Presidente Soru, la Giunta Regionale e la coalizione di centro sinistra configura una vera e propria crisi, ancorché non formalizzata;
SOTTOLINEATO che la situazione descritta dura ormai da lungo tempo e ha determinato un Consiglio regionale ostaggio dell'istituto delle dimissioni più volte minacciate dal Presidente Soru;
CONSIDERATO che la maggioranza di centrosinistra non è più in grado di garantire sufficientemente il normale confronto democratico nella nostra Regione, a causa del protagonismo del Presidente Soru e delle sue giornaliere interferenze nella vita istituzionale della Regione;
RILEVATO che questa situazione, nel logorare in maniera quasi irreversibile il significato ed i principi stessi della nostra autonomia, ricade in una fase sociale ed economica della nostra terra di straordinaria gravità;
RILEVATO altresì che le crisi aperte su importanti settori dello sviluppo e della occupazione solo in parte possono essere ragionevolmente addebitabili alla congiuntura nazionale ed internazionale, ma che assai più chiaramente alla manifesta incapacità e faziosità del quadro di governo rappresentato del Presidente Soru;
VALUTATO con preoccupazione il mantenimento di comportamenti istituzionali da parte di alcuni Assessori e dello stesso Presidente di palese disprezzo per la vita democratica del parlamento sardo;
DENUNCIATO che il reiterato rifiuto, da parte del Presidente Soru, di rispettare lo statuto della Regione sarda, si configura ormai come una sistematica violazione delle fondamentali regole democratiche della più importante istituzione regionale;
CONSIDERATO altresì che il recente atteggiamento assunto dal Presidente Soru nei confronti dell'Assessore dell'agricoltura è di una gravità senza precedenti e conferma la inesistenza politica di una maggioranza in grado di garantire un libero e accettabile confronto democratico all'interno del Consiglio regionale;
VALUTATO inoltre che tale situazione sta producendo un danno incalcolabile alla collettività sarda, mentre si aggravano le già difficili condizioni del sistema industriale e produttivo, crollano i dati relativi all'occupazione e declinano complessivamente le condizioni della comunità sarda;
EVIDENZIATO che questa condizione, denunciata e combattuta da mesi dalle opposizioni, richiama alla coscienza di tutti i rappresentanti eletti dal popolo sardo il senso di responsabilità, di democrazia e di passione civile che è necessario per superare la condizione di crisi e di paralisi non più sostenibile della Regione;
RITENUTO che le forze politiche della maggioranza non mostrano più capacità e responsabilità per rimuovere da sole la crisi che le attanaglia e superare i numerosi vincoli e ricatti che la concezione padronale del Presidente Soru ha diffuso e radicato in Sardegna;
RILEVATO che anche in altre occasioni, altrettanto cruciali e critiche della vita democratica della nostra Sardegna, il senso civile e la responsabilità politica individuale di ogni consigliere regionale si sono rivelate indispensabili per uscire dalla crisi e rilanciare la democrazia e l'autonomia sarda;
CONSIDERATO infine che tale stato di cose non può durare un giorno di più che diventa, peraltro, insostenibile e paradossale rimanere inerti di fronte agli ordini e alle direttive che il Presidente Soru impartisce ai partiti politici di maggioranza e che è assolutamente urgente ristabilire i principi della vita democratica nell'interesse della credibilità e della dignità degli organi istituzionali della Regione sarda,
dichiara
ai sensi e per gli effetti degli articoli 35 e 37 dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna la sfiducia al Presidente della Regione e alla Giunta regionale.
Cagliari, 5 luglio 2005