CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1411/A
INTERROGAZIONE CALIGARIS, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nella predisposizione delle linee guida per l'attuazione della riforma che trasferisce alla Regione la competenza della sanità penitenziaria.
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La sottoscritta,
richiamate le interrogazioni presentate il 10 settembre 2007 ed il 23 giugno 2008 ed ancora in attesa di risposta;
ricordato che:
- la finanziaria 2008 approvata dal Parlamento sancisce il passaggio della medicina penitenziaria al Servizio sanitario nazionale;
- per le regioni a statuto speciale gli stanziamenti per la sanità penitenziaria a disposizione del Ministero della giustizia si esauriranno entro il 31 dicembre 2008;
sottolineato che:
- in Sardegna, nonostante da alcuni mesi sia stata insediata e stia lavorando una commissione tecnica di medici penitenziari e di funzionari dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP)4, non si conoscono quali siano le indicazioni per la stesura delle linee guida e delle direttive per garantire la continuità del servizio alle persone ammalate in stato di detenzione;
- questa situazione ha creato un preoccupante stato di confusione e di incertezza negli istituti di pena dell'Isola che rischia di ripercuotersi sui detenuti ammalati, molto numerosi in Sardegna;
evidenziato che:
- il Piano dei servizi sanitari, approvato dal Consiglio regionale il 19 gennaio 2007, prevede, d'intesa con l'Amministrazione penitenziaria e con l'Ufficio per i minori, la predisposizione di un programma d'interventi che definisca in particolare le modalità organizzative attraverso le quali può essere garantita l'assistenza sanitaria continuativa alle persone detenute integrata con la rete dei presidi e dei servizi;
- il Piano stabilisce, inoltre, che le aziende sanitarie locali, nel cui ambito territoriale sono ubicati istituti penitenziari, devono farsi carico di organizzare, avvalendosi di apposite linee guida, programmi terapeutici che garantiscano in maniera tempestiva e nel rispetto dei principi della dignità umana e del bisogno di salute tutte le prestazioni necessarie e appropriate che rientrano nei livelli essenziali di assistenza (LEA);
precisato che ormai non è più eludibile, dopo 15 anni dall'approvazione del decreto legge 14 giugno 1993, n. 187 (Nuove misure in materia di trattamento penitenziario, nonché sull'espulsione di cittadini stranieri), l'apertura di appositi reparti negli ospedali dei capoluoghi di provincia dove sono ubicate le case circondariali per il ricovero di detenuti affetti da particolari patologie non curabili nelle infermerie degli istituti di pena e nel centro clinico del carcere di Cagliari;
appreso che:
- il Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria, in considerazione della consistente presenza di detenuti sofferenti di disturbi psichici e tossicodipendenti, ha chiesto alla Regione di assicurare il servizio sanitario con figure professionali - medici e infermieri - a tempo pieno per garantire la continuità assistenziale ai singoli detenuti;
- è necessario confermare la collaborazione con le comunità terapeutiche in modo da consentire agli ammalati ristretti, specialmente per quelli tossicodipendenti con doppia diagnosi, di accedere alle pene alternative;
tenuto presente che:
- la legge finanziaria per il 2009, in fase di stesura definitiva da parte della Giunta regionale, di imminente presentazione in Consiglio regionale, deve prevedere gli stanziamenti per garantire l'assistenza penitenziaria;
- le direttive di attuazione dovranno essere esaminate dalle Commissioni sanità e diritti civili del Consiglio regionale per esprimere il parere sulla proposta della Giunta regionale;
richiamata la risoluzione n. 37 approvata dalla Commissione sanità il 25 giugno 2008,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
1) se la commissione di esperti ha concluso i lavori preparatori e, in caso contrario, se ha un tempo limite per la presentazione delle conclusioni;
2) quando potrà divenire operativa in Sardegna la riforma della sanità penitenziaria con la regionalizzazione dei servizi di assistenza;
3) i criteri in base ai quali le aziende sanitarie locali individueranno il personale medico e quello infermieristico per lo svolgimento dell'assistenza negli istituti di pena;
4) quali iniziative intende assumere nei confronti delle aziende sanitarie locali perché negli ospedali dei capoluoghi di provincia siano aperti dei mini-reparti per il ricovero di detenuti che non possono essere curati nelle infermerie delle case circondariali e nel centro clinico di Cagliari;
5) se non ritenga opportuno assumere provvedimenti urgenti e straordinari per evitare che dal 1° gennaio 2009, cessando i finanziamenti del Ministero della giustizia al DAP, negli istituti di pena della Sardegna si blocchi l'assistenza sanitaria ai cittadini detenuti.
Cagliari, 28 ottobre 2008