CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1129/A

INTERROGAZIONE CUCCU Giuseppe, con richiesta di risposta scritta, sulla trasformazione del consultorio familiare di Guspini da sede autonoma a sede distaccata.

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Il sottoscritto,

premesso che la Giunta regionale, con delibera n. 48/19 del 29 novembre 2007, ha approvato il Programma di riorganizzazione della rete dei consultori familiari, quale primo dei provvedimenti di attuazione degli obiettivi posti dal Piano regionale dei servizi sanitari 2006-2008 in tema di promozione e tutela della salute della donna e della maternità e di tutela della salute del neonato, del bambino e dell'adolescente;

rilevato che il Programma di riorganizzazione della rete dei consultori familiari in Sardegna contiene un'ampia e dettagliata descrizione delle funzioni, delle linee di intervento, delle norme operative e delle competenze delle sedi principali e di quelle distaccate, al fine di dare risposte ai bisogni della collettività;

considerato che, per quanto riguarda la scelta delle sedi principali, la riorganizzazione si basa su criteri legati alla centralità rispetto al bacino di utenza, allo stato dei locali e alla viabilità e non anche alla accessibilità, espressione quest'ultima che si riferisce non solo alla viabilità, ma anche ad altri elementi, come la disponibilità dei mezzi di trasporto, questione non secondaria per assicurare l'esercizio del diritto di accesso ai consultori da parte dei cittadini;

rilevato che:
- tra i diversi criteri, quello della centralità implica non solo una verifica della distanza chilometrica, ma, anche e soprattutto una valutazione della misura del disagio che una certa localizzazione comporta, essendo opportuno che tale disagio sia il minore possibile per la popolazione;
- relativamente alla centralità rispetto al bacino di utenza non vi è nessuna corrispondenza tra i risultati dell'analisi sulle ragioni della centralità e le indicazioni fornite dall'Assessorato relative a sedi principali e sedi secondarie della rete;

evidenziato che un'erronea valutazione dei criteri relativi alla localizzazione dei consultori, oltre alla crescita esponenziale dei disagi e dei costi sulla popolazione (la tutela in molti casi richiede continuità), determina un maggiore costo per le aziende. Infatti, localizzazioni in cui la centralità non è basata su misure razionali, producono costi elevatissimi, che incidono sui bilanci, fino al punto che diventa impossibile assicurare nel tempo la continuità della tutela;

considerato che la collocazione delle attività consultoriali all'interno del distretto, secondo la configurazione prevista dalla legge regionale n. 10 del 2006, risponde a necessità di ordine medico e sanitario, ad esigenze gestionali di coordinamento delle risorse, e, soprattutto, di flessibilità e adeguamento rispetto ai bisogni, oltre che, attraverso la partecipazione, all'esigenza di realizzare un governo democratico per la sanità;

atteso che l'Azienda sanitaria locale n. 6, chiamata a esprimersi sulla riorganizzazione, aveva proposto alla Giunta regionale l'istituzione di quattro principali consultori familiari, dei quali due nei comuni di distretto (Guspini e Sanluri) e i restanti due nei comuni più popolosi della provincia (Serramanna e Villacidro);

appreso che, attraverso l'approvazione del Programma citato, è stata prevista la trasformazione del consultorio familiare di Guspini da sede autonoma, quale finora è stata, a sede distaccata del consultorio di San Gavino Monreale, al quale i Comuni di Guspini, Gonnosfanadiga, Pabillonis e Arbus sono chiamati a fare riferimento;

atteso che:
- la sede di Guspini è posta a servizio di circa 30 mila abitanti, con un bacino d'utenza di donne in età di menopausa, in età fertile e di screening di gran lunga superiore ad altre zone del distretto;
- altresì, la stessa sede possiede tutte le caratteristiche di idoneità e adeguatezza logistica richieste dal Programma, ed è collocata in una posizione di centralità rispetto ai Comuni di Arbus (dal quale dista 6 km) e Gonnosfanadiga (5 km) con i quali è collegata dai mezzi di trasporto pubblico locale dell'Arst;

considerato che:
- mantenere l'articolazione dei consultori, approvata dalla Giunta regionale, significa privare il Comune di Guspini e quelli limitrofi di una struttura sanitaria di base, in una zone dove non ne esistono altre;
- inoltre, che mantenendo l'articolazione dei consultori proposta dalla Giunta regionale, la sede di Guspini, che è anche sede del distretto socio sanitario e quindi, a norma dell'articolo 18 della legge regionale n. 10 del 2006, luogo in cui deve essere effettuata la programmazione delle attività distrettuali, viene privata sia delle funzioni operative che soprattutto di quelle programmatorie e direzionali proprie dell'Unità operativa consultori istituita all'interno del distretto;

rilevato che questa scelta comporterebbe, inoltre, per gli abitanti dei Comuni di Guspini, Gonnosfanadiga e Arbus una maggiorazione delle spese di trasporto, con conseguente aggravio sui bilanci familiari e una meno immediata accessibilità ai servizi del consultorio familiare,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
1) quali sono le ragioni che hanno spinto la Giunta regionale a trasformare il consultorio familiare di Guspini da sede autonoma, quale è stata finora, a sede distaccata;
2) sulla base di quali parametri è stato valutato il criterio della centralità rispetto al bacino di utenza;
3) se non sia opportuno rivedere tale decisione per evitare che tale scelta produca l'effetto di scoraggiare l'accesso ai consultori, contrariamente al fine che queste strutture sono deputate a perseguire e per il quale è fondamentale una loro localizzazione il più vicino possibile all'utenza di riferimento.

Cagliari, 17 gennaio 2008