CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1098/A
INTERROGAZIONE CUCCA - SABATINI, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità di cofinanaziamento delle strade rurali e sui criteri di concessione del beneficio finanziato con la misura 4.20 del POR Sardegna 2000-2006.
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I sottoscritti,
premesso che:
- la misura 4.20 del POR Sardegna riguarda lo sviluppo e il miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo sviluppo in agricoltura favorendo la valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche legate anche all'identità culturale ed economica delle zone rurali per consentire il raggiungimento dello sviluppo socio-economico del territorio;
- tale misura, in particolare, prevede il miglioramento della rete infrastrutturale rurale attraverso il potenziamento della viabilità rurale al fine di garantire un più adeguato collegamento tra le aziende agro-pastorali e i centri di trasformazione, commercializzazione dei prodotti e acquisto dei mezzi di produzione;
- ne sono soggetti destinatari gli enti locali quali i comuni e le comunità montane;
- i beneficiari pubblici suddetti partecipano al finanziamento attraverso la composizione della spesa rendicontabile con quota del 10 per cento della spesa ammissibile pari a euro 200.000;
rilevato che, così come richiede il punto 9 del bando rubricato "prescrizioni tecniche", gli enti richiedenti il finanziamento che vorranno operare degli interventi volti alla manutenzione straordinaria delle loro strade rurali e vicinali esistenti dovranno rispettare il criterio della larghezza dell'asse stradale compresa tra 3 e 4 metri lineari, oltre alle due banchine laterali ognuna di 0,5 metri e la pendenza longitudinale delle singole livellette che non potrà eccedere il 12 per cento e 13 per cento per tratti non superiori a 500 metri;
considerato che, in virtù della notevole manifestazione di interesse da parte dei soggetti destinatari, i comuni, in particolare quelli ricompresi nelle zone interne della Sardegna, sarebbero per certo esclusi sulla base della assenza, riguardo alle caratteristiche della propria viabilità rurale e vicinale venutasi a realizzare nel tempo nelle zone rurali, dei criteri di larghezza e pendenza così come determinati dalla misura in oggetto;
tenuto conto che gli enti richiedenti, per poter beneficiare del finanziamento e per ritenere ammissibili i propri progetti, dovrebbero operare una serie di espropri a danno dei proprietari dominicali dei terreni con relativo abbattimento dei muretti a secco al fine di realizzare la larghezza stradale di 4 metri richiesta, con pregiudizio delle casse degli enti per le indennità di esproprio, considerando che il bando nulla prevede in merito;
evidenziato che la misura 4.20 tra le prescrizioni a salvaguardia dei vincoli del PPR, specifica al riguardo che gli interventi da realizzare dovranno prevedere la tutela del patrimonio delle siepi di specie spontanea e dei recinti in pietre murate a secco che costituiscono, con la varietà locale delle tecniche e dei materiali, un fattore insostituibile di identità paesaggistica e culturale;
rilevato che, infine, la esclusione della maggior parte dei comuni sardi dal finanziamento agevolerebbe solo alcuni comuni quali quelli che insistono nella zona del Campidano grazie proprio alla conformazione pressoché pianeggiante del territorio, dovuta alla sua origine geomorfologica primigenia, il tutto a detrimento delle zone interne e delle sue realtà locali che a tutt'oggi, per altre decisioni discutibili, vivono una situazione di disagio ormai intollerabile, di fronte alla quale è diventato urgente ed indifferibile un forte e deciso intervento del governo regionale;
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere se:
1) non ritenga necessario rivedere e correggere gli attuali requisiti richiesti dal bando della misura 4.20 alla luce delle reali caratteristiche geomorfologiche dei territori presenti in Sardegna e, in modo particolare, di quelle realtà locali insistenti nelle zone interne;
2) non ritenga necessario avviare un tavolo di concertazione con i comuni situati nelle zone prive dei requisiti richiesti dal bando, allo scopo di salvaguardare le legittime aspettative e, soprattutto, le irrinunciabili esigenze della popolazione.
Cagliari, 7 dicembre 2007