CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Mozione n. 3

MOZIONE BALIA - MARROCCU - BIANCU - PINNA - LICHERI - CACHIA - ADDIS - BARRACCIU - BRUNO - CALIGARIS -  CALLEDDA - CERINA - CHERCHI - COCCO - CORDA - CORRIAS - CUCCA - CUCCU - CUGINI - DAVOLI - FADDA Giuseppe - FADDA Paolo - FLORIS Vincenzo - FRAU - GESSA - GIAGU - GIORICO - IBBA - LAI - LANZI - MANCA - MANINCHEDDA - MARRACINI - MASIA - MATTANA - ORRU' - PACIFICO - PIRISI - PISU - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Alberto - SANNA Franco - SANNA Francesco - SANNA Simonetta - SECCI -  SERRA - URAS sulla specialità autonomistica della Sardegna.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

in ordine al problema della indilazionabile necessità che si pervenga alla formulazione di un nuovo Statuto Speciale della Sardegna, per adeguare quello approvato con Legge Costituzionale n. 3 del 26 febbraio 1948 e successive modificazioni, alle modifiche costituzionali intervenute in questi ultimi anni;

PRESO ATTO delle più recenti modifiche intervenute ed in particolare di quella di cui alla Legge Costituzionale n. 2 del 2001 che ha radicalmente modificato la forma di governo della Regione attribuendo alla Sardegna una potestà statutaria interna che sinora, a distanza di oltre tre anni e mezzo, non è stata ancora esercitata, sebbene con essa, a maggioranza assoluta e con possibile conferma referendaria, debbano essere disciplinati tra l'altro, i rapporti tra gli organi costituzionali della Regione, il sistema elettorale, le ineleggibilità per Consiglieri ed Assessori, i rapporti con gli enti locali ed i cittadini;

PRESO ATTO altresì che con la successiva Legge Costituzionale n. 3 del 2001 lo Statuto Speciale è stato completamente stravolto in tutte le norme che attengono alla definizione dei poteri della Regione, di comuni, province, città metropolitana, sì che le disposizioni formalmente vigenti sono ormai completamente superate da quelle effettivamente in vigore le quali, tuttavia, sono esterne rispetto al testo statutario e debbono essere di volta in volta desunte in via interpretativa;

CONSIDERATO che anche tale situazione di assoluta precarietà si protrae ormai da quasi tre anni senza che la Regione Sardegna abbia assunto alcuna iniziativa volta a restituire una situazione di certezza giuridica per gli organi della Regione, gli amministratori, i funzionari ed i dipendenti, gli enti locali ed i cittadini e che d'altra parte è evidente come tale situazione non possa essere ulteriormente tollerata;

CONSIDERATO, in ogni caso. che tutte le suindicate modifiche costituzionali sono intervenute, con grave lesione dell'autonomia speciale della Sardegna, senza che il Consiglio regionale abbia fornito il proprio apporto, che deve esser sempre ritenuto irrinunciabile, nella formulazione di disposizioni che modificano significativamente, in modo formale o nella sostanza, lo Statuto Speciale della Regione;

VALUTATA l'urgenza di un approfondito dibattito in Consiglio regionale perché possano essere indicate, in modo condiviso, le linee di intervento che dovranno poi caratterizzare i singoli atti di iniziativa legislativa;

CONSIDERATO infine che è in corso di approvazione da parte del Parlamento una nuova massiccia riforma costituzionale, già approvata il 26 marzo scorso, in sede di prima lettura, dal Senato e che essa è ora all'ordine del giorno della Camera dei Deputati per l'inizio del prossimo mese di settembre;

VALUTATO che sarebbe inammissibile che ancora una volta il Consiglio regionale della Sardegna omettesse di far sentire il proprio orientamento, anche per tutelare la posizione costituzionale della Sardegna e delle altre Regioni speciali, prima della definitiva approvazione della legge costituzionale in prima lettura, anche alla luce del fatto che difficilmente potranno esser accolti emendamenti in sede di seconda lettura;

RITENUTO, pertanto, che anche su tali aspetti è improcrastinabile l'apertura di un ampio dibattito in Consiglio regionale per esprimere al Parlamento la posizione della Regione sulle modificazioni in corso di approvazione,

delibera

l'indizione di una sessione straordinaria del Consiglio regionale, per l'immediata ripresa dei lavori post feriali, in modo tale da rendere possibile un siffatto indilazionabile dibattito ed a tal fine

impegna

il Presidente del Consiglio e la Conferenza dei Capigruppo ad una programmazione dei lavori che renda possibile quanto sopra esposto.

 

Cagliari, 5 agosto 2004

------------------------------------