CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1190/A

INTERROGAZIONE PISANO, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata stabilizzazione dei 200 lavoratori precari e sull'attuazione del piano di privatizzazione dell'ANAS.

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Il sottoscritto,

considerato che l'ANAS Spa è soggetto gestore per conto dello Stato e della Regione autonoma della Sardegna, per tutta la rete viaria regionale considerata di importanza primaria, ovvero quella di intereresse nazionale e regionale, attualmente riguardante un tracciato viario complessivo di circa 3.200 km;

accertato che, nei prossimi mesi, è prevista l'attuazione del piano per l'affidamento di circa 3.000 km di strade statali isolane a imprese private appaltatrici, con contratti triennali, mentre solo 250 km circa resterebbero nella competenza del compartimento regionale dell'ANAS;

verificato che, in attuazione del Piano nazionale, il presidio diretto delle strade da parte dell'ANAS dovrebbe riguardare solamente il tracciato di 250 km della strada statale n. 131 (Cagliari-Porto Torres) mentre resterebbero fuori tutte le altre, comprese le tratte a quattro corsie quali la Abbasanta-Nuoro-Olbia, la strada statale n. 130 Cagliari-Iglesias, la Villamassargia-Carbonia, la strada statale n. 554, la strada Sulcitana, e che questo implicherebbe un drastico ridimensionamento dei servizi dell'ANAS, con le inevitabili ricadute negative sul fronte occupazionale per la inevitabile perdita di posti di lavoro in Sardegna;

preso atto che l'attuazione del Piano avrà anche immediate ripercussioni in ordine alla garanzia degli standard di sicurezza, efficienza e adeguatezza, con l'insorgere di evidenti pericoli derivanti dalle condizioni di disomogeneità complessiva della nuova gestione della rete viaria;

constatato che l'attuazione del Piano determinerebbe un regime di controllo sui tracciati viari in corso di privatizzazione (per circa 3.000 km), oggi di competenza dell'ANAS, che si ridurrebbe dalle attuali 24 ore su 24 a sole 6 ore su 24 e tutto ciò elevando drammaticamente i livelli di insicurezza;

rilevato che l'ANAS Spa assolve al compito di gestore mediante il ricorso, fino ad oggi, a risorse umane proprie, per quanto concerne la manutenzione ordinaria, e invece ad appalti per la manutenzione straordinaria e per la realizzazione di nuove opere;

verificato che da ormai vari anni il personale che ha rassegnato le dimissioni, volontariamente o per aver raggiunto l'età pensionistica, ha determinato dei notevoli vuoti negli organici e che gli stessi non sono stati ricoperti con altre assunzioni in ruolo, ma si è provveduto ad assicurare i compiti istituzionali ricorrendo esclusivamente all'assunzione di personale con contratto a tempo determinato;

accertato che questa discutibile scelta aziendale ha in questi ultimi quattro anni determinato l'accentuarsi del fenomeno del precariato con circa 200 lavoratori precari che mediamente lavorano sei mesi all'anno;

rilevato che il problema del personale precario, se non risolto dall'ANAS prima ancora dell'attuazione del citato piano di privatizzazione rischia di diventare una autentica beffa a danno dei lavoratori sardi e un costo ulteriore che verrebbe a gravare sulla Regione sarda e sulle imprese private appaltatrici dei servizi, senza il riconoscimento del trasferimento delle risorse necessarie e adeguate per la stabilizzazione dei lavoratori precari, necessari per assicurare la continuità dei servizi,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici perché riferiscano, ognuno per le rispettive competenze, se:
1) siano a conoscenza del nuovo Piano di esercizio che la direzione generale dell'ANAS Spa intende avviare con decorrenza aprile 2008, e se non ritengano di dover intervenire prima dell'entrata in vigore dello stesso in quanto potrebbe portare ad una drastica riduzione del livello di manutenzione sulle strade sarde, che verrebbe esternalizzata con l'affidamento a imprese appaltatrici private, con contratto triennale, per oltre 3.000 km di tracciato viario, lasciando in capo esclusivo alla competenza del compartimento regionale dell'ANAS Sardegna appena 250 km di strade (la sola strada statale n. 131);
2) non intenda la Regione autonoma della Sardegna intervenire autorevolmente perché dalle diverse classificazioni della viabilità discendono gli standard manutentivi e specificatamente dalla classificazione definita "buona" si perverrebbe ad una ulteriore ottimizzazione dei servizi e quindi alla riduzione del personale preposto alla manutenzione;
3) sia stato opportunamente valutato dalla Regione Sardegna il grave problema che si verrebbe a creare in conseguenza della impossibilità di stabilizzare i circa 200 lavoratori precari che dal 2002 fino ad oggi hanno prestato il loro servizio;
4) non ritengano opportuno intervenire presso l'ANAS perché, prima dell'avvio del Piano di esercizio, si proceda alla immediata stabilizzazione degli oltre 200 lavoratori precari del compartimento per la Sardegna che hanno maturato il diritto alla stabilizzazione, così come riconosciuto loro dalle norme introdotte dalle leggi finanziarie dello Stato per gli anni 2007 e 2008, al fine di evitare un vistoso danno nei confronti dei lavoratori e la inevitabile riduzione degli standard di sicurezza e di efficienza nell'erogazione dei servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità isolana.

Cagliari, 31 marzo 2008