CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1363/A

INTERROGAZIONE LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione interna nella Casa circondariale di Buoncammino a Cagliari con particolare riferimento a: servizio sanitario, carenze negli organici e sovraffollamento di detenuti, nuove carceri di Uta.

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Il sottoscritto,

premesso di aver personalmente constatato, nel corso di una visita alla Casa circondariale di Buoncammino in data 16 settembre 2008, l'esistenza di una serie di problemi che creano malessere e disagi tra gli agenti del Corpo della polizia penitenziaria, i sanitari in servizio e i detenuti che vi sono ristretti;

rilevato che, su una popolazione carceraria di 473 unità, i due terzi (mediamente 300) sono costituiti da detenuti tossicodipendenti spesso con doppia diagnosi e problemi psichiatrici;

constatato che il personale, nonostante l'impegno e la disponibilità di medici ed infermieri, è chiamato spesso ad operare in condizioni estremamente difficili, ai limiti dell'emergenza;

considerato che la presenza di detenuti extracomunitari e qualche caso di malattie infettive hanno suscitato motivo di preoccupazione da parte degli operatori che si alternano nei reparti carcerari e che i reparti di degenza sembra non siano a norma;

rilevati:
- le proteste e le ripetute segnalazioni (anche sulla stampa locale) dei sindacati degli agenti della Polizia penitenziaria sui turni di riposo che saltano con troppa frequenza e sul fatto che molti di essi hanno accumulato giorni di ferie arretrate in numero esorbitante (anche 140 in un solo caso);
- i vuoti nell'organico che creano cumuli di lavoro e di responsabilità, spostando al limite massimo il livello di sicurezza,

chiede di interrogare Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) le ragioni che, di fatto, impediscono non solo il complessivo adeguamento delle strutture sanitarie esistenti, ma soprattutto l'entrata in funzione del Centro clinico realizzato appositamente dalla ASL n. 8 per l'assistenza ai detenuti malati nell'ospedale SS. Trinità di Cagliari (Is Mirrionis): il nuovo reparto agevolerebbe non solo il rapporto medico detenuto a tutto vantaggio della situazione interna alla struttura carceraria, dei sanitari, del personale addetto ai controlli e degli stessi detenuti; una struttura simile è già operativa a Milano (Unità operativa di medicina protetta) con positivi risultati;
2) quali iniziative siano state avviate per favorire le attività lavorative dei detenuti visto che le uniche opportunità offerte riguardano le pulizie, la preparazione dei pasti e altri piccoli lavori "domestici" (e retribuiti dal Ministero della giustizia) all'interno delle stesse carceri;
3) quali iniziative siano state portate avanti a sostegno della realizzazione delle nuove carceri di Uta la cui entrata in funzione potrebbe mettere fine gradualmente a tutti i disagi esistenti e denunciati recentemente anche dai sindacati;
4) se non sia il caso di intervenire presso il Ministero della giustizia affinché con gli adeguati aggiustamenti (concorsi, nuovi arruolamenti, trasferimento di personale sardo, ecc.), l'organico del Corpo della polizia penitenziaria venga messo nella condizione di ben operare;
5) se siano state avviate iniziative per il trasferimento dei detenuti tossicodipendenti nelle comunità terapeutiche e di recupero e, in caso negativo, se non sia il caso di aprire un nuovo corso utile per il reinserimento di tanti giovani che si trovano in cella solo per problemi giudiziari legati alla droga e chiedono un'alternativa per poter tornare a vivere una vita normale.

Cagliari, 19 settembre 2008