CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1360/A
INTERROGAZIONE PISU, con richiesta di risposta scritta, sui danni provocati all'agricoltura dalla persistente siccità.
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Il sottoscritto,
premesso che la declaratoria di calamità naturale per le colture foraggere e cerealicole, come recentemente comunicato dall'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, sta per essere discussa e approvata dalla Giunta Regionale, dopo che l'Agenzia ARGEA ha provveduto a effettuare i controlli dei danni subiti;
considerato che:
- le suddette colture foraggere e cerealicole hanno subito danni ingenti per la persistente siccità in tutta la Sardegna, ad esclusione di alcune zone montane, e, per tutta la primavera, le piogge sono state rare e la piovosità di fine maggio-giugno, in molti casi, ha prodotto ulteriori danni piuttosto che rimediare agli scompensi;
- identico discorso occorre fare per i vigneti, anch'essi in grave sofferenza, con una perdita del prodotto che si aggira intorno al 60-70 per cento, con gli acini che sono praticamente appassiti nei tralci e una vendemmia che si prevede scarsissima;
- anche gli oliveti sono ormai in sofferenza, con le olive che, in molte zone, stanno letteralmente appassendo per la mancanza d'acqua, ma qui le piogge settembrine, se ci saranno, potrebbero porre rimedio;
- anche l'orticoltura, sia in pieno campo che in serra, ha subito ingenti danni; in pieno campo, pomodori, melanzane e peperoni hanno avuto una produzione irrisoria a causa delle alte temperature estive che ne hanno compromesso fioritura e maturazione; identico discorso per quanto riguarda le serre, con colture praticamente a bassa produttività;
- questa è stata una annata anomala, fortemente siccitosa, con un settembre che si prevede (e si sta rivelando) ancora molto caldo, che probabilmente danneggerà anche molte piante da frutto (agrumi), ed è probabile che sia la prima di un ciclo siccitoso che si ripete con cadenza di 4-5 anni;rilevato che:
- la Regione Sardegna ha attivato per molte colture, attraverso i consorzi di difesa, lo strumento delle assicurazioni, che in casi del genere interviene a parziale ristoro degli operatori, benché si tratti di uno strumento scarsamente pubblicizzato e col quale occorre comunque anticipare le risorse;
- il ristoro per le dichiarazioni di stato di calamità produce benefici con grande ritardo nel tempo,chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere se, con quali strumenti e in quali tempi, la stessa Giunta regionale, e in particolare, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, intenda intervenire, considerando che ci sono zone che, a prescindere dalle colture, sono allo stremo, in termini di sopportazione delle diseconomie e disagi subiti.
Cagliari, 18 settembre 2008