CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 981/A

INTERROGAZIONE CALIGARIS, con richiesta di risposta scritta, sulla raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico, compresi quelli pericolosi.

***************

La sottoscritta,

evidenziato che:
- ancora una volta lungo le coste della Sardegna meridionale è stata affrontata un'emergenza per fermare una marea nera, costituita da undicimila litri di oli e catrame gettati in mare da una petroliera, che minacciava l'isola dei Cavoli e la riserva marina di Villasimius;
- un'interrogazione sulla raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico presentata il 2 novembre 2005 è ancora in attesa di risposta;

ricordato che:
- il 13 gennaio 2006 è entrato in vigore il decreto del Ministero dell'ambiente 17 novembre 2005, n. 269 che disciplina le procedure semplificate per le attività di recupero dei rifiuti pericolosi provenienti dalle navi secondo la normativa comunitaria e nazionale;
- le procedure semplificate riguardano i residui del carico delle navi costituiti dalle acque di zavorra venute a contatto con il carico o con i suoi residui e dalle acque di lavaggio, da prodotti chimici soggetti alla convenzione Marpol e da acque di sentina;
- l'Autorità portuale, previa consultazione delle parti interessate e, in particolare, degli enti dell'ufficio di sanità marittima e degli operatori dello scalo, è tenuta ad elaborare un apposito piano e a darne immediata comunicazione alla Regione;
- entro sessanta giorni dall'avvenuta comunicazione del piano la Regione ha l'obbligo di valutarlo, approvarlo, integrandolo per gli aspetti relativi alla gestione con quello regionale dei rifiuti e controllarne lo stato di attuazione;
- in caso di inadempienza dell'Autorità portuale la Regione, in base alla normativa, deve nominare un commissario ad acta per l'elaborazione del piano;
- nei porti di competenza dell'Autorità marittima le prescrizioni devono essere adottate d'intesa con la Regione, con ordinanza che costituisce piano di raccolta;

rilevato che:
- nel Mediterraneo sono pochi gli impianti di smaltimento dei rifiuti pericolosi provenienti dalle navi;
- le strutture portuali della Sardegna, salvo alcuni casi, sono sprovviste di "qualsiasi struttura fissa, galleggiante o mobile all'interno del porto dove, prima del loro avvio al recupero o allo smaltimento, possono essere conferiti i rifiuti prodotti dalla nave ed i residui del carico compresi quelli pericolosi";
- un impianto realizzato dalla SARAS dopo aver funzionato regolarmente per le navi che attraccavano al pontile petrolifero è inattivo da diversi anni;

sottolineato che la realizzazione del piano e di un impianto di smaltimento avrebbe benefiche ricadute sull'ecosistema che circonda l'Isola evitando scarichi illeciti in mare e vantaggi all'economia della Regione per la possibilità degli operatori del trasporto marittimo non più costretti a smaltire i residui del carico nei porti attrezzati della Penisola,

chiede di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per conoscere:
1) se le autorità portuali e marittime dell'Isola abbiano provveduto agli adempimenti previsti dalla normativa europea e nazionale con specifico riferimento agli impianti portuali ed al piano di raccolta e di gestione dei rifiuti;
2) quali iniziative ha assunto o intende assumere, anche d'intesa con gli operatori privati di Sarroch e Porto Torres per la realizzazione di impianti per il recupero dei rifiuti pericolosi provenienti dalle navi cisterna e dalle petroliere che utilizzano il petrolchimico del sassarese e la raffineria del cagliaritano e che transitano lungo le coste dell'Isola.

Cagliari, 17 settembre 2007