CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAMozione n. 6
MOZIONE VARGIU - PISANO - CASSANO - DEDONI - LA SPISA - SANJUST - SANCIU - LADU - ONIDA - MURGIONI - CAPPAI - CAPELLI - OPPI - AMADU - RANDAZZO - CUCCU Franco Ignazio - BIANCAREDDU - LOMBARDO - SANNA Paolo Terzo - PILI - RASSU - PETRINI sulla necessità che il Parlamento esamini la proposta di legge nazionale approvata dal Consiglio regionale della Sardegna sull'istituzione dell'Assemblea costituente
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IL CONSIGLIO REGIONALE
preso atto dell'imminente inizio della tornata di lavori parlamentari nazionali (13 settembre 2004) dedicata alla introduzione di ulteriori modifiche istituzionali nel sistema di organizzazione dello Stato e delle autonomie regionali;
considerato che significative modifiche del sistema delle autonomie regionali, complessivamente indicate con il termine di "devolution" sono già state introdotte dalla Legge Costituzionale n. 1 del 22 novembre 1999, dalla Legge 31 gennaio 2001, n. 2, che già avevano iniziato una radicale opera di riforma degli statuti delle Regioni autonome per mano del legislatore nazionale e sono state successivamente ampliate dalla riforma del Titolo V e, in particolare, degli art. 116, 117 e 119 della Costituzione italiana, sottoposta a referendum confirmativo in data 8 novembre 2001;
considerato che da tale, imminente attività parlamentare possono scaturire importantissime novità per quanto riguarda il riconoscimento delle competenze della nostra regione, dei suoi margini di autonomia da Roma e persino delle sue condizioni di specialità;
sottolineato quanto sia stato ampio e generalizzato il dibattito che, negli anni e nei mesi scorsi, ha coinvolto le forze politiche e sociali sarde sulla necessità di dare nuova forma e sostanza allo Statuto speciale regionale che, approvato con Legge Costituzionale n. 3 del 26 gennaio 1948, mostra ormai tutta la sua inadeguatezza ai contesti globali, profondamente modificati nei cinquantasei anni ormai trascorsi;
considerato che il Consiglio regionale della Sardegna, in data 30 luglio 2001, ha approvato una proposta di legge nazionale, finalizzata all'istituzione dell'Assemblea costituente per la riscrittura dello Statuto sardo;
Considerato che tale proposta prevedeva l'introduzione, a Statuto vigente, di un nuovo articolo 54 bis che avrebbe autorizzato l'Assemblea eletta ad hoc da tutti i sardi ad esercitare l'iniziativa legislativa costituzionale ai sensi degli articoli 71, 116 e 138 della Costituzione, senza nessuna interferenza con l'attività ordinaria dell'Assemblea legislativa sarda;
Considerato che tale Assemblea rappresenterebbe un momento di eccezionale coinvolgimento nelle scelte future dell'intera popolazione sarda, consentendo a tutti i cittadini della nostra Regione di esprimersi sull'architettura istituzionale e sulla cornice del progetto di sviluppo che deve guidare la Sardegna nei prossimi anni;
Considerato che tale proposta è nata dal pieno coinvolgimento di tanta parte della società sarda, senza sostanziale spartiacque di schieramento politico e rappresentava e rappresenta pertanto un fatto innovativo di straordinaria mobilitazione dell'intera collettività sarda;
Considerato che tale proposta di legge, dopo essere stata esaminata in data 20 novembre 2002 dalla Commissione bicamerale per le Regioni, è ferma ormai da tempo nei cassetti della Commissione affari costituzionali del Senato per cui, ad oltre tre anni dalla sua approvazione, nessuna risposta il Parlamento Nazionale ha dato alla volontà espressa dalla massima istituzione sarda;
Considerato che tale incredibile omissione rappresenta un vero e proprio schiaffo all'autonomia e alla dignità stessa della nostra Regione, che ha comunque diritto ad avere una risposta positiva o negativa alle istanze della sua Assemblea parlamentare;
Considerato che tale proposta di legge mantiene intatta la sua attualità, che viene anzi amplificata dal previsto completamento dell'iter riformista del Titolo V, che rende indispensabile la riscrittura dello Statuto per il mantenimento delle condizioni di autonomia e di specialità della nostra Regione,
impegna
la Presidenza del Consiglio regionale e la Presidenza della Regione (per quanto di sua eventuale competenza) a prendere immediato contatto con il Presidente della Camera ed il Presidente del Senato per avere ogni possibile rassicurazione sull'immediata calendarizzazione della discussione della proposta di legge del nostro Consiglio regionale,
impegna altresì
la Presidenza del Consiglio Regionale ad attivare ogni possibile, legittima pressione su tutti i Parlamentari eletti in Sardegna perché esercitino il massimo sforzo di vigilanza sull'iter parlamentare della proposta di legge per l'Assemblea Costituente, affinché la Sardegna possa conseguentemente al più presto dotarsi degli strumenti di revisione statutaria che la sua Assemblea legislativa ha deliberato.
Cagliari, 9 settembre 2004