CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1209/A

INTERROGAZIONE CHERCHI Oscar, con richiesta di risposta scritta, sull'Università di Oristano.

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Il sottoscritto,

premesso che l'Università oristanese, gestita da dieci anni dal Consorzio Uno, rappresenta una importante realtà non soltanto per il territorio provinciale, ma per tutta la Sardegna;

considerato che, con il passare degli anni, l'Università è cresciuta fino ad arrivare agli attuali cinque corsi di laurea (Economia e gestione dei servizi turistici; Biotecnologie industriali; Viticoltura ed enologia; Tecnologie alimentari; Archeologia subacquea) seguiti da oltre 640 studenti, di cui 193 matricole; i laureati sono 318, di loro circa il 48 per cento ha trovato un posto di lavoro;

visto che nella finanziaria 2008 sono stati dimezzati i finanziamenti previsti nella precedente finanziaria (un taglio di 4 milioni di euro) per le sedi decentrate, mentre si è mantenuto un trattamento di riguardo per gli atenei centrali;

constatato che l'intenzione del Presidente, Renato Soru, va verso un ridimensionamento dell'università diffusa che rischia di mettere in ginocchio queste realtà periferiche e al tempo stesso va contro gli intendimenti dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Maria Antonietta Mongiu, che in Aula, durante la discussione della finanziaria 2008 (a cui il Presidente Renato Soru non ha mai partecipato), insieme agli altri colleghi assessori aveva assicurato massimo impegno per trovare una soluzione per le sedi universitarie decentrate;

rilevato che anche nell'incontro avuto nei giorni scorsi con gli studenti universitari oristanesi, il Presidente Renato Soru ha mantenuto questa posizione sostenendo (come riporta L'Unione sarda del 22 aprile 2008) che "L'università diffusa, in Sardegna, si è allargata fin troppo e questa organizzazione non garantisce alti livelli formativi, né importanti opportunità di confronto e di crescita ai ragazzi"; e ancora: "Le facoltà sparse in tutto il territorio non saranno mai in grado di offrire gli stessi servizi di cui è possibile usufruire a Cagliari e Sassari. Le due università storiche sono più ricche, più attrezzate, più complete e possono garantire ai giovani reali possibilità di scambio culturale. E possono permettersi anche il lusso di ospitare docenti di grande spessore culturale";

preso atto, invece, che i tempi di laurea nell'ateneo oristanese sono molto più brevi rispetto alle altre città italiane e le possibilità di occupazione per i laureati raggiungono quasi i livelli delle regioni del nord Italia, come riportano i dati del Consorzio Uno;

considerato che a Oristano sono attivi corsi unici in Sardegna, ma anche in Italia;

constatato che non si può pensare di rendere eccellenti i poli di Cagliari e Sassari, migliorandone l'offerta formativa e la qualità dei servizi a danno delle sedi periferiche,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per:
1) sollecitare un'attenzione differente verso l'università oristanese e una presa d'atto della felice realtà rappresentata dal mondo accademico periferico che offre opportunità in più agli studenti e consente anche ai ragazzi del nostro territorio, che non possono permettersi le onerose trasferte a Cagliari e Sassari (con costi enormi per le famiglie tra affitti, viaggi e spese di studio), di proseguire i proprio studi;
2) conoscere le motivazioni che spingono la Giunta regionale ad osteggiare una realtà importante come questa, senza tenere conto dei risultati e delle richieste degli studenti, i veri protagonisti dell'università;
3) sollecitare un cambiamento di rotta nella politica a favore dell'università diffusa, a meno che questa Giunta regionale non voglia proseguire erroneamente con la sua azione accentratrice spesso mirata a favorire gli amici e le realtà più vicine alla loro parte politica.

Cagliari, 23 aprile 2008