CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 961/A
INTERROGAZIONE VARGIU, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della chirurgia pediatrica della ASL di Iglesias.
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Il sottoscritto,
considerato che:
- sui quotidiani regionali del 4 e 5 agosto 2007 è comparsa la notizia relativa al trasferimento con volo militare di un neonato iglesiente, trasportato urgentemente all'Ospedale Bambin Gesù di Roma per essere sottoposto ad intervento chirurgico di atresia intestinale;
- ad Iglesias è presente un reparto di chirurgia pediatrica, che opera presso il Presidio ospedaliero Santa Barbara a seguito della chiusura dell'Ospedale F.lli Crobu, che risulta aver eseguito in passato interventi dello stesso genere;
- sempre dalle notizie riportate dalla stampa, si evincerebbe che tale intervento chirurgico non è stato eseguito ad Iglesias non perché mancassero le competenze chirurgiche, ma in quanto il servizio di rianimazione dell'Ospedale Santa Barbara non avrebbe potuto fornire adeguate garanzie sul decorso post-operatorio;
- il Piano sanitario regionale 2006-2008 prevede la garanzia della persistenza di un'offerta di chirurgia pediatrica presso la ASL n. 7 di Carbonia-Iglesias;
- il trasferimento del piccolo paziente non è avvenuto verso una struttura cagliaritana o comunque sarda, per cui si deve ipotizzare che le garanzie chirurgiche e di terapia intensiva che è stato impossibile reperire presso il nosocomio iglesiente non siano parimenti offerte in nessun'altra struttura regionale;
- la necessità di intervento chirurgico fuori regione ha comunque comportato un trauma aggiuntivo per il neonato, costretto a separarsi sia dalla madre, che si è dovuta trattenere ancora per qualche giorno di degenza presso l'Ospedale di Iglesias, che dal padre, che non avrebbe trovato posto nel volo militare allestito per il trasferimento del piccolo;
- la notizia del trasferimento di un piccolo paziente sardo presso struttura extraregionale per l'esecuzione di intervento chirurgico che in passato risulta sia stato possibile eseguire in Sardegna induce nell'opinione pubblica della nostra Regione la spiacevole sensazione dello scadimento della qualità dell'assistenza, con perdita della certezza delle prestazioni per i pazienti sardi, costretti ai disagi di un ricovero lontano dalla propria residenza e aggravio di costi indotti per l'intero sistema sanitario regionale e la collettività sarda,
chiede interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quale sia il motivo per cui attualmente non possono più essere eseguiti all'interno della struttura di chirurgia pediatrica dell'Ospedale Santa Barbara di Iglesias gli interventi chirurgici neonatali che risultava siano stati regolarmente eseguiti quando il reparto era alloggiato presso i locali dell'Ospedale F.lli Crobu;
2) quale sia il motivo per cui le garanzie rianimatorie e di terapia intensiva che erano precedentemente presenti presso la struttura di chirurgia pediatrica di Iglesias non siano ora più presenti;
3) quale sia il motivo per cui il piccolo paziente di Iglesias sia stato trasferito in una struttura del continente e non presso altra struttura sarda adeguatamente attrezzata;
4) se risulti che le strutture di chirurgia pediatrica attualmente operative in Sardegna abbiano carenze strutturali chirurgiche o di terapia intensiva di tale entità da rendere attualmente impossibile l'esecuzione ed il decorso operatorio di interventi chirurgici neonatali, come quelli di atresia intestinale, che vengono considerati "normale routine" della chirurgia pediatrica e che risulta siano stati regolarmente eseguiti in passato presso le strutture pubbliche sarde;
5) quali provvedimenti intendano adottare perché il polo di chirurgia pediatrica previsto ad Iglesias dall'attuale Piano sanitario regionale recuperi la sua piena efficienza;
6) quali provvedimenti intendano adottare per garantire la massima efficienza di tutte le strutture di chirurgia pediatrica previste dal Piano sanitario regionale 2006-2008, affinché sia pienamente efficiente quella struttura di hub and spoke che consenta ai piccoli pazienti sardi e alle loro famiglie di trovare nella propria terra di residenza la risposta ai propri bisogni di salute.
Cagliari, 7 agosto 2007