CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 27
MOZIONE LADU - MURGIONI - ONIDA sul prezzo del latte ovino.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che gli allevatori del settore ovino versano in una drammatica situazione a causa di un intollerabile regime di monopolio instauratosi fra gli industriali del latte che acquistano sotto costo il prodotto lattiero sardo;
RILEVATO che il prezzo di acquisto del latte ovino prodotto nell'Isola risulta notevolmente inferiore rispetto alla media nazionale, pur essendo riconosciuto che tale latte è qualitativamente superiore rispetto a quelli proposti dal mercato;
RILEVATO, inoltre, che il prezzo di acquisto del latte risulta essere anche più basso dello stesso rimborso che il Governo sta conferendo agli allevatori sardi per l'epidemia della lingua blu;
CONSIDERATO che tutte le istituzioni sarde sono chiamate ad agire con tempestività e determinazione per fare in modo che questa economia millenaria esca dallo stato di agonia e sottosviluppo nella quale versa, individuando strumenti e mezzi idonei e moderni per consentirle di affrontare con successo i sempre più crescenti livelli di concorrenzialità dei mercati;
CONSIDERATO, inoltre, che la Regione non può sottrarsi da questa responsabilità ma, al contrario, ha l'obbligo di guidare questo processo;
ATTESO che l'attività della pastorizia e il comparto produttivo del settore agro alimentare, che costituiscono un asse portante della nostra economia, svolgono nell'Isola anche una funzione sociale indispensabile contribuendo in modo determinante, grazie alla presenza delle loro attività diffusa e radicata in tutto il territorio, a contenere il triste fenomeno dello spopolamento delle zone interne;
EVIDENZIATO che l'Unione europea nel luglio del 2004 ha totalmente eliminato le quote di restituzione per le esportazioni del pecorino romano, senza che la Giunta regionale abbia mosso un dito, pur sapendo che questo provvedimento è destinato a produrre un'ulteriore riduzione del prezzo del latte ovino;
CONSTATATO che l'ipotesi di accordo sul prezzo del latte, contestato da più parti in quanto non sufficientemente remunerativo e non in grado di coprire i costi di produzione, previsto a 65 centesimi, di cui 51 a carico degli industriali e 14 a carico della Regione, non dà nessuna certezza in quanto potrebbe essere rigettato dall'UE, soprattutto dopo la mancata conversione alla Camera del decreto legge n. 280 in materia di aiuti ai settori colpiti da grave crisi;
CONSTATATO inoltre che per quanto riguarda i 14 centesimi la Regione non pare voglia assumere impegni visto che le scarse risorse finanziarie proposte in bilancio sono in grado di garantire tale copertura,
impegna la Giunta regionale
1) ad attivare e coordinare una cabina di regia permanente per monitorare e favorire il confronto fra il settore della produzione e il mondo della trasformazione e della vendita adeguando il prezzo di vendita del prodotto lattiero alle mutate esigenze portandolo perlomeno in linea con i livelli nazionali;
2) ad intraprendere ogni possibile iniziativa per sensibilizzare in maniera opportuna la competente Commissione europea al fine di ottenere un aumento dei tempi di stoccaggio del pecorino romano dagli attuali pochi mesi a 12-18 mesi;
3) ad individuare forme di sostegno per la diversificazione della produzione onde agevolare una maggiore capacità dei produttori sardi di reggere i livelli di competitività del mercato;
4) ad intervenire presso i consorzi fidi di garanzia al credito concedendo ulteriori fondi per il sostegno alle cooperative ed alle imprese in sofferenza;
5) ad indicare con precisione nel bilancio i fondi destinati alla ratifica degli accordi sul prezzo del latte;
6) ad indicare con quali poste di bilancio la Giunta regionale in tenda farsi carico della restante quota di 14 centesimi già concordata sul prezzo del latte.
Cagliari, 7 febbraio 2005