CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1355/A
INTERROGAZIONE CALIGARIS, con richiesta di risposta scritta, sui dannosi effetti per i lavoratori del bando internazionale per i lavori di pulizia della Regione.
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La sottoscritta,
richiamate le interrogazioni, in attesa di risposta, sull'affidamento della gara per il servizio di pulizia, facchinaggio e manutenzione delle aree verdi della Regione;
appreso con sconcerto che:
- alcune dipendenti in cassa integrazione dell'impresa Medigas, impegnata, in attuazione del bando internazionale di gara, nei lavori di pulizia degli uffici di Iglesias dell'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, hanno impedito l'accesso alle lavoratrici reclutate dalla ditta, con contratto di 15 giorni, attraverso società interinali;
- il blocco ha provocato momenti di tensione e una situazione umiliante tra persone in lotta per un posto di lavoro che in altri tempi sarebbe stato rifiutato;
- il caso di Iglesias non é stato l'unico nell'ambito della vertenza delle donne delle imprese di pulizia dei locali dell'Amministrazione regionale;
rilevato che, soltanto il 12 settembre, dopo diversi mesi di proteste e di azioni di lotta, è stato sottoscritto l'accordo per la concessione della cassa integrazione a 149 dipendenti della Medigas dichiarati in esubero aziendale a seguito del rinnovo dell'appalto;sottolineato che:
- l'accordo sottoscritto tra la Regione, i sindacati e l'Associazione temporanea d'impresa (ATI) che, con la mandataria Consorzio nazionale servizi (CNS) a r.l., si è aggiudicata il bando di gara, non viene rispettato in alcune parti e soprattutto per quanto concerne il rientro al lavoro dei cassaintegrati con l'utilizzo, come da impegno tra le parti, nella sanità e in altri settori dell'Amministrazione;
- la nuova organizzazione prevista nel bando di gara, con gli oltre 200 esuberi e la drastica riduzione delle attività lavorative, oltre a devastanti conseguenze sull'occupazione, ha provocato riflessi anche sulla qualità del servizio come si evidenzia dalle lamentele degli impiegati regionali che temono riflessi di natura igienico-sanitaria;evidenziato che l'assenza di controlli sull'operato delle imprese vincitrici dell'appalto e soprattutto la loro discrezionalità nell'organizzazione del lavoro e nel reclutamento di lavoratrici tramite le società interinali crea di fatto un nuovo tipo di "sfruttamento del lavoro";
preoccupata che i lavoratori, prevalentemente donne con famiglie monoreddito, esasperati per la grave situazione di disagio in cui si trovano e dall'assenza di prospettive, possano dar vita ad un inasprimento delle azioni di protesta e a gesti di disperazione;ritenuto che:
- un bando finalizzato a inconsistenti risparmi, in quanto i costi sociali sono molto superiori rispetto alla riduzione del prezzo per il nuovo servizio, peraltro insoddisfacente, possa essere rivisto o migliorato;
- l'accordo tra le parti, in attuazione del verbale di incontro sottoscritto il 27 settembre 2006 dal Presidente della Regione, Renato Soru, e dai rappresentanti sindacali confederali, di categoria e aziendali, in cui è stato precisato "il rispetto da parte dell'impresa aggiudicataria del CCNL; di privilegiare nel criterio di assegnazione, l'impresa che non ricorrerà al subappalto; di confermare l'attuale impegno lavorativo (ore lavoro) limitandolo a un solo turno; di verificare l'eventuale esistenza di problemi occupazionali per individuare le opportune soluzioni" possa e debba essere rivisto per chiudere una volta per tutte la vergognosa storia dei dipendenti delle imprese di pulizia,chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere se non ritengano opportuno:
1) convocare urgentemente le organizzazioni sindacali e le imprese aggiudicatarie dell'appalto per uno scrupoloso esame dei diversi punti dell'accordo anche alla luce dei contenuti dell'articolo 6 della legge finanziaria;
2) valutare la possibilità di integrare, attraverso un atto aggiuntivo, il bando di gara affinché sia rispettato l'impegno delle 5 ore quotidiane per i lavoratori assunti e sia garantito il reimpiego per i dipendenti in cassa integrazione.Cagliari, 15 settembre 2008