CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 9

MOZIONE DEDONI - CASSANO - VARGIU - PISANO - ARTIZZU - SANCIU - MURGIONI - SANNA Paolo Terzo - PETRINI - ATZERI - MILIA - LICANDRO - RASSU - LIORI - MORO - SCARPA - CUCCU Franco Ignazio - DIANA - LA SPISA - CAPELLI - ONIDA - AMADU - RANDAZZO - OPPI sulla mancata predisposizione del cosiddetto obbligo formativo ovvero del programma degli interventi inerenti all'esercizio del diritto dovere all'istruzione e formazione, finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale entro il 18° anno di età, da parte dei giovani in possesso della licenza media, previsto dalla Legge 28 marzo 2003 n. 53.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

premesso che

- in Sardegna è stata applicata la riforma Berlinguer per il doppio canale per l'espletamento dell'obbligo formativo sino ai 18 anni;

- anche dopo l'introduzione della riforma Moratti nell'isola si è mantenuto il profilo e l'indirizzo della riforma Berlinguer attraverso il programma degli interventi relativi ai percorsi sperimentali triennali, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 24/20 del 29 luglio 2003, integrata dalla delibera n. 34/28 del 26 settembre 2003;

rimarcato che:

- tale programma ha consentito la realizzazione di complessivi 325 corsi della durata triennale di 3150 ore, cui hanno partecipato un numero complessivo di giovani pari a 5228 unità, di cui 1272 privi della licenza media;

- il programma di formazione ha consentito il recupero scolastico di oltre 1000 giovani privi della licenza media, anche per consentire loro l'accesso ai secondi anni dei percorsi sperimentali, l'Assessorato del lavoro e l'Ufficio scolastico regionale hanno posto in essere accordi che hanno consentito la stipula di protocolli d'intesa tra i vari istituti scolastici e gli organismi di formazione;

evidenziato che con l'approvazione della Legge n. 53 del 2003, l'obbligo scolastico, così come previsto dall'articolo 34 della Costituzione, e l'obbligo formativo, introdotto dall'articolo 68 della Legge 17 maggio 1999 n. 144, sono stati ridefiniti e ampliati nel senso indicato dall'accordo del 19 giugno 2003 tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero del lavoro e delle P.S., le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, i Comuni e le Comunità montane, che prevede durate corsuali almeno triennali;

sottolineato il dovere istituzionale della  Regione sarda di consentire ai giovani l'esercizio del diritto all'istruzione e all'istruzione e formazione, e l'impegno della Regione, sancito col sopra citato accordo-quadro del 19 giugno 2003, a garantire il completamento delle attività iniziate e a stanziare le risorse necessarie per la realizzazione dei percorsi sperimentali, in attesa dell'entrata in vigore delle norme attuative previste dall'art. 1, comma 1, della Legge n. 53 del 2003;

considerato che:

- con tale accordo, siglato dal MIUR, dal MLPS, dalle Regioni, dalle Province autonome, dai Comuni e dalle Comunità montane, per quanto riguarda l'aspetto finanziario, i firmatari si impegnano, a partire dall'esercizio finanziario 2003 e fino all'entrata in vigore delle norme attuative della Legge n. 53 del 2003, garantendo comunque il completamento delle attività iniziate, a stanziare le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione dei citati percorsi sperimentali, nonché delle relative misure di accompagnamento e di sistema;

- a seguito degli accordi di cui sopra l'Assessorato regionale del lavoro ha disposto un finanziamento per la compensazione dei costi derivanti dalla citata attività di recupero, considerato che gli stanziamenti del MIUR ai sensi della Legge n. 440 del 1997 trasferiti sul bilancio della Regione, per lo svolgimento di attività tese al recupero scolastico erano insufficienti;

- i dati comunicati informalmente dall'Ufficio scolastico regionale evidenziano che il 98 % dei giovani privi di licenza media che hanno frequentato regolarmente i corsi ha conseguito il titolo di licenza media: su 932  allievi privi di licenza media ammessi a sostenere l'esame di licenza media,  916 lo hanno superato; le attività hanno coinvolto 32 istituti scolastici e 25 organismi di formazione;

- il programma citato ha avuto svolgimento parallelamente alle seconde annualità degli interventi legati all'obbligo formativo, in attuazione di quanto disposto dall'articolo 68 della Legge 17 maggio 1999 n. 144, la cui realizzazione ha consentito l'attivazione di n. 318 interventi, che hanno coinvolto complessivamente 3707 giovani e 24 organismi di formazione;

- pertanto, superando i vecchi concetti di obbligo scolastico e formativo, le attività del prossimo programma devono necessariamente avere durata triennale e prevedere la partecipazione di giovani che intendono esercitare il diritto-dovere all'istruzione e formazione frequentando un corso di formazione professionale fino al compimento del 18° anno di età, o fino all'acquisizione della qualifica;

evidenziato il diritto dei giovani che hanno frequentato i primi anni dei percorsi sperimentali a completare il ciclo formativo e la contestuale esigenza che il programma degli interventi 2004/2005 preveda orientativamente un numero di corsi di 2° anno pari a quello dei corsi di 1° anno appena conclusi;

evidenziato, inoltre, che per assicurare la prosecuzione e la conclusione dei percorsi sperimentali e delle predette misure, il Governo si è impegnato ad assumere le iniziative ritenute più utili, anche con apposite previsioni normative nel bilancio e nella legge finanziaria 2004, in modo che vengano determinati, a partire dall'inizio di ciascun esercizio finanziario, gli stanziamenti da assegnare alle Regioni e alle Province autonome;

considerato infine:

- che l'Assessorato si è attivato con enti di formazione e sindacati  per avviare un più rigoroso sistema di verifica;

- che è stato proposto un programma di ridefinizione delle risorse disponibili attraverso un taglio dei costi e un accorpamento delle classi, per consentire un risparmio ulteriore all'Amministrazione regionale mantenendo lo stesso numero di allievi;

- che non è percorribile il reinserimento degli iscritti al sistema delle scuole sia perché l'anno scolastico è già avviato e le classi già formate, sia perché si tratta di giovani che non sceglierebbero un sistema dal quale sono stati o si sono esclusi;

- che il sistema dell'obbligo formativo dà lavoro ad oltre 3000 persone nell'isola tra docenti, esperti e amministrativi, senza considerare l'indotto, e che tale occupazione non avrebbe altri sbocchi,

impegna la Giunta regionale

a predisporre nel più breve tempo possibile il programma per la ripartizione dei fondi per l'avvio dell'attività dell'obbligo formativo in Sardegna.

 Cagliari, 5 ottobre 2004