CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1018/A
INTERROGAZIONE MANINCHEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versano i dipendenti dell'azienda Isola dolce Srl di Santa Giusta.
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Il sottoscritto,
appreso che:
- l'Isola Dolce Srl inizia la sua attività nel 2001 con l'ausilio dei contributi previsti dalla legge n. 488 del 1992 (24 miliardi di vecchie lire);
- l'azienda, gestita da imprenditori torinesi, si occupa della produzione e della vendita di cioccolati e caramelle, su degli impianti "apparentemente" innovativi con una capacità produttiva per diversi quintali di prodotto giornaliero e un organico a pieno regime di 45 addetti;
- nel giugno 2001 viene finanziato un corso di formazione professionale, attraverso l'ANAP di Oristano, della durata di 7 mesi; durante questo periodo i corsisti sono stati impiegati nella produzione, anche se il malfunzionamento degli impianti non permetteva di avere la costanza e l'affidabilità necessarie per sopperire alle commesse che arrivavano dalla rete vendite;
- nel mese di dicembre 2001 sono stati assunti, tra coloro che avevano superato il corso, otto addetti alla produzione: sei donne e due uomini, inquadrati come operai generici di 5° livello; uno di questi venne poi adibito alla gestione del magazzino;
- nel mese di giugno 2002 vennero assunti altri otto addetti, sempre tra coloro che avevano superato il corso professionale, inquadrati anch'essi come operai generici di 5° livello; uno di loro venne poi adibito all'ufficio commerciale;
- nonostante un organico di 16 persone, la produzione andava avanti lentamente, a causa degli innumerevoli problemi agli impianti, spesso fermi per manutenzione, tanto che non si riusciva a soddisfare le commesse;appreso altresì che:
- nel 2003, l'Isola dolce ha subito radicali cambiamenti, sia a livello strutturale che organizzativo: i dirigenti torinesi abbandonarono l'azienda lasciando così l'attività produttiva completamente ferma; in questi anni si sono succeduti ben 5 direttori di stabilimento, senza, tuttavia, grandi risultati; si avvicendarono due amministratori sino ad arrivare al luglio 2003, mese in cui venne nominato l'attuale amministratore unico, Giovanni Sirigu; verso la fine dello stesso anno venne smantellato gran parte del reparto caramelle e sostituito con nuovi impianti;
- nei primi mesi del 2004 la situazione divenne insostenibile a causa dei continui malumori tra azienda e lavoratori, che si videro costretti a rivolgersi ad una associazione sindacale;
- per far fronte alle necessità di completare le assunzioni per l'intero organico di 45 addetti, la cui ultima scadenza era stata fissata dalla Regione per il 31 dicembre 2005, così come previsto dal progetto presentato per la richiesta dei contributi della legge n. 488 del 1992 e per i quali l'azienda era già stata finanziata, nei primi mesi dello stesso anno è stato attivato, tramite l'IRECOOP di Oristano, un nuovo corso di formazione; quindi, anziché attingere, per l'assunzione, alla lista di chi aveva superato il primo corso di formazione del 2001, ne è stato richiesto e poi accettato uno nuovo;
- nel dicembre 2005, a fine corso, vengono così assunti altri 16 addetti che vanno ad aggiungersi agli altri 16, alle 3 impiegate (una assunta nei primi mesi di attività aziendale, due negli anni successivi), ed un manutentore;
- nei mesi successivi le cose degenerano, evidentemente l'organico di 45 addetti non corrispondeva esattamente alle necessità produttive degli impianti, con conseguenti rischi per il mancato rispetto della legge n. 626 del 1994 sulla sicurezza;
- a marzo 2006, l'azienda ottiene, tramite un accordo stilato con i sindacati (CISL, CGIL, UGL), l'attivazione della cassa integrazione ordinaria; tale accordo prevedeva, inoltre, la scadenza della CIG per il 30 giugno 2006 e stabiliva una rotazione tra tutto il personale; rotazione che non è mai stata rispettata in quanto riguardava sempre le stesse persone;
- a luglio, vedendosi rifiutare dall'INPS la cassa integrazione straordinaria, l'azienda manda arbitrariamente tutti i dipendenti (tranne le 4 venditrici, il manutentore, 2 impiegate e l'operaia addetta al settore commerciale) in ferie forzate non maturate, ma anticipate dal 2007;
- per il mese di agosto, l'azienda recapita ai lavoratori una missiva in cui si comunica la sospensione dell'attività produttiva per tutto il mese di agosto, senza retribuzione; anche questa volta, nulla è servita l'opposizione con il sindacato, in quanto per tutta risposta alle lamentele degli operai, hanno firmato, ad agosto, un accordo retroattivo con l'azienda, datato 27 luglio 2006, in cui si attuano le procedure di richiesta al Ministero di un nuovo ammortizzatore sociale, il contratto di solidarietà, in cui si stabiliva che, rispettando sempre il principio della rotazione, i lavoratori dovevano essere richiamati a lavoro solo quando l'azienda ne avesse necessità;
- nel mese di settembre rientra a lavoro la maggior parte dei lavoratori, ma solo sino al 13 ottobre 2006, quando, nuovamente in regime di contratto di solidarietà vengono lasciati tutti a casa;
- a gennaio stessa sorte è capitata anche alle 4 venditrici che, convocate dall'azienda, si sentono richiedere un'autocertificazione in cui rinunciavano spontaneamente al 3° livello di piazziste per avere un 5° livello come operaie generiche, visto che per loro non c'è più lavoro come piazziste; al loro rifiuto, sono state lasciate a casa e incluse nel contratto di solidarietà;
- la prima richiesta al Ministero viene respinta quindi, il 29 ottobre 2007, l'azienda riunisce i sindacati di categoria e chiede la stipula di un nuovo accordo per poter riformulare la richiesta al Ministero; tale accordo prevedeva un calendario dettagliato sui giorni che ciascun dipendente doveva lavorare fino al 31 luglio 2008, data di scadenza della solidarietà;
- questo incontro avvenne ad insaputa dei dipendenti, tanto che fu stipulato senza la presenza dei rappresentanti sindacali degli stessi, che furono messi a conoscenza di questo solo il 3 luglio 2007, quando i sindacati convocarono tutti i lavoratori per comunicare l'intenzione dell'azienda di attivare le procedure per la mobilità per 24 dipendenti, senza rispettare la scadenza della solidarietà prevista per il 31 luglio 2008 e la mancanza per alcuni dipendenti dei requisiti di anzianità necessari per poter usufruire della mobilità;
- molti dipendenti, vista la mancata tutela da parte delle associazioni sindacali, hanno dato disdetta e si sono rivolti ad un legale il quale viene inizialmente invitato e poi dissuaso dall'azienda a partecipare all'ennesimo incontro fra API sarda, azienda e associazioni sindacali durante il quale si sarebbe dovuto definire l'accordo; supportati dal legale, i dipendenti mettono a conoscenza della situazione le autorità locali: il Sindaco di Santa Giusta e il Presidente delle Provincia che promuove un incontro per il 3 agosto 2007;considerato che i dipendenti si ritrovano attualmente senza stipendio dal mese di giugno, mese in cui gli è stata liquidata la retribuzione del mese di maggio 2007, confermando i ritardi dei pagamenti come per i mesi precedenti,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:
1) se sia a conoscenza di quanto sta avvenendo all'interno dell'Azienda Isola dolce Srl;
2) se non ritenga opportuno, dopo aver valutato ed accertato quanto segnalato, attivare tutte le procedure del caso con il Ministero delle attività produttive per le opportune informazioni;
3) quali iniziative intenda assumere per il futuro delle maestranze.Cagliari, 2 ottobre 2007