CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1413/A

INTERROGAZIONE SANJUST, con richiesta di risposta scritta, sul Registro regionale dello spettacolo.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- con legge regionale 6 dicembre 2006, n. 18, la Regione autonoma della Sardegna ha inteso disciplinare le attività di spettacolo;
- fra le funzioni e compiti della Regione, all'articolo 2, comma 2, lettera c), è prevista la creazione di un registro regionale degli organismi di spettacolo, meglio esplicitato nella sua struttura e articolazione all'articolo 7 della suddetta legge regionale;
- la volontà dell'Assessore competente sarebbe, a detta degli operatori di spettacolo, quella di approvare nel più breve tempo possibile la costituzione, i criteri e le modalità d'iscrizione al Registro regionale degli organismi di spettacolo;

considerato che:
- la proposta di Registro regionale degli organismi di spettacolo è stata elaborata dagli uffici dell'Assessorato senza che venissero prese in considerazione le valutazioni che l'Assessorato stesso ha fatto depositare dai rappresentanti dei vari comparti (musica - danza - teatro - teatro di strada);
- l'Assessorato, infatti, avrebbe chiesto ai rappresentanti dei vari comparti riuniti in comitato, di pronunciarsi sul contenuto della proposta di Registro;
- tale pronunciamento è stato fatto al buio in quanto nessuno dei rappresentanti delle organizzazioni di spettacolo è a conoscenza dei contenuti del documento di programmazione così come previsto venga elaborato dalla Regione in base all'articolo 3 della legge regionale n. 18 del 2006;
- il Registro è stato suddiviso nelle fasce di appartenenza A, B, C e D dove nelle prime due possono accedere gli organismi ritenuti più strutturati;

evidenziato che:
- fra i criteri di ammissibilità per le fasce C e D viene richiesto il parametro di 650 giornate lavorative, come fissato anche dal Ministero nazionale, mentre agli organismi di fascia A e B tale requisito non viene nemmeno menzionato come non viene menzionato l'obbligo di versamento dei contributi previdenziali nonostante a queste venga chiesta una dotazione minima di personale, corrispondente a due figure assunte a tempo indeterminato equivalenti a 452 giornate lavorative, con mansioni una organizzativa e una amministrativa;
- gli organismi iscritti alle fasce A e B non sono sottoposti ad alcun criterio di ammissibilità in relazione alle giornate contributive ENPALS quasi che la stessa Regione non intenda verificare se gli operatori di dette fasce siano effettivamente professionisti;
- l'ammissione alla fascia A, inoltre, prevede la presentazione di un bilancio annuale di 500.000 euro per i singoli festival e di 1.000.000 di euro per quei festival coordinati in reti già istituite;
- la Regione non ammetterebbe la creazione di nuove reti di festival ammettendo al Registro esclusivamente quelle costituitesi precedentemente alla data di approvazione della legge regionale n. 18 del 2006;
- a tantissime imprese e organizzazioni di spettacolo, con l'esclusione dal Registro e dal contributo regionale, sarebbe precluso il desiderio e la volontà di crescere creando nuove sinergie aziendali a tutto vantaggio di quei consorzi e di reti di spettacolo costituitisi precedentemente all'approvazione della suddetta legge;
- l'iscrizione al Registro non richiede, agli operatori, a differenza di quanto succede al Ministero del Governo nazionale, alcuna garanzia di qualità relativamente all'operato, ma si basa, esclusivamente, su cifre di bilancio e giornate lavorative;
- relativamente alla fascia B, appare improprio quanto si legge al punto 2: "almeno 5 anni di attività continuativa, 5 anni d'iscrizione all'ENPALS con regolari versamenti" in quanto l'essere iscritti all'ENPALS è un puro atto formale che non ingenera obblighi contributivi, infatti, solamente le giornate lavorative obbligatorie ed i versamenti legati al numero di giornate lavorative offre alla Regione l'effettiva garanzia di aver accolto nel suo Registro soggetti professionisti dello spettacolo,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se non ritengano:
1) urgente elaborare al più presto e rendere pubblici i contenuti del Documento di programmazione previsto in base all'articolo 3 della legge regionale n. 18 del 2006, così che gli organismi di spettacolo possano proporre e partecipare alla stesura dei criteri e modalità del Registro regionale degli organismi di spettacolo;
2) necessario, pertanto, prevedere i parametri da fissare nel Registro, solamente dopo aver elaborato i contenuti del Documento di programmazione.
3) prevedere che i parametri di ammissibilità alle fasce del Registro siano gli stessi per tutte le categorie e livelli così da salvaguardare lo scopo della legge regionale n. 18 del 2006 che è quello del riconoscimento della professionalità dei propri operatori;
4) necessario applicare equamente i suddetti parametri, già previsti dal Ministero del Governo nazionale, a tutte le fasce in quanto solo il versamento continuativo degli oneri previdenziali ENPALS, e non solo la mera iscrizione all'ente, garantirà alla Regione l'effettiva professionalità, e quindi l'impegno continuativo, dell'organizzazione e dell'artista;
5) necessario, per l'ammissione al Registro nella fascia A relativamente alla presentazione del bilancio annuale, riequilibrare matematicamente il criterio di ammissione prevedendo un bilancio doppio, triplo, ecc., per i consorzi in rete costituiti da 2, 3 o più imprese, rispetto a quanto fissato per la singola organizzazione;
6) necessario prevedere che le basi contributive dei soggetti ammessi al contributo regionale in base alla nuova legge, vengano assegnate in maniera equilibrata così da garantire medesime possibilità di sviluppo ad ogni singola azienda onde evitare che si creino pericolosi monopoli che niente hanno a che vedere con lo sviluppo della cultura e dell'innovazione;
7) necessario richiedere che in ogni fascia venga inserito l'obbligo di presentazione del Documento unico di regolarità contributiva (DURC) e della liberatoria ENPALS attestante il regolare versamento degli oneri contributivi in considerazione del fatto che questa prassi, ormai invalsa come ordinaria in tutte le amministrazioni pubbliche, è l'unica che possa garantire alla Regione l'effettivo rispetto delle regole imposte dal Registro.

Cagliari, 29 ottobre 2008