CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 33
MOZIONE PILI - LA SPISA - OPPI - DIANA - VARGIU - LADU - CONTU - LICANDRO - LOMBARDO - MILIA - PETRINI - RASSU - SANCIU - SANJUST - SANNA Paolo Terzo - AMADU - BIANCAREDDU - CAPELLI - CAPPAI - CUCCU Franco Ignazio - RANDAZZO - ARTIZZU - LIORI - MORO - SANNA Matteo - CASSANO - DEDONI - PISANO - MURGIONI - ONIDA sullo sviluppo della società dell'informazione in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
nello spirito di contribuire al dibattito sulla strategia per lo sviluppo della società dell'informazione in Sardegna e al fine di definire le linee di indirizzo dell'azione della Regione Sardegna in tema di cambiamento della burocrazia ed in tema di scelte per l'attuazione degli interventi nel settore della tecnologia ed innovazione,
VISTI:
- il piano strategico della società dell'informazione approvato definitivamente dalla Giunta regionale con deliberazione 10 dicembre 2002, n. 39/110 con la quale vengono individuati gli obiettivi strategici relativi alla sua attuazione;
- il piano di E-government avviato dalla Regione sarda;
- gli obiettivi prioritari del piano:
- la realizzazione delle infrastrutture e con esse la rete unitaria per l'amministrazione regionale (RUPAR);
- l'attività di formazione, di sensibilizzazione al mutamento culturale, di supporto alla realizzazione;
- la piena integrazione con il piano di E-government regionale e nazionale;
CONSIDERATO che:
- l'approvazione della strategia ha consentito di attuare le conseguenti fasi operative anche a seguito dello sblocco del 70% delle risorse assegnate alle misure 6.3 e 6.4 del POR;
- nella definizione della strategia il quadro di riferimento era teso a:
- evitare iniziative parziali e settoriali;
- prevedere un approccio flessibile nella eventuale rimodulazione del quadro strategico di riferimento per accogliere le innovazioni tecnologiche, ma anche le esigenze funzionali e le priorità che possono evolvere nel corso del tempo;
- assegnare un ruolo centrale alla Regione con le finalità preminenti di assicurare l'interoperabilità tra le amministrazioni ed il coordinamento degli enti del territorio, ottenendo al contempo l'adesione ed il coinvolgimento di tutti gli enti interessati;
- l'assunzione di un modello di sviluppo orientato "agli utenti";
- l'obiettivo prioritario era definito nel processo di realizzazione della "regione digitale" teso a valorizzare la Sardegna come modello di un nuovo rapporto con il cittadino, imperniato sull'utilizzo delle tecnologie digitali proprie della società dell'informazione e considerare il cambiamento portato dalla telematica come innovazione e non come una automazione;
- il processo di rinnovamento non è configurabile esclusivamente sul versante tecnico, ma soprattutto sistemico e necessita di una visione integrata e coerente del programma di trasformazione includendo, oltre allo sviluppo tecnologico, la cultura, l'organizzazione, i processi, le norme, i valori ed i comportamenti, secondo l'indirizzo guida che "l'idea del servizio da erogare e l'organizzazione devono precedere l'intervento";
ACCERTATO che la Regione sarda ha assunto come elemento imprenscindibile per l'attuazione della strategia dell'informazione in Sardegna il concetto che vede prioritaria l'erogazione dei servizi e l'efficienza dei sistemi, rispetto alla definizione della soluzione tecnologica che li può implementare;
CONSIDERATO che tra gli obiettivi vi è l'affidamento a soggetti qualificati dell'intero processo di progettazione, realizzazione e gestione degli interventi, assicurando all'Amministrazione regionale l'efficacia e l'efficienza di funzionamento di resa dei servizi e riservando ad essa il pieno controllo, monitoraggio dei livelli di servizio resi nei confronti della stessa amministrazione regionale e del cittadino;
RITENUTO che sia indispensabile promuovere un'importante occasione di confronto anche al fine di indirizzare i futuri investimenti nel settore dell'innovazione e delle nuove tecnologie con la piena coscienza tuttavia che un vero rinnovamento può ottenersi se, oltre alla realizzazione delle infrastrutture, oggi carenti, ci si impegna ai fini della razionalizzazione dei processi burocratici e con l'attuazione di interventi mirati e finalizzati all'efficienza, tesi non tanto "a fare", quanto "ad ottenere risultati" e fornire servizi tangibili ai cittadini ed alle imprese;
AFFERMATO che l'obiettivo è quello di fare della Sardegna un modello per la nascita di un nuovo rapporto con il cittadino, imperniato sull'utilizzo delle tecnologie digitali;
CONSIDERATO che per il raggiungimento di questi obiettivi la Sardegna deve essere in condizioni di essere al passo con i tempi ed essere sincronizzata con il processo di cambiamento del paese
RITENUTO che:
- la vera sfida è la trasformazione della burocrazia regionale da vincolo e limite allo sviluppo delle iniziative imprenditoriali dei privati a fattore della produzione che contribuisca, insieme ai tradizionali capitale e lavoro, alla creazione del valore aggiunto;
- una pubblica amministrazione efficiente nell'utilizzo delle risorse pubbliche, snella nelle procedure, rapida nei tempi di risposta, efficace nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla programmazione economica, costituisce, al pari delle infrastrutture materiali, precondizione essenziale per lo sviluppo economico e per l'innalzamento della qualità della vita dei cittadini;
CONSIDERATO che pubbliche amministrazioni centrali e locali dei paesi industrializzati hanno da tempo collocato tra le proprie priorità strategiche tanto la razionalizzazione delle strutture e dei processi interni quanto l'utilizzo delle nuove tecnologie nell'erogazione dei servizi;
RITENUTO che così facendo le organizzazioni pubbliche rispondono all'esigenza di rafforzare la competitività dei rispettivi sistemi territoriali, di cui sono perno essenziale e fanno fronte alla sempre crescente domanda di qualità ed efficacia nell'azione amministrativa da parte di cittadini ed imprese;
CONSIDERATO che l'applicazione di principi manageriali supportati da tecnologie innovative è notevolmente più complessa di quanto sia per un'impresa privata introdurre un nuovo modello di controllo di gestione o aprire un canale di vendita su internet;
RITENUTO che il passaggio epocale è quello di passare il prima possibile dalla cultura della "coda fisica" al servizio continuo, disponibile ovunque ed in qualsiasi momento, tenendo conto dell'esigenza di governare le complessità sociali, normative e politiche che le pubbliche amministrazioni si trovano ad affrontare quando cambiano i propri modelli di produzione ed erogazione dei servizi;
RILEVATO che in un contesto di riferimento caratterizzato da generale arretratezza la Sardegna non fa eccezione, anche in considerazione del peso relativo della Pubblica Amministrazione sull'economia dell'isola, circa un quarto del PIL, che amplifica l'impatto negativo delle inefficienze dell'apparato pubblico sui settori più dinamici ed intraprendenti del sistema;
RITENUTO che il piano strategico abbia tracciato e avviato la strada per evitare che la Sardegna, nel campo dell'innovazione della Pubblica Amministrazione, seguisse un percorso di crescita inerziale, al traino dei cambiamenti promossi dal centro e quindi una volta in ritardo rispetto alla gran parte del paese e due volte in ritardo rispetto al resto d'Europa;
TUTTO CIÒ PREMESSO e al fine di proseguire il percorso già avviato si rende necessario rafforzare ulteriormente il cambio di prospettiva avviato negli anni passati facendo passare la Sardegna da inseguitrice ad apripista;
SI RITIENE necessario porre rimedio alla grave inadempienza del governo regionale in carica che non ha partecipato al primo bando che il governo nazionale ha avviato per lo sviluppo di nuove tecnologie a partire dal DTT (Digitale TV Terrestre) e avviare un'azione al fine di consentire alla Sardegna di svolgere un ruolo da protagonista in tale processo;
ACCERTATO che la Sardegna dispone di tutte le condizioni ideali per proporsi al governo centrale come laboratorio per la sperimentazione delle soluzioni organizzative e tecnologiche più avanzate nel campo della TV digitale terrestre;
RITENUTO che la Sardegna sia caratterizzata da fattori determinanti per la sperimentazione del DTT come:
- la dimensione della macchina amministrativa (la Pubblica Amministrazione locale) e del suo mercato (i cittadini e le imprese sarde) sono contenute e consentono perciò, l'implementazione degli interventi in tempi decisamente più brevi rispetto alla realtà nazionale o a quella di gran parte delle altre regioni italiane;
- un sistema delimitato e per molti versi sfavorito in cui è più facile monitorare e misurare gli impatti positivi di politiche innovative;
- la bassa densità abitativa dell'isola determina le condizioni ideali affinché le modalità più avanzate di erogazione telematica dei servizi dispieghino efficacemente i propri benefici;
- la Sardegna ha già dimostrato, nell'ambito del settore privato, di essere terreno fertile per lo sviluppo di insediamenti tecnologici di grande valore, proprio nei settori dell'informatica e delle comunicazioni, compreso l'avvio del DTT con due emittenti regionali già autorizzate alla sperimentazione;
- l'Isola vanta un patrimonio umano ad elevata scolarizzazione dal potenziale largamente inespresso;
- la Regione già dispone di ingenti fondi comunitari da impiegare, insieme ai finanziamenti nazionali ed alle risorse private che sarà in grado di richiamare, per realizzare i servizi alla base di una compiuta espressione della società dell'informazione;
TALE RILEVANTE processo deve essere proposto e sostenuto dalla Regione Sardegna con una formale candidatura alla sperimentazione del DTT su tutto il territorio regionale al fine di un coinvolgimento dell'intera popolazione sarda;
A TAL FINE deve essere sostenuta e rafforzata la strategia della società dell'informazione tesa a promuovere la macchina amministrativa attorno alle esigenze dell'utilizzatore, sia esso un paziente, un impresa o uno studente, e non a quelle della burocrazia: processi e procedure dovranno essere snelliti ed ispirati alla cultura del risultato e non a quella della norma;
L'OBIETTIVO è quello di un'amministrazione invisibile: l'utente non si dovrà preoccupare di come, dove e quando è prodotto il servizio, ma solo di chiederlo quando e dove gli serve, traendo il massimo beneficio dall'utilizzazione di sistemi digitali di erogazione;
CONSIDERATO che tale processo si sintetizza in quattro aree di intervento che ben si possono sviluppare attraverso l'avvio di un piano di sperimentazione del digitale terrestre in Sardegna ed in particolar modo:
- governo e cittadini, dove la Regione offre ai cittadini informazioni e servizi interattivi, fornendo una soluzione di accesso unica (esempio: gestione delle cartelle esattoriali, accesso al catasto, etc.);
- governo e imprese, dove la Regione offre alle imprese un sistema di scambio di informazioni, dati e beni tramite la rete (esempio: presentazione delle richieste di finanziamento);
- governo e amministrazioni, dove vengono ottimizzati gli scambi di informazioni e di dati tra i diversi livelli della Pubblica Amministrazione (esempio: il sistema informativo lavoro che coinvolge Regione, Ministero competente e agenzie per l'impiego);
- processi interni al governo, dove si utilizzano le tecnologie di rete all'interno dell'Amministrazione Regionale stessa per migliorare il servizio all'utente interno (esempio: approvvigionamento elettronico centralizzato per rendere più efficiente l'acquisto di beni e servizi destinati all'Amministrazione).
In questo quadro occorre definire i primi interventi attivabili già delineati nei progetti E-government approvati dalla Regione e finanziati nel 2002 dal governo nazionale, come il piano Egos - E-government Sardegna e assegnati ad una associazione temporanea di impresa;
CONSIDERATO che:
- il comma 7 dell'articolo 41 della legge n. 3 del 2003 prevede la promozione, ad opera del Ministero delle comunicazioni, di una campagna di sperimentazione (cosiddetta sperimentazione pubblica) di trasmissioni televisive digitali terrestri;
- in questo quadro di recupero di competitività del sistema paese la televisione digitale terrestre rappresenta un elemento essenziale di allargamento della multimedialità;
- introducendo accanto all'attuale ricevitore televisivo analogico un nuovo processore (standardizzato in modo da essere aperto a livello nazionale a tutti i fornitori di contenuti) dotato di un semplice telecomando che permetta funzioni interattive e di navigazione, il tradizionale televisore riesce a configurarsi come terminale universale per l'accesso ai servizi multimediali, allargando tale possibilità ad una larga fascia di utenti non particolarmente alfabetizzati sulle nuove tecnologie;
- si tratta di un processo incentrato su applicazioni di carattere innovativo nell'area dei servizi pubblici e della interazione tra i cittadini e le amministrazioni pubbliche (come, ad esempio, servizi di telemedicina e teledidattica) con l'utilizzo di frequenze appositamente assegnate a tale scopo;
- come ulteriore sviluppo di tali iniziative indirizzate al successo dell'operazione "servizi interattivi sul digitale terrestre" è allo studio la creazione dei modelli di riferimento e delle archittetture standardizzate per la creazione, il test e la fruizione di nuovi servizi;
VERIFICATO che in questa direzione sono ormai in fase avanzata di studio alcuni importanti aspetti come:
- i modelli per i centri servizi dedicati alla fornitura di servizi interattivi;
- la conversione dei formati internet a formati adeguati alla piattaforma digitale terrestre;
- le interfacce semplificate per la fruizione di servizi da parte dell'utente;
- la sicurezza delle transazioni;
- le applicazioni per lo sfruttamento del canale di ritorno;
- l'evoluzione tecnologica verso lo standard di codifica che consente di raddoppiare il numero di canali trasportabili sul sistema televisivo;
CONSIDERATO che sono allo studio sistemi che permettono al sistema diffusivo di TV digitale terrestre di essere direttamente ricevuto da piccoli apparati alimentati a batteria, in primo luogo i telefoni cellulari, ma anche altri futuri dispositivi mobili costituendo un ulteriore passo verso uno scenario di convergenza in cui l'utente potrà usare tutti i servizi ovunque, in qualsiasi momento e da qualsiasi terminale abilitato, sia a ricezione di tipo diffusivo sia a comunicazioni punto-punto;
CONSIDERATO che:
- il governo italiano attribuisce grande importanza al passaggio tecnologico rappresentato dalla digitalizzazione delle reti televisive terrestri e ha da tempo previsto, attraverso la promozione delle attività di sperimentazione per tale tecnologia, di accelerare al massimo la transizione verso di essa;
- il piano di azione del governo prevede in ogni caso il concerto di tutte le istituzioni e degli attori del mercato interessati a mettere in atto una azione sinergica di promozione e sostegno allo sviluppo ordinato del digitale terrestre;
- allo stato attuale, da un lato si riscontra la spinta verso un trasferimento immediato dei servizi sulla nuova piattaforma, dall'altro la richiesta di attivare un processo di più lungo termine per sfruttare al massimo le notevoli potenzialità offerte dalla nuova tecnologia;
RITENUTO indispensabile, per impatto sui cittadini e per il suo valore rispetto all'azione del progetto "digitale terrestre", attivare un nuovo canale digitale terrestre per i servizi e le informazioni contenuti nel portale della Regione Autonoma della Sardegna,
impegna la Giunta regionale
1) ad avanzare ufficialmente la candidatura della Regione Sardegna per sperimentare su tutto il territorio regionale il sistema digitale terrestre, al fine di imprimere un'accelerazione nel progetto di E-government e la sua evoluzione verso il T-government;
2) a formulare apposita formale richiesta al governo nazionale entro e non oltre il mese di marzo;
3) a presentare un concreto piano d'azione con puntuale calendarizzazione degli obiettivi per l'attuazione del piano strategico della società dell'informazione;
4) ad illustrare al Consiglio regionale come intenda operare per l'attuazione del progetto Regione digitale;
5) a rappresentare all'Aula le ragioni che hanno portato alla mancata partecipazione della Regione Sardegna al primo bando per la sperimentazione del sistema digitale terrestre promosso dal governo nazionale e cosa intenda fare per recuperare tale opportunità.
Cagliari, 24 marzo 2005