CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1122/A
INTERROGAZIONE LADU - GALLUS - MURGIONI, con richiesta di risposta scritta, sui mutui regionali concessi ai sensi della legge regionale n. 32 del 1985.
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I sottoscritti,
premesso che:
- la legge regionale n. 32 del 1985, che conferiva un regime di agevolazioni per l'acquisto della prima casa, ha consentito a numerosissime famiglie sarde e giovani coppie di raggiungere l'agognato sogno di possedere una casa propria;
- il meccanismo della legge regionale prevedeva, nell'articolo 2, l'intervento dell'Amministrazione regionale volto ad abbattere gli interessi di ammortamento sui mutui di sette punti percentuali sino ad un limite massimo di diciotto semestralità;
- tutti nuclei familiari sardi o singoli cittadini che nel passato o nel periodo compreso fra il 1996 e il 1997 hanno ottenuto i mutui a valere sulla legge regionale n. 32 del 1985, oggi, terminata la nona semestralità, si trovano a pagare le rate con un tasso che è schizzato fino al 9 per cento;
rilevato che, attualmente, i tassi proposti dal mercato dei mutui si aggirano intorno al 4/5 per cento, notevolmente inferiori, quindi, sia agli attuali tassi applicati ai mutui, trascorsa la nona semestralità, sia anche a quelli che il Banco di Sardegna aveva già rinegoziato nel 2001 e pari al 6,2 per cento per il tasso variabile e al1'8 per cento per quello fisso;considerato che:
- il problema è destinato a coinvolgere, già nell'immediato futuro, sempre più numerosi cittadini e famiglie sarde, già collassate dall'incremento della pressione fiscale e da altre imposizioni volute dal Governo nazionale che, nell'Isola, ha avuto come conseguenza diretta e immediata il crescente numero di famiglie che hanno varcato la cosiddetta soglia di povertà unitamente all'aumento del disagio che attraversa tutti i settori produttivi a causa di una crisi economica devastante;
- ad aggravare la situazione del mercato delle prime case si è aggiunta 1'ingravescente crisi dei mutui subprime, che ha investito il mercato statunitense ed ha avuto serie ripercussioni nei mercati europei e, in particolar modo, nella nostra Isola, dove mediamente il costo del denaro è più alto, determinando condizioni sfavorevoli per gli altri mutui bancari ordinari e richiedendo un rinnovato impegno in favore della legge regionale n. 32 del 1985, invece irrazionalmente sospesa quando bastava semplicemente modificarla per adeguarla alle mutate esigenze;
evidenziato che:
- nella finanziaria in corso di esame in Consiglio non si trova traccia, in tal senso, di interventi correttivi sulla legge regionale n. 32 del 1985;
- neppure risulta un intervento della Giunta regionale volto a far opera di sensibilizzazione presso le banche per sollecitarle a favorire una rinegoziazione dei mutui perlomeno al tasso corrente;
- lo stesso provvedimento contenuto nell'articolo 8 della finanziaria, ai commi 16, 17, 18, 19 e 20, che prevede la realizzazione di un programma straordinario per l'edilizia abitativa, con la concessione di un contributo a fondo perduto per una percentuale pari al 25 per cento dell'intervento complessivo e, comunque, non superiore a 25.000 euro, non solo non risolve le problematiche ma tende ad aggravarle; infatti, se non verranno tempestivamente chiariti gli aspetti fiscali legati all'erogazione del contributo, esiste il rischio che chi lo riceve debba pagare le tasse relative, vanificando il fine per cui lo stesso viene erogato;atteso che, per quanto sopra premesso, non si possono abbandonare tutti i sardi che hanno contratto un mutuo regionale alla gogna di tassi che si avvicinano pericolosamente a quelli considerati di usura,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere:
1) quali urgenti iniziative intenda adottare al fine di intervenire presso gli istituti bancari per sollecitare l'effettuazione di una rinegoziazione ai tassi correnti per tutti quei cittadini che, avendo contratto un mutuo ai sensi della legge regionale n. 32 del 1985, oggi si trovano a pagare tassi altissimi;
2) per quali motivi, dopo anni di applicazione positiva, la legge regionale n. 32 del 1985 è stata sospesa, non ritenendo evidentemente valide le motivazioni addotte dall'Assessore competente circa i costi dell'applicazione della legge, posto che su un bene primario ed essenziale come la casa non è possibile agire con un'ottica ragionieristica di contenimento delle spese;
3) se c'è stata una compiuta valutazione degli effetti, anche legati alla fiscalità, ricadenti dall'adozione dei commi 16, 17, 18, 19 e 20 dell'articolo 8 della finanziaria 2008, qualora il testo venga approvato così come è stato proposto.Cagliari, 10 gennaio 2008