CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1094/A
INTERROGAZIONE LIORI - DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle cause di lavoro intentate dai dipendenti del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale.
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I sottoscritti,
premesso che il regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215, che ha istituito i consorzi di bonifica, ha previsto per tali enti l'autonomia gestionale e impositiva, in maniera tale che la gestione diretta delle entrate rivenienti dai contributi versati dai consorziati consenta di soddisfare con rapidità le esigenze di tutela del territorio a carico dei consorzi stessi;considerato che il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, al pari di altri quattro consorzi di bonifica sardi, è commissariato ormai da diversi anni e che tale condizione impedisce un corretto sviluppo dell'ente;
visto che i dipendenti dei consorzi di bonifica sono soggetti alla normativa riguardante i lavoratori del settore privato e pertanto non possono essere inquadrati nel comparto regionale o, più in generale, del pubblico impiego;
considerato che risultano pendenti oltre quaranta cause intentate dai dipendenti nei confronti del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale presso il Tribunale del lavoro, per casi di sottoinquadramento professionale e questioni inerenti rinnovi contrattuali;
valutato che un così elevato numero di cause pendenti comporta ingenti spese legali da parte dell'ente, in particolare quando esse non si concludono con una conciliazione;
verificato che nella stragrande maggioranza dei casi le cause non si sono concluse in sede di conciliazione per espressa volontà del commissario del consorzio,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale affinché riferisca se:
1) corrisponde al vero che, nei mesi e negli anni scorsi, sono stati trasmessi al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale inviti perentori, da parte dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, affinché non si procedesse ad alcuna conciliazione nelle cause pendenti, ad alcuna promozione e ad alcun passaggio di livello dei dipendenti;
2) non ritiene doveroso che il Consorzio, vista la sua natura giuridica e lo status contrattuale dei suoi dipendenti, possa autogovernarsi e dotarsi autonomamente di una propria politica del personale;
3) non ritiene altamente lesivo per gli interessi dei consorziati il fatto che essi si trovino costretti a sobbarcarsi gli oneri di spese legali derivanti da decisioni assunte da un commissario nominato dall'Amministrazione regionale, senza che i consorziati stessi possano in alcun modo partecipare democraticamente a tali decisioni.Cagliari, 6 dicembre 2007