CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1423/A
INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sul passaggio della sanità penitenziaria a carico del Servizio sanitario regionale.
***************
Il sottoscritto,
premesso che:
- dal 14 giugno 2008 è entrato in vigore il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° aprile 2008 che sancisce il definitivo passaggio della sanità penitenziaria dal Ministero della giustizia al Servizio sanitario nazionale e quindi alle regioni;
- il processo riformatore che ha raggiunto questo traguardo viene da molto lontano: infatti il decreto legislativo n. 230 del 1999 che sanciva il pieno diritto alla salute per i cittadini detenuti è rimasto sostanzialmente inapplicato da ben 9 anni a causa di resistenze provenienti non solo dal mondo penitenziario, ma anche dalle stesse regioni che ne dovevano assicurare il recepimento e che vedevano il carcere come un luogo difficile ed oscuro del quale era più "salutare" non occuparsi e continuare a lasciare la difficile incombenza al Ministero della giustizia;
- attualmente la riforma è ormai un dato acquisito da parte di tutte le forze politiche;
- tutte le regioni a statuto ordinario hanno recepito dal mese di ottobre 2008 il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con specifiche delibere di Giunta;
appreso che la legge finanziaria nazionale per il 2009 non destinerebbe alcuna somma per la sanità penitenziaria a carico del Ministero della giustizia per supplire in via provvisoria, come ha fatto finora, alle regioni a statuto speciale che ancora non hanno recepito pienamente il suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con specifiche norme di attuazione;
considerato che il verificarsi di tale situazione avrebbe come conseguenza che, dal 1° gennaio 2009, i detenuti negli istituti penitenziari della Sardegna perderebbero il diritto fondamentale alla salute a causa dei "pantani" burocratici;
sottolineato che è necessario evitare che si creino sperequazioni tra cittadini reclusi nel resto della Penisola che possono accedere pienamente a tutte le potenzialità del Servizio sanitario nazionale (assistenza sanitaria dentro le carceri, ricoveri ospedalieri, comunità terapeutiche per tossicodipendenti e per persone con disagio mentale, disabili, detenute in gravidanza e con prole, ecc.) e cittadini reclusi in Sardegna che perderebbero anche la minima garanzia di diritto alla salute dell'ormai obsoleto e carente sistema sanitario gestito fino ad oggi dal Ministero della giustizia,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere quali iniziative intendano assumere per evitare che dal 1° gennaio 2009 i cittadini detenuti nella nostra Isola perdano il loro diritto all'assistenza sanitaria e se non ritengano opportuno convocare la commissione paritetica per le norme di attuazione al fine di far fronte a tale emergenza.
Cagliari, 5 novembre 2008