CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1202/A
INTERROGAZIONE CASSANO, con richiesta di risposta scritta, sul mancato intervento della Regione autonoma della Sardegna in favore dello stagno Calic di Alghero.
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Il sottoscritto,
premesso che, ancora una volta, l'attuale Giunta regionale, unitamente alla maggioranza di centro-sinistra, disattende gli impegni assunti;
visto che, in occasione del sopralluogo presso lo stagno Calic, la Commissione consiliare ambiente, con in testa i rappresentanti algheresi del centro-sinistra, ha assunto formale impegno per la valorizzazione, il risanamento ed il rilancio dello stesso;preso atto che, dopo il sopralluogo, non solo non sono arrivate le risorse promesse, ma di esse si è persa ogni traccia nel più totale silenzio di chi da algherese eletto a rappresentare gli interessi della città preferisce stare a guardare e rimanere nella più totale indifferenza scegliendo di occuparsi di cose meno importanti e di bottega;
sottolineato, ancora una volta, che lo stagno non è inquinato, dal momento che crescono a banchi naturali i mitili, il cavalluccio marino e le attinie, e che le opere realizzate con cofinanziamento europeo e partecipazione dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente in favore della peschiera, nonostante siano trascorsi oltre 6 anni, non sono state ancora collaudate e tanto meno consegnate al legittimo proprietario, cioè la cooperativa che in maniera esemplare si occupa dello stagno;
ribadite le responsabilità della Regione, ieri in capo all'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente e oggi all'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, per il disinteresse manifestato verso lo stagno Calic di Alghero,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) per quali ragioni le opere realizzate in favore della peschiera a tutt'oggi non siano state ancora collaudate;
2) quanti anni ancora debbano attendere i soci della cooperativa che ha in gestione lo stagno per vedere riconosciuti i loro diritti, che sono quelli di poter sopravvivere non avendo altri sbocchi occupazionali;
3) se non ritengano, dopo aver attentamente valutato le potenzialità dello stagno, di dover tenere fede agli impegni assunti in Consiglio regionale e, senza un solo giorno di ritardo, di procedere a stanziare le somme necessarie per dare definitivamente una risposta chiara a quanti da questo stagno traggono lavoro e sostentamento per sé e soprattutto per le famiglie che, come ebbe modo di affermare in Aula il Consigliere regionale Giorico, non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena.Cagliari, 8 aprile 2008