CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1339/A
INTERROGAZIONE LADU, con richiesta di risposta scritta, sul progetto per reintrodurre il gipeto nelle montagne del Gennargentu.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- negli ultimi tempi gli organi di informazione hanno dato ampio risalto alla morte dei gipeti, introdotti attraverso uno specifico progetto per il recupero della fauna storica nelle montagne del Gennargentu;
- la Provincia di Nuoro titolare del progetto, attraverso un finanziamento di un milione di euro, ad oggi non è sembrata in grado non solo di stabilire le esatte cause della morte dei gipeti, ma appare perfino confusa nello stabilire il sesso degli animali introdotti con il progetto stesso e dopo che ha commesso la gaffe di introdurre 3 gipeti di sesso maschile;
- le deficienze mostrate sino ad oggi dall'amministrazione provinciale nel perseguire gli obiettivi preposti dal progetto di reintroduzione dei gipeti in un ambiente idoneo, non possono essere scaricate nei confronti del mondo agro-pastorale né, più in generale, sulla mancanza di cultura adeguata da parte dei cittadini nuoresi nei confronti di questa importante iniziativa gestita dalla Provincia nel peggiore dei modi e rimediando una pessima figura nei confronti della Commissione scientifica internazionale;
considerato che pare chiaro come l'amministrazione provinciale abbia agito con estrema superficialità, per il fatto che non si è curata minimamente di stabilire se, dopo diversi decenni di assenza, per la reintroduzione dei gipeti sussistessero le condizioni ideali di carattere ambientale per garantire il successo dell'operazione;
rilevato che è noto a tutti gli studiosi del settore il fatto che il gipeto, essendo l'ultimo fruitore nella catena alimentare dei rapaci, si ciba fondamentalmente delle ossa delle carcasse degli animali e dopo che il grifone abbia scarnificato la preda e l'avvoltoio monaco mangiato le interiora;
evidenziato che:
- la base alimentare posta a capo della suddetta catena alimentare era fornita, nella prima metà del secolo scorso, dalla grande quantità di carcasse di cervi e mufloni e dalla rilevante presenza di pascolo brado nelle montagne nuoresi;
- tali condizioni col passare del tempo sono radicalmente mutate, tanto che oggi si può tranquillamente affermare che, in assenza di correttivi introdotti attraverso la mano dell'uomo per assicurare una base alimentare di sussistenza, i gipeti possono essere morti di fame o a causa di forme patologiche di malattie che insorgono a causa di una persistente carenza alimentare o per debilitamento dovuto al maltrattamento durante il trasporto;
atteso che le macroscopiche insufficienze e la palese inadeguatezza dell'amministrazione provinciale a creare le migliori condizioni per la riuscita di un progetto così lungimirante ed impegnativo, teso a creare le condizioni per un ripopolamento delle montagne del Gennargentu delle forme faunistiche endemiche, attestano un intollerabile sperpero di danaro pubblico ed una altrettanto non tollerabile mancanza di trasparenza nell'azione amministrativa e nella gestione delle risorse,
chiede di interrogare il Presidente della Regione ed il competente Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:
1) alla luce di quanto esposto non intendano intervenire con l'urgenza dovuta per appurare eventuali responsabilità, dirette o indirette, da parte della giunta provinciale di Nuoro in merito al progetto di reintroduzione del gipeto nei suddetti territori;
2) le istituzioni regionali siano a conoscenza:
- della composizione del Comitato scientifico che ha sovrinteso alle operazioni, e, nel caso affermativo, se siano a conoscenza delle competenze scientifiche di detti componenti;
- a quanto ammonta il finanziamento complessivo teso a sostenere l'intervento e quale soggetto abbia firmato il progetto;
- chi siano i beneficiari di tali finanziamenti;
3) è possibile conoscere in tempi ragionevoli, dato che stranamente a 10 giorni dall'evento non se ne conoscono ancora le cause, le reali motivazioni che hanno condotto alla morte i gipeti.Cagliari, 2 settembre 2008