CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1299/A

INTERROGAZIONE MURGIONI, con richiesta di risposta scritta, sulla deliberazione della Giunta regionale n. 29/15 del 22 maggio 2008 relativa alla direttiva per la redazione del Piano di utilizzo dei litorali.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- con delibera della Giunta regionale n. 29/15, adottata nel maggio del 2008, si è proceduto all'approvazione definitiva delle direttive per la redazione del Piano di utilizzo dei litorali (PUL) e l'esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo;
- le predette direttive contengono diversi profili lesivi per la sfera di autonomia decisionale dei comuni e limitativi delle concessioni demaniali già in essere; in particolare nei seguenti articoli si rileva quanto segue:
1) nell'articolo 2, i comuni nella predisposizione del PUL sono tenuti ad attenersi alle disposizioni del capo IV delle direttive che, nel regolamentare detti piani, sostanzialmente delimita le competenze comunali in maniera invasiva;
2) nell'articolo 4 vi è il divieto al rilascio di nuove concessioni demaniali a far data dall'entrata in vigore delle direttive, senza dare tempo ai titolari delle concessioni di adeguarsi alle nuove disposizioni e, soprattutto, limitando l'esercizio futuro di questa attività in maniera vincolante rispetto all'esistente;
3) l'articolo 7 contiene tutta una serie di divieti e limitazioni che non consentono ai comuni costieri un corretto utilizzo di questo bene non rinnovabile ai fini delle politiche attive per lo sviluppo economico e turistico; si va dal divieto di rilascio di concessioni demaniali in spiagge con lunghezza inferiore ai 250 metri, al limite comunale per il rilascio di concessioni che non siano superiori al 25 per cento del litorale sabbioso ricadente nel comune stesso, al limite di una larghezza inferiore ai 50 metri per il fronte di mare riguardante le concessioni, all'imposizione di limite massimo non superiore a metri quadri 500, sino all'obbligo di rimuovere le strutture entro il 31 ottobre di ogni anno;
4) l'articolo 10 dove si prevede un potere eccessivo della Giunta regionale che avoca a sè l'approvazione del testo definitivo del PUL attraverso una serie di verifiche allo stesso che appaiono quanto meno inique;
5) negli articoli 11, 13, 17 e 18 si riscontrano i seguenti elementi: la revoca delle concessioni non adeguate dopo l'entrata in vigore del PUL, la possibilità che il sub-ingresso sia consentito solo agli eredi del concessionario e l'imposizione delle tariffe massime secondo un tariffario approvato dalla Giunta senza che vengano tenute in conto le differenze socio-economiche ed ambientali che caratterizzano i diversi litorali del nostro sistema costiero,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere quali siano stati i criteri ispiratori della predetta delibera e se, alla luce degli evidenti macroscopici profili di lesività e riduzione degli spazi competenziali degli enti locali, non si ritenga necessario intervenire al fine di apportare le opportune correzioni, così come auspicato dalle associazioni professionali e di categoria, dagli imprenditori e dalle amministrazioni comunali, per consentire un corretto ed equilibrato utilizzo di questa fondamentale risorsa economica propedeutica alle politiche di sviluppo turistico ai fini del miglioramento del rapporto qualità-prezzo che le spiagge sarde sono tenute a rispettare per mantenere alti i livelli di competitività con le altre zone costiere della Repubblica e dell'intero bacino del Mediterraneo.

Cagliari, 16 luglio 2008